La cena di gala di Ischia Safari 2024 ha creato un nuovo modello
La zampata di Nino Di Costanzo e di Pasquale Palamaro, motori di Ischia Safari, c’è stata subito alla cena di gala che ha inaugurato l’edizione 2024. Stop alle lunghissime sedute necessarie per accordare i piatti di tanti chef, spesso stellati, con un numero di sedute elevate. Tante portate, tanti commensali genera come risultato una cena lunghissima che sfianca un po’ tutti.
Ed ecco allora il colpo d’ala. La cena di gala suddivisa in tre momenti – come è più o meno uguale in manifestazioni simili – ma con un diverso spartito.
A Ischia Safari 2024 la cena di gala è stata più in piedi che placée.
I tre momenti della cena di gala di Ischia Safari 2024
1° momento, l’aperitivo. In genere light con gli amuse bouche e le postazioni degli chef è diventato un aperitivo “pesante”. Quasi una cena nella cena che da sola potrebbe valere biglietto e il (terrificante) nome di apericena. Tutte le postazioni disposte intorno alla piscina dell’hotel Regina Isabella che rende valido anche l’abusato “cornice da sogno”. Si rompe il tabù che devi per forza stare seduto per mangiare bene e l’alta cucina diventa street food. Il vantaggio è che non devi sottoporti alla trafila infinita dei piatti ma scegli portate e sequenza. Aiutato anche da un libricino che contiene tutte le indicazioni. La cara vecchia carta supera persino il frenetico scrollare sui telefonini.
2° momento, la cena al tavolo. Occasione di relax in cui vanno bene anche i tempi lunghi. Perché hanno scelto di servire solo due piatti, un primo e un secondo, come spesso accade quando si va al ristorante. Che poi siano due piatti tristellatissimi fa pare del concetto cena di gala con le stelle. Avviata dall’aperitivo parimenti stellato.
3° momento, i dolci sulla baia del Regina Isabella che è un hotel fantastico per posizione e servizio. E non è di qualche fondo ma di una famiglia che lo detiene da decenni. Anche qui, girovaghi e chiudi la cena di gala di Ischia Safari 2024 come meglio ti aggrada.
L’aperitivo della cena di gala di Ischia Safari 2024 a bordo piscina
E allora, ecco cosa si è mangiato in questa cena di gala che ha invertito l’ordine degli addendi, ma non il risultato finale. partendo appunto dalla piscina e dalle postazioni degli chef, dei pizzaioli e degli artigiani del gusto.
Andrea Berton
Lo chef dell’omonimo ristorante alle Varesine a Milano porta Melanzana, anguria e gambero rosso. Piatto elegante come suo solito che è un saluto all’estate e agli ingredienti tipici della Campania. L’allievo di Gualtiero Marchesi è molto sensibile al richiamo del Sud ed è un piacere non solo per i commensali locali.
Domenico Candela
Gioca evidentemente più in casa Domenico Candela, fresco bistellato al George Restaurant del Parker’s Hotel di Napoli. Per lui piatto di richiamo alla formazione transalpina con Yannick Alléno: Ostrica tarbouriech, cetriolo e kiwi al naturale con spuma di mela e cipresso. Che conferma il suo estro creativo.
Maicol Izzo alla cena di gala Ischia Safari 2024
Altro estro creativo e fresco bistellato che ha portato la provincia di Napoli ad essere il luogo più stellato d’Italia con Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia, porta della Penisola Sorrentina. Il suo speck di peperone farebbe la gioia anche del più convinto sostenitore dell’insaccato che profuma di affumicato. Un peperone di consistenza particolare.
Francesco Bracali
Prime avvisaglie di autunno per Francesco Bracali dell’omonimo e stellato ristorante nei dintorni di Grosseto. Il protagonista è il fungo cardoncello preparato alla brace e condito con un gel di distillato di terra di vigna e olio alla paprika andalusa.
