Dove mangiare a Roma spendendo poco per i primi piatti romani
Domandarsi dove mangiare a Roma spendendo poco, in particolare i celeberrimi primi piatti romani, è un grande classico.
Chi ama mangiare bene se lo chiede ogni volta che visita la Capitale.
I primi piatti sono i pilastri della cucina tradizionale romana. La scelta è veramente difficile: si contendono il titolo di piatto più appetitoso i bucatini all’amatriciana e gli spaghetti o rigatoni alla carbonara.
Ma tra i piatti delle tradizionali trattorie romane non mancano mai i tonnarelli cacio e pepe e la gricia, versione bianca dell’amatriciana.
Dove mangiare a Roma spendendo poco
Sono piatti molto semplici, ognuno, tuttavia, con una sua storia e identità. Ma qual è la differenza tra questi sughi così simili, tutti abbondantemente conditi con pecorino romano?
State per scoprirla, insieme agli indirizzi dove mangiare i primi piatti romani nelle loro versioni migliori.
Amate l’atmosfera tipica delle osterie o delle trattorie romane? (Allora non perdete le 32 trattorie essenziali di Roma, o anche Dove mangiare la coda alla vaccinara a Roma). Preferite una fornitissima salumeria con cucina? Siete a vostro agio nella dimensione di un bistrot contemporaneo?
Non importa, in questa guida definitiva su Dove mangiare a Roma spendendo poco i famosi primi piatti romani, trovate di sicuro il locale adatto a voi, e non dovrete spendere una fortuna.
Nel caso vi interessino gli altri episodi della serie, date un’occhiata a: Dove mangiare spendendo poco e bene a Torino, Massa Carrara, Udine, Senigallia, Modena, Verona, Firenze e nei quartieri acronimo di Milano.
Dove mangiare a Roma spendendo poco: amatriciana
La ricetta dell’amatriciana, fatta con guanciale, pecorino e pomodoro, trova le sue radici ad Amatrice, un paese montano situato tra Lazio e Abruzzo.
Le origini risalgono al XV secolo, quando i pastori la preparavano con ingredienti semplici e a loro disposizione: guanciale, pecorino e spaghetti.
Nel XIX secolo, la crisi della pastorizia spinse molti amatriciani ad emigrare a Roma, portando con sé la ricetta del piatto tipico.
Nella capitale, la “gricia” bianca si arricchì di pomodoro e cipolla, trasformandosi nell’amatriciana che conosciamo oggi.
La bontà la rese presto un classico della cucina romana, nonostante le origini extraurbane.
La ricetta originale prevede bucatini al posto degli spaghetti, ed è riconosciuta come Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea
L’osteria tutta trippa
via Goffredo Mameli, 15 – Roma. Tel. 06 45554475
- Quanto si spende: 35 €
La trattoria trasteverina della chef Alessandra Ruggeri, accanto a una carta che presenta i classici della romanità, abbacchio, coda, lesso alla picchiapò, compresa un’amatriciana da incorniciare (13 €), riserva alla trippa un vero percorso. Declinando il piatto in molte varianti: zuppa, fritta, in insalata, con fagioli, alla romana con il pecorino, in polpetta e ancora con i tonnarelli in forma di ragù (da 13 a 15 €). Sorrisi, consigli, accoglienza calda al pari degli arredi, con pavimento, tavoli e sedie in legno. Molto curato lo spazio per i tavoli all’aperto.
Amatriciana a Centocelle
via delle Palme, 44 d/e, Roma. Tel. 06 86937299
- Quanto si spende: 35 €
- Menu
Fascino retrò a Centocelle, simbolo oggi di una rinascita gastronomica. Pavimenti in graniglia, tavoli in legno scuro perennemente prenotati (d’estate apparecchiabili anche all’esterno), cucina di mercato e lavagna con il menu che cambia sovente. Alla guida di questa osteria contemporanea senza fronzoli ci sono i giovani fratelli Camponeschi, attenti anche alla carta dei vini. Entriamo in argomento dove mangiare a Roma spendendo poco. Tra i piatti più amati, a parte un’amatriciana carnosa e sensuale (fuori menu ma disponibile su richiesta al pari della carbonara), sono da provare i pici con le cozze (12 €) le candele spezzate con il ragù di pecora (12 €) e la reale di vitello alla picchiapò (13 €) .
Dove mangiare a Roma spendendo poco? “Quelli der cinema”
Via Giovanni Lanza, 93 – Roma. Tel. 06 4870942
- Quanto si spende: 40 €
Vocazione da vecchia trattoria romana condotta con mano disinvolta (ricordate di prenotare). Pane con burro e acciughe, alici fritte e, ovviamente, amatriciana, sono piatti irreprensibili di un menu che cambia spesso. Il fascino principale del locale all’Esquilino, piccolo e con 9 tavoli, è l’ambiente progettato per creare l’atmosfera di una città che spesso ne sembra ignara. Le sedie di legno sul terrazzo. Le tovaglie bianche. Le pareti piene di lavagne e ricordi incorniciati. I piatti con il nome del ristorante scarabocchiato, molto apprezzati su Instagram e cari alla gente del cinema che frequenta il ristorante all’Esquilino: Luca Guadagnino, Nanni Moretti, Ginevra Elkann, oltre a Michele Masneri, scrittore di assoluto culto.
