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19 Marzo 2012 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:44

CasaDonna. Ora puoi provare a diventare bravo come lo chef Niko Romito

Pensi Castel di Sango e pensi lontano, pensi Niko e Cristiana Romito e pensi coraggio... Questo mi ronzava nella mente mentre assecondavo le curve della
CasaDonna. Ora puoi provare a diventare bravo come lo chef Niko Romito

Pensi Castel di Sango e pensi lontano, pensi Niko e Cristiana Romito e pensi coraggio… Questo mi ronzava nella mente mentre assecondavo le curve della strada che da Venafro si arrampica verso Castel di Sangro. Quasi tre ore di strada da Roma, la metropoli più vicina… Se pensi di arrivarci in treno non se ne parla, arrampicato com’è sulla vecchia linea monorotaia. Se poi serve l’aereo, devi atterrare a Pescara e farti due ore di macchina. Sulla carta, il posto meno vocato per un progetto come Casadonna. Invece no, con la pervicacia degli abruzzesi i Romito hanno messo qui il loro campo base, con determinazione e coraggio.

Oggi ci hanno convocato per raccontarci l’ultima parte del progetto che partirà a maggio: Niko formazione, una scuola in questo vecchio convento affacciato sulla Maiella, arredato e restaurato con gusto antico e sensibilità moderna. Una scuola sfaccettata e composita, riconosciuta dalla regione Abruzzo e patrocinata dall’università di Pollenzo, che curerà parte della didattica, sotto il blasone importante e ingombrante di Slow Food. Ai corsi trimestrali che partiranno da maggio per cuochi professionisti si affiancheranno corsi più veloci, per professionisti e Gourmet. Un programma ambizioso che va ad arricchire l’offerta di Casadonna: ristorante Reale, eventi, una vigna estrema di altitudine e camere eleganti e curate.

Insomma il progetto di Niko oggi si compie e si definisce. E dalla sala piena e attenta mi sembra che siamo sulla strada giusta. Al tavolo Niko, Antonio Burdese di Slow Food e il governatore abruzzese di Slow Food. In platea tanto mondo giornalistico italiano e politico locale. La conferenza stampa fila via liscia come l’olio, si scansa anche la domanda  birichina di Paolo Marchi, sullo sponsor di pasta di Gragnano Garofalo, qui in terra d’Abruzzo, terra di pastai. La risposta di Niko è garbata e doppiopettista, la verità è che Castel di Sangro è terra di confine, già borbonica e quindi una pasta di Gragnano ci sta tutta, soprattutto se gli abruzzesi pastai volano in costiera a fare festa…

Ma questa è soprattutto una festa, e tutto ci è chiaro in un tiepido pomeriggio abruzzese, sotto un sole che spacca e l’aria frizzante mangiando e bevendo, le leccornie preparate per noi. I tavoli si compongono, le chiacchere fioccano, il vino scalda anima e cuori e un pomeriggio abruzzese ci racconta quello che è e sarà Casadonna…

In bocca al lupo Niko, in bocca al lupo Cristiana… Siete due pazzi e noi di SdG vi amiamo!

 

(Foto: Andrea Sponzilli)

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