Gatta Mangiona a Roma, pizzeria che amiamo per la pizza romana
La Gatta Mangiona a Roma è indirizzo di pizzeria ben conosciuto e non solo nella Capitale. L’abilità di Giancarlo Casa, patron, pizzaiolo e mentore, è fatto assodato da anni.
Ma fa sempre piacere verificare che un esercizio storico sia in grado di migliorarsi. E soprattutto di non perdere il passo rispetto ad altre pizzerie che si sono affacciate con successo sul mercato romano. Il gap più evidente è legato alla visibilità mediatica. La Gatta Mangiona a Roma fa a meno della propulsione dei social se non per lo stretto indispensabile. Il locale non è di quelli instagrammabili ma risponde appieno al concetto di pizzeria tout court.
Anche se qui le pizze sono ben lontane dal facciamolo come si è sempre fatto, le farciture e i prodotti utilizzati sono di prim’ordine e vi divertirete con il vino.
Un fare controcorrente che si ritrova nel menu molto articolato e che vi permette di sedervi a questa tavola più e più volte senza esaurire la possibilità di scelta. Ciò che funziona alla Gatta Mangiona potrebbe non funzionare altrove. Merito di una macchina messa a punto nel corso degli anni e costantemente aggiornata.
Il menu permette una pesca quasi miracolosa e bando alle suggestioni della grafica più accattivante è snocciolato su un foglio A4 fronte retro inserito in una plastica trasparente. Roba da far tremare i polsi a qualsiasi ufficio stampa o creator digitale.
Come se non bastasse, la lavagna in sala comunica le specialità del giorno tra cult e invenzioni dell’ultima ora.
I fritti della Gatta Mangiona a Roma
Su tutti i supplì che a Roma sono un rito e che nella Gatta Mangiona hanno uno dei templi di riferimento. Il riso è materia coccolata al pari dell’impasto ed è doveroso avviare la serata con una delle creazioni di Giancarlo Casa.
Dalla lavagna peschiamo il Supplì 32 ripieno di gorgonzola cremoso e aringa affumicata cotto nella birra Nebra del birrificio 32 (4 €). Casa è un affezionato alla combo gorgonzola – aringa e non gli si può che dare ragione. La spinta è quella giusta per mettere questo supplì nella bacheca dei preferiti.
Al pari di un altro classico della carta, il supplì al sugo di pomodorini datterini tirato con aglio, olio e peperoncino (3,50 €). Da leccarsi le dita, ma la frittura è talmente fatta bene che è solo un’idea di soddisfazione.
Per i romani più incalliti, ecco il filetto di baccalà con hummus di ceci (3,50 €). Altra frittura da antologia con un abbinamento azzeccato.
Lo stracult della pizza Romana
La pizza Romana della Gatta Mangiona non è la tipologia che si intende a Roma come scrocchiarella (12 €). Ma è una delle farciture contemplate nella lista delle 20 pizze rosse. Romanità assoluta espressa dal pomodoro con le acciughe qui in abbinamento, oltre al classico fiordilatte e all’origano, alle pacchetelle di pomodoro pelato. E per suggerimento dal banco con acciughe in uscita a incontrare la personale preferenza di un gusto ancora più spiccato.
Risultato, una pizza classica e poderosa che non teme confronti. Il biglietto da staccare anche per turisti impegnati in giri culturali per la Capitale. L’immagine speculare dei Fori senza ombra di dubbio.
La pizza simbolo della Gatta Mangiona a Roma
Ancora la lavagna con un cult della Gatta Mangiona a Roma, la pizza Agro Romano (14 €). Senza nulla dire, è stata scelta dalla commensale al nostro tavolo. È una pizza che ha vinto l’Oscar della migliore Pizza di Roma e del Lazio nel 2018. Sempre in splendida forma con la sua dadolata di primo sale e pomodori Colonna che accolgono puntarelle, aglio e acciughe. Se non è romana questa pizza…
Che invece, breve digressione, la pizza della Gatta Mangiona a Roma riposa su un’idea di impasto quasi napoletano. Toccherebbe definirla contemporanea di lunga data considerati gli anni trascorsi dalla prima messa a punto. Il poker di farine impiegate da Giancarlo Casa parla di un W modesto con una 0 pane, una frollina e una farina di grano Solina impastata in anticipo sulla “chiusura” (le virgolette ci vanno per i cultori della tecnica della temperatura controllata). Il morso è consistente e non ammicca alle scioglievolezze esasperate di cui i più giovani pizzaioli sono seguaci. Né avrete l’effetto “babà” che spesso sottende l’uso di farine pompate (che dovrebbero chiamarsi miscele o preparati). Qui si gioca il campionato di formula uno con il cambio manuale e si stacca in fondo al rettilineo.
La Ri-cotta con salsiccia o alla carbonara
Lo testimonia anche la pizza Ri-cotta che da sola vale un capitolo (che tra l’altro conoscete anche in versione domestica) per via del discorso cottura e ricottura e rigenerazione. Regole spesso applicate a sentimento che creano l’effetto piombo nello stomaco.
Invece la Ri-cotta della Gatta Mangiona è un ottimo benchmark a Roma. Questa è in versione verdura e salsiccia che un po’ fa il verso alla salsiccia e friarielli napoletana (che per la STG non può essere più chiamata pizza napoletana) ma virata su Roma con la cicoria (13 €). Se volete essere ancora più romani de’ Roma, potete scegliere (ad egual prezzo) la carbonara con la specifica poco fiordilatte poiché a far da protagonisti sono pecorino e uovo.
I dolci e il vino
Chiudiamo con un semifreddo agli amaretti (6 €) che rinfresca il nostro percorso di condivisione casareccio.
E un ottimo strudel di mele (5,50 €).
Il vino è un rosato gagliardo che arriva dalle viti coltivate in un triangolo in mezzo alla lava nella parte alta dell’Etna. Abbinamento super consigliato in luogo della classica birra (ma d’altronde che ci venite a fare alla Gatta Mangiona se non prendete un vino?).
Voto: 9,5/10
La Gatta Mangiona. Via Federico Ozanam, 30/32. Roma. Tel. +39065346702