Dove mangiare a Roma spendendo poco: carbonara
La carbonara, fatta con spaghetti o rigatoni, guanciale, uova, pepe, parmigiano e pecorino, è un piatto iconico della cucina romana. L’origine è incerta, avvolta tra leggenda e realtà.
Una leggenda narra che la carbonara nacque durante la Seconda Guerra Mondiale quando soldati americani a Roma combinarono ingredienti della loro razione K (bacon e uova in polvere) con spaghetti e pecorino, creando un piatto dal sapore deciso.
Un’altra teoria collega la carbonara al piatto “cacio e ova”, tipico dei carbonai laziali e abruzzesi. Una versione più semplice, senza uova, si rifà addirittura alla “pasta cacio e pepe”.
Indipendentemente dalle origini, la carbonara, oggi chiodo fisso di chi si chiede dove mangiare a Roma spendendo poco, divenne famosa nel dopoguerra. Con l’aggiunta di guanciale e parmigiano alla ricetta originale.
Oggi, la carbonara è un classico della cucina romana, con varianti che includono panna o aglio, seppur non tradizionali. La cremosità, il sapore intenso e la semplicità di preparazione la rendono un piatto amato da tutti.
La carbonara più buona di Roma
via delle Muratte, 23 – Roma. Tel. 06 69941166
- Quanto si spende: 50 € per persona
- Menu
I rigatoni alla carbonara con la pasta Cavalieri e il parmigiano reggiano 36 mesi danno assuefazione: er mejo de Roma. Peccato per il prezzo (18 €). Impeccabili anche gli altri primi romani, ma c’è pure il risotto alla milanese con l’ossobuco al coraggioso prezzo di 33 € (coraggioso per chi lo ordina). Siete nel bistrot vicino a Fontana di Trevi eletto a domicilio culinario da Nabil Hadj Hassen, cuoco tunisino ex lavapiatti è per 18 anni autore della “carbonara migliore di Roma“ alla Salumeria Roscioli. La scelta è fin troppo ampia nel bel locale capitolino: grill, oyster bar, cocktail bar e profonda carta dei vini.
Sapori innovativi a Ostiense
via Giovanni Da Empoli, 5 – Roma. Tel. 06 5742418
- Quanto si spende: 30/35 € per persona
- Menu
Tommaso Pennestri, chef italo-danese a capo di questa tranquilla trattoria del quartiere Ostiense, rende omaggio ai piatti classici della cucina capitolina. Inclusa una carbonara fragrante, risposta ideale alla domanda dove mangiare a Roma spendendo poco (9 €). Anche se le sue specialità sono frutto di combinazioni di sapori innovative e ricercate. Per esempio: maialino e giardiniera (9 €), involtini alla pizzaiola e patate schiacciate (15 €), salsiccia di cavallo, coriandolo, pane e cicoria (15 €). Valeria Payero, argentina, è la responsabile della cantina e saprà consigliarvi tra i vini della carta (che conta una novantina di etichette) e quelli alla mescita (che cambiano continuamente).
Dove mangiare a Roma spendendo poco? Nella trattoria di Mr. Trapizzino
via Cipro, 106 – Roma. Tel. 06 69756884
- Quanto si spende: 35 € per persona. Menu “buonricordo” da 5 portate (generose) a 50 €
- Menu
Romanè è la trattoria romana secondo Stefano Callegari, padre del Trapizzino e creatore seriale di celeberrime pizzerie come Sforno e Tonda. Un locale piccolo (prenotazione obbligatoria), semplice, organizzato, moderno, costantemente affollato, in zona Piazzale degli Eroi, dietro al Vaticano. Il segreto è unire accoglienza e portate che più romane non potrebbero essere, prezzi alla portata e porzioni abbondanti. Come quella dei rigatoni alla carbonara, fatti con il guanciale di DOL (nota gastronomia romana) e imperdibili (15 €). Altri piatti squisiti sono la coratella d’abbacchio (9 €), gli spaghettoni con le rigaglie di pollo (16 €) il pollo alla cacciatora.
Dove mangiare a Roma spendendo poco: cacio e pepe
La ricetta della cacio e pepe, seppur semplice nei suoi ingredienti, conquista il palato con un’esplosione di gusto.
La fama come piatto tipico romano è recente: solo negli anni ’30 la Guida Touring la inserisce tra le specialità capitoline.