Nino Di Costanzo alla cena di gala di Ischia Safari 2024
L’autore di memorabili paste in altrettante manifestazioni questa volta è ischitano doc e qui ha il suo ristorante due stelle Michelin Danì Maison. Questa volta punta su un ingrediente di alta cucine, l’astice blu che si sposa a meraviglia con tandoori, yogurt e verdure. Fantastico.
Pasquale Palamaro alla cena di gala di Ischia Safari 2024
Il padrone di casa con il ristorante stellato Indaco che è all’interno appunto del Regina Isabella ammalia i commensali con la ricciola di profondità che acquista grassezza con un fondo bruno lungo e persistente. Rinfrescato dalla salsa di arachidi e dal peperone.
Riccardo Valore
Dall’isola di Ischia a quella di Capri per assaggiare l’ostrica poché, frutto della passione, cetriolo e gin Mare di Riccardo Valore, chef in forze al due stelle Michelin L’Olivo. Alta cucina da passeggio e godibile.
Savio Perna
Lo chef del ristorante stella Michelin Li Galli a Positano prepara un food porn divertente. Con una pinzetta nelle mani, il commensale fa scivolare in bocca il caviale siberiano. Seguito dalla quinoa soffiata e dall’anguria che chiude in freschezza con le note della maionese di capperi. Bis.
Eduardo Estatico
Punta sui sapori della tradizione Eduardo Estatico ora alla guida della cucina del nuovo To Live sulla collina di Posillipo a Napoli. Per lui (e noi) il ragù 12 ore che condisce una quasi braciola napoletana con basilico e caciocavallo podolico.
Roberto Di Pinto alla cena di gala di Ischia Safari 2024
Se siete a Milano sentirete parlare di Roberto Di Pinto – napoletano verace in trasferta – come di un possibile nuovo stellato con il suo ristorante Sine. E brillano nella cena di gala di Ischia Safari 2024 le sue linguine fredde con limoni canditi, colatura di alici e gel di rucola.
José Carlos Pietro Bautista
Il prosciutto (spagnolo) fatto spettacolo. Le movenze dell’artigiano dell’insaccato con il suo coltello sciabola sono una pièce teatrale da riprendere in video. Ma il prosciutto è più tentatore dei like per cui accontentatevi della foto e segnate il suo nome nel caso doveste incrociarlo.
Latteria Sorrentina
Reduce dalla festa del Fiordilatte Summit, il team di Latteria Sorrentina ha portato la linea Napoli: Fiordilatte, Provola e Fuscella.
Costanzo
Nessun dilemma tra fiordilatte vaccino e mozzarella di bufala: a mantenere le sorti bufaline c’è Alessandro Costanzo da Aversa.
Franco Pepe
Non staremo qui a discutere se la pizza può aspirare al titolo di alta cucina o, peggio ancora, alla stella Michelin. Fatto sta che la pizza fritta di Franco Pepe da Caiazzo con il suo Pepe in Grani piace e molto di più delle sue pur ottime esecuzioni al nostro Campionato. Il titolo è contaminazioni e il suo assistente spiega la contaminazione tra le iconiche olive caiazzane, la stracciata di bufala campana, la onnipresente scarola riccia e lo zaatar – la miscela di spezie del Levante – che va a nozze con i prodotti indigeni. Compreso il limone.
Ivano Veccia
Contamina anche Ivano Veccia che da Ischia era partito alla volta di Roma per guidare il banco di Qvinto e poi di Allegrìo. E ora ha fatto ritorno a Ischia aprendo con Nino Di Costanzo Lisola. Per lui pizza in pala alla romana con condimento alla boscaiola bello “peso” come si dice nella capitale. Buona.
Renato Bosco
La pizza non ha confini e lo sanno bene al nord e in particolare a San Martino Buon Albergo che è in provincia di Verona. Qui officia i sacri riti del lievitato Renato Bosco che nella trasferta alla cena di gala di Ischia Safari 2024 porta un suo cavallo di battaglia: la Mozzarella di pane. Condita per l’occasione con il ragù. Giulietta non è stata mai così vicina ad Amelia della Disney.
