Imàgo, ristorante stella Michelin con vista spettacolare su Roma
Al ristorante Imàgo è facile perdersi nel panorama di Roma. Dal sesto piano dello storico hotel Hassler di Trinità dei Monti regala emozioni uniche. Tante quanti i piatti dello chef Andrea Antonini alla guida di questo ristorante che esibisce 1 stella Michelin.
Evoluzioni contemporanee, essenze del territorio, architetture vegetali. La cena al ristorante Imàgo vola alto e illumina la tavola di lampi golosi davanti a un panorama da togliere il fiato.
Chi è Andrea Antonini
Andrea Antonini, romano classe 1991, nonostante le scuole da perito tecnico, sente immediatamente il richiamo della cucina. Inizia lavorando in piccoli ristoranti, facendo le stagioni estive e invernali durante le vacanze scolastiche. Scappa in Australia per guardare il mondo da un’altra prospettiva. E, nonostante le spiagge e il surf, capisce che il suo posto è dentro una cucina. Tornato a Roma, entra nella brigata dello chef stellato Andrea Fusco con cui rimane alcuni anni. Con lui comprende quale tipo di approccio alla gastronomia vuole studiare e realizzare. Dopo aver maturato esperienza nella brigata di Roy Caceres, riparte per l’estero. La sua avventura iberica (durata diversi anni) inizia nel laboratorio di creatività di Quique Dacosta, 3 stelle Michelin. Lavora nella squadra del settore creativo Juanfra Valiente.
Dopo i primi sei mesi capisce che “la cucina può essere un luogo d’avanguardia. E che questo si realizza, però, solo quando tutto è organizzato alla perfezione, senza spazi per l’approssimazione.”
Si sposta poi a El Celler de Can Roca, 3 stelle Michelin e miglior ristorante per i 50Best Restaurants. Qui si lega moltissimo a Joan Roca, uno dei fratelli fondatori del ristorante, che lo accoglie felicemente in brigata. Il percorso è felice e pieno di stimoli tra la possibilità di sperimentare e il lavoro in partita a cui viene ammesso con plauso. Infatti, vince il premio per la creatività che ogni anno lo chef Roca indice tra tutti i membri della sua brigata. Concorre con un piatto tutto italiano, anzi romano: Triglia, panzanella e limone. Il richiamo dell’Italia è però forte. E quando arriva la possibilità di entrare a lavorare da Enrico Crippa, capisce che è ora di tornare a casa.
Nell’aprile del 2019 diventa executive Chef del ristorante Imàgo a Roma.
Il ristorante Imàgo a Roma
Nell’autunno del 1956, Oscar Wirth, padre di Roberto Wirth, trasforma la terrazza panoramica dello storico edificio di Trinità dei Monti nel primo “Roof top Restaurant”. Non solo di Roma ma d’Italia.
Era il primo ristorante posto all’ultimo piano di un albergo. Un’importante novità al tempo, considerando che i romani, e gli italiani in generale, erano abituati a mangiare in ristoranti che risiedevano al piano terra.
“Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita: grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti. Come il mio collega Matteo Taccini che ha militato nell’ultimo anno nella cucina di Enigma con cui spesso ho incrociato il mio cammino lavorativo. Con Roberto Wirth abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina espressa da Imàgo. Al centro l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Al ristorante Imàgo ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dall’ F&B Director Ilario Bonzani. Insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente”. Così spiega il suo ingresso al ristorante Imàgo Andrea Antonini.
Che conferma nella guida 2020 la stella Michelin.
Quanto costa il ristorante Imàgo
Il menu del ristorante Imàgo a Roma cambia due volte l’anno. È possibile scegliere tra Imàgo 6, un menù degustazione di 6 portate con una selezione dei migliori piatti della stagione (170 €). La seconda proposta è Imàgo à la carte che comprende tre portate da scegliere nella carta (140 €).
Alessio Bricoli, head sommelier del ristorante, coccola i commensali forte di una cantina che conta circa 2400 etichette.
Il benvenuto è giocoso, divertente e accattivante.
Il cocktail Hugo (prosecco, fiori di sambuco e menta), la crocchetta di patate, mozzarella e tartufo e l’assaggio di amatriciana si dissolvono in un boccone goloso.
Divertono lo spicchio di pizza margherita, in realtà una meringa, e il riccio di mare. Ha un guscio croccante con il cuore di spuma di riccio vivacizzato dalla polvere di pecorino.
Servito come un tè, un concentrato di brodo vegetale, un bouquet di erbe aromatiche e fiori chiude il benvenuto dello chef.