Le origini sono però più antiche. Nell’Ottocento, il pepe, divenuto accessibile, arricchiva le pietanze dei poveri. Un esempio è la polenta con cacio e pepe, nutrimento di chi non poteva permettersi altro.
Ancora prima, i panettieri medievali detti “grici”, dal colore del loro grembiule, utilizzavano il condimento per diverse pietanze.
La cacio e pepe rappresenta quindi una tradizione culinaria antica e versatile, capace di adattarsi a diverse consistenze.
A Campo de’ Fiori
piazza della Cancelleria, 80 – Roma. Tel. 06 6897080
- Quanto si spende: menu degustazione da 5 portate a 32 € per persona. Alla carta 35 €
- Menu
Spicca tra i molti scialbi ristoranti di Campo de Fiori, Hosteria Grappolo d’oro, per l’appetitosa cucina regionale, preparata con ingredienti di stagione e di tanto in tanto vivacizzata con un tocco di originalità. Date sempre un’occhiata alla carta dei vini e anche ai numerosi fuori menu scritti sulla lavagna. Scegliete per primi i mitici tonnarelli fatti in casa cacio e pepe, una delle migliori versioni della capitale. Tra gli antipasti si segnala il baccalà mantecato con insalatina di carciofi (13 €), mentre merita tutta la vostra attenzione la guancia brasata al Cesanese (18 €). Non dimenticate di chiudere con il maritozzo tiepido con la panna, dolce da meditazione.
Dove mangiare a Roma spendendo poco: la migliore cacio e pepe
via dei Giubbonari, 21 – Roma
- Quanto si spende: 40 € per persona
- Menu
Salumi affumicati, formaggi, conserve e olio d’oliva riempiono con le loro fragranze una delle gastronomie più famose di Roma, a pochi metri da Campo de’ Fiori. Vasta la scelta di specialità italiane, ma anche vini internazionali, formaggi francesi, prosciutti spagnoli e salmone scozzese. Tutto può essere gustato nel ristorante interno, affollato a ogni ora per la sua versione ricercata della cucina romana. Se per anni qui si è mangiata la miglior carbonara di Roma (17 €), oggi a inibire ogni forma di resistenza sono i tonnarelli cacio e pepe. Per via del tris di pepi e della triade pecorino romano DOP, cacio di Moliterno, pecorino di fossa di Sogliano al Rubicone. Non è il primo locale da suggerire a chi domanda dove mangiare a Roma spendendo poco, ma i 15 € richiesti per la cacio e pepe sono meritatissimi.
Dove mangiare a Roma spendendo poco: gricia
Oggi la ricetta della gricia (o più propriamente griscia) è considerata una variante della amatriciana, tanto da essere chiamata anche “amatriciana bianca”, perché senza pomodoro.
Sappiamo, come visto in precedenza, che si tratta di un’antenata dell’amatriciana.
Il nome deriverebbe da un paesino ad alcuni chilometri da Amatrice chiamato Grisciano.
Altri sostengono invece che il nome deriverebbe da gricio, nome medievale a Roma del venditore di pani e altri commestibili.
A Trastevere
Via dei Vascellari, 29 – Roma. Tel. 06 5812260
- Quanto si spende: 35 € per persona
Locale piccolino superaffollato nel “Trastevere silenzioso”. Tavolini minuscoli, su una parete la foto del mitico Enzo, lo scomparso fondatore. Filosofia: cucina romana; cose semplici e genuine; roba sceltissima e di prima qualità. Antipasti: la palla al 29 (crocchetta di patate e baccalà con cuore di mozzarella, 4 €), fiori di zucca, carciofi alla giudia (4,5 €). Poi spazio ai primi romani, una gricia (11,50 €) che giustifica la coda di persone in perenne attesa del proprio tavolo (la trattoria non accetta prenotazioni), amatriciana, cacio e pepe (12,50 €). E per secondo polpette al sugo (13 €), abbacchio a scottadito (17,50 €) coda alla vaccinara. Nota super dolente: il bagnetto microscopico.
Dove mangiare spendendo poco a Roma? Quiete e privacy al Pantheon
vicolo Rosini, 6/7 – Roma. Tel. 06 6893499
- Quanto si spende: 40 €
- Menu
Vivace espressione di autentica cucina romana, con carta dei vini ben costruita, nel cuore dell’urbe. In un vicolo romantico del rione Campo Marzio, l’osteria –più che altro una raffinata trattoria– dislocata su due piani, dispone di un dehors conteso perché anche a due passi dal Pantheon assicura quiete e privacy. I vecchi ricettari romani rivivono nel menu con tecniche e sensibilità moderne. Il segreto dei piatti è sapore, sapore, sapore, con i monumentali rigatoni alla gricia (14 €) e gli altri richiestissimi primi romani. Tra i secondi sono da provare i saltimbocca alla romana con salvia fritta (18 €) e il carciofo piastrato su filetto di baccalà (20 €).