Gabriele Bonci
Il vate della pizza in terra di Roma si supera come è spesso solito fare. Il suo coniglio, anzi, 5 conigli in crosta di pane e maionese leggera sono uno spettacolo. E finisce che il Re di Roma piazza una testa di ponte all’ombra del Castello Aragonese. Semplicemente irrinunciabile.
La cena placée
Come detto, si cambia e si va ai tavoli della terrazza pieds dans l’eau (splendida cornice l’ho già detto) per un uno due tristellato.
Enrico (Chicco) Cerea
Direttamente dalla terra bergamasca, Enrico Cerea con il tristellato di famiglia Da Vittorio a Brusaporto – gioca con Google Maps. In tavola arrivano i ravioli del plin alla carbonara. Da mangiare con soddisfazione a cucchiaiate diventano nell’immaginario collettivo l’alter ego de’ noantri degli arcinoti paccheri. La goduria è simile.
Fabrizio Mellino
L’ultimo tristellato – in ordine cronologico – è residente al ristorante (anche qui di famiglia) Quattro Passi di Nerano. Una fantastica storia che ha portato le tre stelle Michelin a sud del Volturno alzando il gradiente dei macarons in Penisola Sorrentina (e al padre Antonio è andato il premio Ischia Safari 2024).
La sua spigola in salsa acetosella e limone di Amalfi, vestita di verde, è burrosa senza che il pesce perda identità. Si va di cucchiaio e se pensate che sia solo deriva francese, sappiate che in Costiera Sorrentina il burro lo mettevano dappertutto. E in qualche caseificio ci facevano anche gli origami insieme al fiordilatte. I piccoli carciofi quelli più impressi nella memoria di quasi adolescente.
I dolci della cena di gala di Ischia Safari 2024
Ci si sposta al molo che chiude la piccola baia protetta dell’hotel Regina Isabella per l’ultimo atto. Quello dei dolci che vede abbastanza satolli i commensali.
Salvatore Capparelli
C’è spazio per il babà al limoncello del sempre presente alle manifestazioni di beneficenza Salvatore Capparelli. Il nume tutelare del babà che ha il suo tempio ai Tribunali a Napoli porta alla cena di gala di Ischia Safari 2024 il babà al limoncello. E il babamisù il cui nome non chiede tante spiegazioni. Tra limoncello e cacao la scelta è ardua. Presi entrambi.
Sal De Riso
Altro pasticciere sempre grandemente disponibile è Sal De Riso qui con la sua torta ricotta e pere che ha rivoluzionato il modo di intendere il fine pasto. E la deliziosa al limone che vuol dire Costiera Amalfitana al primo sguardo (e morso).
Andrea Pansa alla cena di gala di Ischia Safari 2024
La storica pasticceria di Amalfi che porta il suo cognome fa data di nascita 1830. Possono trascorrere gli anni e i secoli ma le sue scorzette di limone sono un appuntamento irrinunciabile. E come al solito una tira l’altra e ancora un’altra e ok è l’ultima.
Gianluca Fusto alla cena di gala di Ischia Safari 2024
Il prototipo del pasticciere contemporaneo è lui, Gianluca Fusto da Milano. Autore di torte spaziali che a Ischia ha portato una verticale di cioccolatini. Al miele di montagna, all’olio extravergine di olive nocellare del Belice, ai porcini e pepe nero. Buonissimi. E il giudizioso Enzo Onorato – che a Ischia Safari guida le scelte musicali – ha commentato: “Tra poco ai ristoranti serviranno solo cioccolatini di Gianluca Fusto, dall’antipasto al dolce e non serviranno più cucine”. Non sarà proprio così, ma che soddisfazione questi cioccolatini.