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27 Gennaio 2012 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:44

Gola vs Fame. 10 domande allo chef Andrea Sarri al The Cube

Andrea Sarri è chef figlio d'arte e, dopo esperienze in Italia e in Francia, ha aperto il suo ristorante Agrodolce sulla banchina del porto di Imperia.
Gola vs Fame. 10 domande allo chef Andrea Sarri al The Cube

Andrea Sarri è chef figlio d’arte e, dopo esperienze in Italia e in Francia, ha aperto il suo ristorante Agrodolce sulla banchina del porto di Imperia. Sarri è tra gli chef del JRE (Jeunes Restaurateurs d’Europe) che partecipano al progetto del The Cube, il ristorante temporaneo sospeso di fronte al Duomo a Milano. Oggetto di design, concept virale “fisico” per la promozione del food e nuovo luogo del vendere emozioni riprendendo il vecchissimo adagio “anche l’occhio vuole la sua parte”, The Cube si propone anche come interruzione della routine del classico ristorante sia per gli chef che per gli avventori. La rotazione dei protagonisti ai fornelli e la curiosità dei clienti che in Italia potranno sperimentare la formula solo a Milano lo hanno già eletto a fenomeno gastronomico dell’anno. Un cubo che non è un cubo e si propone come esempio di Parasite Architecture. “Una sfida alla paralisi del pensiero e dell’immaginazione”, ha commentato Michele De Lucchi in un’intervista rilasciata ad Abitare, che si propone di diventare un esempio di progettazione architettonica dei ristoranti dinamici. Quelli che necessariamente si dovranno affacciare sulla scena della gastronomia più avanzata.

  1. Franca Formenti. La prima volta che hai cucinato quanti anni avevi?
    Andrea Sarri. 14 anni.


  2. FF. Quando fai la spesa compri anche junk food?
    AS. No.


  3. FF. Cosa hai imparato dal cibo?
    AS. Ho imparato ad apprezzare la bellezza della vita e la sua importanza.


  4. FF. 3 cose della tua cucina che faresti /vorresti sempre?
    AS. La location i miei attrezzi e i miei collaboratori.


  5. FF. 3 cose della tua cucina che non rifaresti mai?
    AS. Nessuna, ho imparato molto dai miei errori.


  6. FF. Nel tuo frigo  di casa non manca mai?
    AS. Il frigo di casa mia è sempre vuoto.


  7. FF. Qual è la differenza per te tra la fame e la gola?
    AS. La fame non l’ho mai provata quindi non so cosa sia. La gola è saper apprezzare il cibo di qualità, una forma per deliziare il palato.


  8. FF. Il  primo libro di cucina  che hai letto?
    AS. Alain Ducasse.


  9. FF. Finisce il petrolio …finisce la tecnologia e cioè il prolungamento del  nostro  corpo …pensi che saresti in grado di deliziare i sensi ugualmente anche senza gli attrezzi che usi quotidianamente?
    AS. Per me sarebbe come una piacevole sfida ritornare a rapportarmi con il cibo come 150 anni fa.


  10. FF. La fame è l’anima del commercio. Il cibo è da sempre il business più grande del pianeta…. sarete voi a rialzare l’economia dell’Italia?
    AS. Assolutamente no, serve molto di più per risollevare l’economia italiana.

(Foto e intervista Franca Formenti)

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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