Firenze. La pizzeria Buonerìa che apre domani non è altro che il rinnovato Fosso Bandito al Parco delle Cascine
Il mistero della Buonerìa, nuova pizzeria napoletana che apre a Firenze il 2 marzo, comincia a dipanarsi.
A partire da com’è proprio lei, la pizza.
L’abbiamo assaggiata inconsapevolmente qualche giorno fa, fermandoci a pranzo in quel che da domani sera diventerà la location totalmente rinnovata della Buonerìa.
Ed ecco il secondo mistero svelato: il luogo della nuova pizzeria fiorentina. Via del Fosso Macinante 4, alle porte del Parco delle Cascine, con vista sul nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Insomma, laddove fino a ieri campeggiava l’insegna del Fosso Bandito, ristorante informale e family-friendly, aperto da qualche anno, che già poco tempo fa aveva affiancato alla pizzeria la cucina più ricercata del Ristorante ‘321.
E il fatto che la Buonerìa altro non sia che la nuova veste del Fosso Bandito lo conferma una piccola visita sul sito internet di quest’ultimo, dove campeggia uno dei più classici “coming soon”.
Altri indizi: il font utilizzato. Quel “Bandito” sembra già pronto a trasformarsi in “Buonerìa”.
Ma veniamo alla pizza. Il cameriere ci aveva avvertito del cambio di casacca in cucina, dicendo che era arrivato un nuovo pizzaiolo e che l’impasto era molto migliorato. Abbastanza per spingerci a ordinare la pizza del giorno: una margherita con bufala e pecorino.
Risultato: per essere napoletana lo è. Alta ai bordi, sottile e un po’ liquida al centro, da mangiarsi finché è calda, onde evitare di ritrovarsi con i bordi gommosetti. Ma è pur vero che il pizzaiolo non si era ancora ufficialmente insediato e non è detto che la brigata avesse a disposizione i grani particolari annunciati per domani sera. Ancora non confermato il nome del nuovo mastro pizzaiolo, anche se si vocifera che possa trattarsi di Antonio Starita.
Per il resto, sul menu del giorno figuravano piatti come insalata greca, verdure grigliate con mozzarella di bufala, pasticcio di pasta, maialino al forno, arista con patate. Niente di estremamente napoletano, a meno che non si consideri il crostone caprese una specialità del Golfo. Ma probabilmente si trattava di una carta provvisoria. Attendiamo sorprese per domani sera, quando la Buonerìa di Firenze svelerà al grande pubblico chef, menu e locali.