La ricetta vintage del cocktail di scampi
Atmosfera soporifera, coretto di sottofondo, russare, scricchiolio di una porta, sette lunghi anni di attesa si sarebbero potuti festeggiare gridando huraaa!! E invece no… Suonano alla porta. Piove, finalmente nostra figlia è sana e salva e asciutta, lei…La premieremo con un dolcino.
Passatemi questa sceneggiatura forzata e un po’ becera, mi serviva per farvi entrare nei favolosi anni ’80. Baracconi, un po’ tamarri, pieni di “superfluo”. Ci hanno raccontato che la Milano-da-bere faceva figo e che per essere fashion bisognava bere un certo amaro. Le aziende del settore alimentare utilizzano sempre più spot televisivi. Sono anni in cui si assiste al boom della tv con palinsesti che iniziano già la mattina.
Non a caso nell’84 nasce l’Auditel che servirà da termometro per le multinazionali che investiranno in orari con cognizione di causa. I nostri stomaci perderanno la pace … Iniziano a bombardarci strategicamente di messaggi per farci venir voglia di questo e di quello. Addio mela dopo cena, solo quella voglia di qualcosa di buono che ci aprirà le porte del decennio successivo.
In tavola in quegli anni andava lo scintillio e i colori forti. In casa eravamo pieni di riviste di cucina, dispensine varie , enciclopedie. Mi ritrovo moltissimi numeri di “Guida Cucina” di quegli anni e c’era davvero di tutto! Bisognava stupire con effetti speciali e quindi si propinava uno stile chic che di chic aveva… il troppo!!!! Era l’apologia del sovraccarico.
I piatti degli anni ’80
Faceva chic quindi:
- il caviale (uova di lompo, ovviamente)
- il salmone affumicato
- la panna
Come dimenticare, inoltre,
- le pennette alla vodka (con pomodoro e senza)
- la pasta panna e sugo
- le tartine caviale o salmone (tartine comunque a gogò)
- i tonnarelli al salmone
- la rucola ovunque, dalla pizza agli straccetti alle paste fredde.
Infine, ma non ultimo, l’esplosione dei fast food e degli orridi panini con hamburger… Se chiedete agli chef, però, quegli anni sono stati la culla della creatività ed infatti ne dicono un gran bene.
Passo quindi la tastiera al mio mentore di questo decennio: Arcangelo Dandini.
Cosa si cucinava negli anni ’80
...”In quel tempo muovevo i passi tra i tavoli del ristorante la Doganella a Rocca Priora, alla ricerca di un indirizzo, di vita.
Mi colse la vocazione di oste, all’ improvviso, senza indugi, d’ altronde quattro generazioni di cuochi e ristoratori sul groppone mica si inventano tutti i giorni. Sto camminado ancora dagli anni ottanta, ma so dove andare (ps pregasi astenersi commenti da parte di Pierluigi Roscioli detto Pierciccetti, grazie ).
Di quel periodo salvo tutto…
E’ stato insieme agli anni settanta il più grande laboratorio di innovazione culturale nella storia della ristorazione italiana.
Guardiamo indietro e scopriremo Marchesi, Vissani, Pierangelini etc, muovere chi i primi passi, chi già affermarsi ai fornelli delle loro cucine. Sgrossare le vecchie e noiose idee alla ricerca del nuovo e del moderno.
Credo sia stato il ponte tra il moderno e l’antico , salvando quello che era buono nel passato e cio che era veramente innovativo e moderno per l’epoca… Noi senza gli anni ottanta non saremmo nulla… La ricetta che vado a descrivere ha radici molto più antiche, ovviamente ma non a caso si afferma in quel contesto, apice del confronto e allo stesso tempo dello strappo tra due epoche.
Tornerei di corsa negli anni ottanta a respirare quell’aria rivoluzionaria e a confrontarmi con i cuochi dell’epoca, con la loro aria stanca e appagata, con la loro formazione classica, per sentirli dissertare di Point e di Carnacina, insomma parlare con loro di storia e tradizione, ed anche di futuro.
P.S.: auguratemi buon viaggio!! “
La ricetta del Cocktail di scampi
Ingredienti
500 g di scampi
200 g di maionese
3 cucchiai di ketchup
Foglie di lattuga fresca o radicchio
Sale e pepe
Preparazione
Dopo aver tolto i busti degli scampi, sciacquare le code sotto acqua corrente, farle bollire per cinque minuti in acqua e sgusciarle. In una terrina amalgamare il ketchup alla maionese, aggiungendo gli scampi, il sale ed il pepe. Lavare e scolare la lattuga (o radicchio) e disporla nelle coppette. Accomodare, in ogni coppetta e sull’insalata, la salsa così preparata e lasciarla riposare in frigorifero per un po’ prima di servirla.
P.S.: io metterei al posto del ketchup, una coulis di pomodoro fresca che darebbe più verve e dinamismo al piatto e la renderebbe fresca…
Fornelli in forma
Continuiamo la nostra passeggiata dentro il decennio esplorando il fitness e le sue evoluzioni.
Negli anni ’80, infatti, nasce il concorso Mr Olympia. Le ripetute vittorie di Arnold Schwarzenegger convincono i produttori di Hollywood a ingaggiarlo per il film “Conan il barbaro” del 1980.
Il numero di palestre attrezzate per praticare il body building aumenta in modo esponenziale ed è boom.
Il metodo di allenamento si chiama “split routine” (allenare in ogni seduta solo alcuni gruppi muscolari), molto peso e molte ripetizioni (sia multiarticolari che di isolamento) per ciascun gruppo muscolare.
Sempre nel 1980 vince il Miss Olympia una culturista veramente molto bella: Rachel Mclish, modello ispiratore delle ragazze dinamiche di tutto il pianeta, anche lei interprete di numerosi film. Da questo momento le palestre di fitness sono affollate anche dal pubblico femminile.
Parallelamente esplode anche la ginnastica aerobica. Jane Fonda ne è la prima paladina poichè ne fa uno stile di vita. Le sue cassette VHS fanno epoca… Tenete conto che lei in quei video aveva già 45 anni, non ci mettereste la firma voi ad arrivare così? Molte star cine-televisive la seguono: Barbara Bouchet e Sydne Rome.
Da un iniziale entusiasmo alimentato dalla democraticità e dalla gratificazione della perdita di peso dovuto al dispendio energetico e dal lavoro cardiovascolare, si passa ad un momento di stop perché ci si accorge di aver convogliato troppa gente con troppo entusiasmo e poco controllo.
Successivamente cominciano i controlli accurati prima di venir avviati ai corsi e vengono sviluppate classi modulate per low impact e high impact. Queste due modalità creano le basi delle successive diramazioni della ginnastica, nel decennio a venire.
Ne abbiamo ancora delle belle da raccontare e… siamo ancora all’inizio!!!