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11 Giugno 2011 Aggiornato il 14 Giugno 2011 alle ore 10:35

Doppi festeggiamenti per De Bellis, chef emergente della Festa a Vico 2011

Doppi festeggiamenti all'Antica Osteria l'Incannucciata per il traguardo dei 4 anni di attività (10 giugno) e per il successo dell'oste di casa Dino De
Doppi festeggiamenti per De Bellis, chef emergente della Festa a Vico 2011

Doppi festeggiamenti all’Antica Osteria l’Incannucciata per il traguardo dei 4 anni di attività (10 giugno) e per il successo dell’oste di casa Dino De Bellis che, appena rientrato dalla Festa a Vico 2011, suggella in gran forma il suo fresco esordio da cuoco emergente. Per la serata/evento, lo chef ha proposto un menù a sorpresa di 6 portate (tra classici e nuove ispirazioni post Festa a Vico) in un clima intimo ed accogliente che solo l’Incannucciata sa regalare. Quattro anni possono sembrar pochi, ma sono un gran traguardo se perseguiti con tanta passione ed un così notevole margine di crescita nelle preparazioni e nella personalità dello chef.

Il nostro percorso (molto ben equilibrato e a stampo “marinaro”) comincia in delicatezza: con un fiore di zucca appena tiepido, farcito di ricotta ed acciughe su un leggero pesto a donare struttura. Un benvenuto leggero e stagionale, con la nota piccante della paprica, a chiudere il cerchio di sapori e contrappunti.

“Lo sbarco di un merluzzo salato sulla terra” è il chiaro omaggio alla recente esperienza “Vicana”. Il piatto fresco ed intenso, presenta un’ottima armonia tra gli elementi, con il giusto contrasto tra il croccante “Sandwich” di baccalà mantecato, cipolla agrodolce e la crema di cetriolo. L’assaggio immediato e goloso, si fa apprezzare anche più della versione presentata alla festa. 😛

I primi piatti sono tutte nuove creature, dettate dagli stimoli “della trasferta”.
“Risotto con vongole, lavanda e limone candito”: Un piatto essenziale e ben studiato, che mira a valorizzare le note della lavanda con lo sprint salino del frutto di mare. Ottima mantecatura e buon dosaggio di contrappunti, ma personalmente avrei gradito una maggiore intensità nei sapori (forse contravvenendo però, all’idea “generatrrice” dello chef).

“Tortello di Patate Viola e Pecorino su crema di Piselli, Polpo e Pomodorini”: Nonostante alcune critiche altrui sulla presenza della crema, ho davvero apprezzato questa intepretazione (con il polpo) del consueto abbinamento seppie, piselli e pomodori. Una sfoglia di giusto spessore, ben racchiude la farcia rafforzata dal pecorino; regalando un bel connubio di contrasti e consistenze con la callostà del polpo e gli altri elementi acido/vegetali.

La fortuna di frequentare spesso l’Osteria e la consueta cordialità dello Chef, consolida un’atmosfera quasi “familiare”. Così, in previsione dei miei prossimi 20 anni, arriva un inaspettato regalo (dotato di candelina) con dedica al neo scrittore/”ostedercentrostorico” Arcangelo Dandini: Lo “Gnocco all’amatriciana” di Dino, è succulento e perfetto nella sua consistenza senza ausilio di uova nell’impasto. Un regalo di goduria assoluta, con pomodrini, guanciale croccante, pecorino ed una leggera nota piccante; apprezzato più che mai in questa bella serata di festa. Grazie Chef! 🙂

Con i secondi si torna ai Classici dell’Osteria, realizzati, se possibile, nel migliore dei modi.
“Le cozze al burro salato ed erbe aromatiche in carta fata”, sono sfiziose ed esaltate dal metodo di cottura; creando un intenso e profumato sughetto che pretende una “ghiotta” inzuppata di pane.

“Il baccalà alla romana con pomodoro, alloro e cannella” conquista per consistenza e dosaggio degli ingredienti, anche se rischia di essere penalizzato dalla porzione ridotta che fa troppo avvertire lo spessore della pastella.

La chiusura ad alto tasso glicemico, gioca su abbinamenti e preparazioni tradizionali: Un’ottima “Torta caprese con pera sciroppata, mousse al cioccolato bianco e marmellata di pere” delizia i palati, rivisitando il classico “pere e cioccolato” con semplicità ed equilibrio vincente.

La serata termina con un brindisi all’Oste e alla sua cucina in evoluzione che sa ben dosare creatività e tradizione osando sempre più nella giusta direzione. Tante aspettative e bei progetti per il futuro; a partire dalla nuova carta dei vini e dal cambio delle proposte in menù. Più che emergente il nostro Dino si può definire ormai una bella conferma (e chissà che qualche marziano di turno non decida prima o poi di fargli visita?). Ancora tanti auguri da tutti noi di scattidigusto all’Antica Osteria l’Incannucciata e ai suoi 4 anni portati in splendida maniera! 🙂

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