La migliore colomba di Pasqua all’albicocca pellecchiella del Vesuvio
La Pellecchiella del Vesuvio è diventato il frutto desiderato della colomba di Pasqua. Le albicocche, in napoletano chiamate Crisommole, sono una sorta di passe partout. E se prima l’indicazione era del solo frutto, ora l’origine vesuviana ha reso gourmet preparazioni che erano popolari.
La pellecchiella ha la superficie punteggiata a mo’ di lentiggini. Cosa che la rende anomala sui banchi della frutta liscissima e levigata nel colore. Ma la riconoscerete anche perché mediamente costa un 20% in più rispetto alle albicocche “ordinarie”. Trattandosi di frutta stagionale, va conservata in confettura o – appunto – in canditi. Perfetti per finire nei grandi lievitati (anti) stagionali. Pasqua e Natale sono dunque percorsi da fiumi di pellecchielle del Vesuvio che finiscono nella colomba e nel panettone.
Ci si sono confrontati un po’ tutti con la pellecchiella del Vesuvio nella colomba e nel panettone. A partire dall’indimenticato Alfonso Pepe che accese un riflettore sull’albicocca vulcanica. E la pellecchiella la troviamo nelle colombe e nei panettoni sfornati all’ombra del Vesuvio da Mamma Grazia a Nocera fino a Gennaro Esposito a Vico Equense. Anche se non mancano casi nel più lontano Cilento con Pietro Macellaro. O a Roma con Giorgia Proia.
Tutta questa premessa per dirvi che la pellecchiella del Vesuvio nella colomba (o nel panettone) potrebbe diventare la rucola degli anni ’20.
E per avviare questo confronto tra due colombe concettualmente agli antipodi. Ma che fanno della pellecchiella del Vesuvio l’elemento di caratterizzazione della colomba della Pasqua 2022.
La Pasticceria Santaniello e Celestina Pasticceria
Le due colombe sono della Pasticceria Santaniello e di Celestina Pasticceria. La prima a Nola e la seconda a Pollena Trocchia. Quindi, a nord del vulcano e con Pollena Trocchia che è uno dei comuni del Parco Nazionale del Vesuvio. Territorio della pellecchiella.
La pasticceria Santaniello apre nel 2009, ma le origini della famiglia e della pasticceria sono ben più antiche anche se in un altro Comune della Campania: 1919. Il pasticciere è Salvatore Vitale, 44 anni.
Celestina Pasticceria, invece, ha aperto nel 2021 con un piglio più giovanile. La pasticciera è Nancy Sannino, 25 anni.
Entrambi sono saliti agli onori della cronaca gastronomica. Salvatore Vitale ha vinto l’edizione 2022 di Regina Pastiera.
Nancy Sannino è stata premiata per il format innovativo di Celestina dalla Guida del Gambero Rosso.
Ma è sull’albicocca pellecchiella del Vesuvio nella colomba che si gioca il nostro confronto.
La pellecchiella del Vesuvio e la colomba 2022
Già dalle confezioni si nota la differenza di stile.
Rigorosa e squadrata quella della colomba Santaniello che reca la dicitura Albicocca del Vesuvio e non cita nel nome la pellecchiella. Il logo fa da pattern al fondo (35 €).
A forma di cofanetto con il fondo rosa e i disegnini per la colomba Celestina che con il sottotitolo “sarà un po’ come volare” e le nuvolette strizza l’occhio ai più giovani (33 €).
Pigia sull’acceleratore della comunicazione social Celestina, mentre Santaniello sembra andare più di passa parola. Basterà dare uno sguardo alle pagine Instagram per vedere la differenza (qui e qui).
Stranamente, la busta che avvolge la colomba alla pellecchiella del Vesuvio di Celestina non è brandizzata. O meglio ricorre al richiamo per molti irresistibile delle scritte Pasticceria Artigianale. Santaniello, invece, firma anche la busta.
All’apertura le due colombe non potrebbero essere più diverse.
Di un colore rosato la colomba Santaniello.
Scura quella di Celestina. Il richiamo visivo pensando all’albicocca gioca a favore di Santaniello.
E poi c’è l’altezza. Quella della colomba Celestina sembra quasi abbia voluto occupare tutta la confezione a forma di casetta con la sua cupola alta. Al contrario, la colomba Santaniello ha seguito l’andamento rettilineo della sua scatola.
Si spande un buon profumo ma se pensate di annusare i sentori della pellecchiella del Vesuvio, ricordatevi che la colomba non è una crostata.
La colomba Santaniello guida il coltello nel taglio, mentre la colomba Celestina quasi sfugge.
Aperte a metà, rivelano il loro cuore.
Spumeggiante e alveolato quello di Celestina, compatto e fine quello di Santaniello. Per gli amanti dei grandi alveoli la partita potrebbe avere già il suo vincitore.
Lo schema è diverso. Celestina strizza agli occhi ai più giovani e all’impatto instagrammabile. E lo fa non solo nell’aspetto ma anche al palato che coinvolge secondo il mood food porn. Con la pellecchiella del Vesuvio è abbinato il cioccolato per cui la colomba ha un sapore quasi lascivo. Nel senso che manda avanti la sensualità del cioccolato a discapito della pellecchiella che resta in sottofondo. E quindi necessiterebbe di una più equa e maggiore distribuzione.
Di segno opposto la filosofia della colomba Santaniello che è di scuola più antica. E dunque con alveoli radi ma di una consistenza inaspettatamente (almeno all’occhio) soffice. Molto delicata la glassa di copertura che allunga il sapore della pellecchiella del Vesuvio che di questa colomba è la regina. Il morso è sempre piacevole e il gusto albicocca giustamente persistente.
Se il cioccolato è il vostro mantra rinfrescato dalle note della frutta, Celestina è la vostra scelta.
Se siete teorici dell’assoluto di frutta, non potrete che scegliere Santaniello.
In entrambi i casi, scegliete bene con una colomba che merita di rallegrare la vostra tavola di Pasqua.
Celestina Pasticceria. Corso Umberto I, 42. Pollena Trocchia (NA). Tel. +393760666494
Pasticceria Santaniello. Piazza Marconi, 12 C. Nola (NA). Tel. +390815121342