In bella vista la pagnotta di pane con patate e rosmarino, con lievitazione di 24 ore pronta per essere infornata.
L’omaggio a Roma
Omaggio a Roma la mini rosetta del ristorante Imàgo. È servita con il suo partner classico la mortadella, cubotti di focaccia con ricotta, velo di lardo e timo. Insieme ai grissini tirati a mano.
Gli amuse bouche al ristorante Imàgo a Roma prendono il via dalla tradizione con un cocktail di gamberi. È rivisto in chiave moderna con salsa di lattuga acida, gambero rosso di Mazara del Vallo, spuma cocktail e polvere di gamberi. Si passa poi al crudo di tracina, accompagnato da un gel di mandarino e capperi; la cacio e pepe realizzata con un calamaro tagliato a julienne; le pennette al pesto classico realizzate utilizzando il cannolicchio. A chiudere salsa di ricci e di pecorino su pane croccante.
Il Muffato della Sala 2018 accompagna il cocktail di gamberi ed i ricci di mare. Lo Chateau Rieussec 2018, in abbinamento alle altre proposte, propone un parallelo Italia-Francia.
Come si mangia al ristorante Imàgo
Il carciofo con le animelle è un richiamo al territorio. Ricco di sapori, opulento, tondo tra le note di liquirizia e menta che rinfresca, mentre la salsa di pecorino vivacizza il piatto.
Di fianco la coratella, servita in un delizioso pentolino, intervallata al palato da salsa di pecorino, salsa di vitello e cipolla.
In abbinamento Marques De Poley in purezza.
La nostra pagnotta di pane è pronta. Fa il suo ingresso ancora ben calda accompagnata da un burro dolce agli agrumi e vaniglia, ed un burro salato alle erbe e timo limonato.
Se al burro preferite il classico olio extravergine d’oliva il ristorante Imàgo propone una Coratina I.G.P. di Roma dell’azienda agricola Il Simposio.
I primi piatti del ristorante Imàgo a Roma
Scampi e cime di rapa in raviolo è un primo piatto dai sapori nitidi e scevro di fronzoli. La cremosità e l’agrodolce della crema di scampi e del limone fermentato esaltano la struttura bilanciata del piatto. E tengono l’equilibrio con l’amaro delle cime di rape.
Al calice Brunello di Montalcino Pietroso, vendemmia 2017. Con il suo tannino molto fine e sottile accompagna il piatto esaltandone le caratteristiche gusto olfattive.
La cremosità del risotto al burro acido si alterna al carattere deciso dei fegatini di pollo. Al palato si alternano a consistenze diverse di nocciole. La nota acida del cedro aggiunge freschezza al piatto e va a braccetto con il sapore dolciastro della spugnola.
L’abbinamento del ristorante Imàgo a Roma propone il bianco Meursault Le Limoniz 2017, Buisson Battault, chardonnay in purezza.
Il piatto più divertente del ristorante Imàgo a Roma
Il pollo alla cacciatora, è il piatto più divertente dell’intero menu tra gusto, presentazione ed invito a sporcarsi le mani. Ma non preoccupatevi: vi verrà dato un guanto in dotazione per gustare l’aletta glassata e arrostita al burro.
In ogni boccone si coglie la mano dello chef, la sua idea ben strutturata ma al contempo eccentrica e fresca.
Al calice le bollicine dello Champagne Delamotte rosè.
L’inventiva dello chef stupisce con effetti speciali. È il caso del biscotto pop-corn. Il pre dessert vi farà fumare il naso e il suo cuore di azoto vi porterà con la testa fra le nuvole.
Il carosello dei dolci è seguito dalla pastry chef Mariasole Martella.
La tarte tatin di mele e camomilla, il dolce preferito dello chef, è completato da crema inglese e cubetti di mele. È accompagnato dalla cremosità del gelato alla vaniglia con pistacchio e pinoli.
La piccola pasticceria rapisce i più golosi. A partire dalla ciambellina fritta da intingere nel cioccolato o nella vaniglia. Io l’ho pucciata in entrambi senza rimorsi. Poi il doppio bignè alla base ripieno di crema pasticciera e sopra al caramello. L’elegante gianduiotto dorato, il sorbetto arancia e cannella, macaron di pinoli e, come tradizione di ogni tavola italiana, frutta fresca.
Le bollicine di un elegante Louis Roederer Carte Blanche chiudono a Roma l’esperienza generosa e divertente al ristorante Imàgo dello chef Andrea Antonini.
Imàgo all’Hassler. Piazza Trinità dei Monti, 6. Roma. Tel. +390669934726
[Adele Pupella]