Il lusso del nero. Il ritorno del caviale
Quando prepari il menù come lo fai il prezzo delle portate? Io chiedo di più per tutto quello che è nero; uva nera, olive nere, ribes nero. La gente, in genere, ama ricordarsi della morte; è come consumare la morte. È come dirle: Morte ti sto mangiando! Il tartufo nero è la cosa più cara insieme al caviale nero. Morte e nascita, la fine e il principio. Tu non credi che sia giusto che tutte le pietanze più dispendiose siano nere? E poi facciamo pagare la vanità: i cibi dietetici hanno un sovrapprezzo addizionale del trenta per cento, afrodisiaci del cinquanta per cento.
dal film “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante” di Peter Greenaway
La notizia è che il caviale potrà ritornare sulle tavole di tutto il mondo. L’organizzazione internazionale per la tutela delle specie a rischio di estinzione ha dato il via libera all’esportazione e alla vendita delle uova salate di storione dopo tre anni di blocco e le pressioni della Russia che ha dovuto far fronte, senza successo, a un contrabbando sempre più feroce. Il veto era scattato in seguito alla quasi estinzione degli storioni che dagli oltre 200 milioni di esemplari del 1992 erano passati ad appena 5 milioni del 2007 quando era scattato il divieto.
A beneficiare della riapertura del commercio sarà soprattutto l’Iran che a partire dal 2011 potrà esportare 40 tonnellate di caviale contro le 22 della Russia. I metodi scelti dal Paese guidato da Mahmud Ahmadinejad per difendere lo storione sono stati forti (pena di morte per i pescatori di frodo e ronde armate) anche se la Russia non ha scherzato con l’istituzione di una squadra speciale di agenti segreti con licenza di uccidere! (e qui come non ricordare l’oro nero di James Bond, il miglior caviale prodotto da Valentin Dmitrovich Zukovsky ex agente Kgb, in GoldenEye e Il mondo non basta)
Il caviale del Mar Caspio non diventerà all’improvviso economico. Una porzione di Beluga per 4 crostini costa 700 dollari. Peter Greenaway nel film “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante” del 1989 lancia un’idea di food cost legato al nero. Il film è grottesco, come testimoniano le scene del ristorante e della cucina con quantità di cibo esagerate per il numero dei commensali. L’adulterio di Georgina, moglie del violento criminale Albert Spica che ogni sera insulta mezzo ristorante, finirà con l’assassinio dell’amante, il libraio Michael, le cui carni saranno cucinate dallo chef francese Richard al comproprietario del ristorante Les Hollandais, Albert. Georgina consuma la vandetta sparando ad Albert dopo avergli gridato “cannibale”. Mi chiedo: sarà vero che nei ristoranti paghiamo di più i piatti neri?
Foto: Paolo Terzi, eyeslipsface