Le strade della mozzarella. La bufala tra templi e nuove architetture
Paestum e la sua area archeologica sono lì a tenderti la mano per accompagnarti con un salto nel tempo alle origini di una civiltà che scorre ancora presente fino ai giorni nostri. I primi ospiti della pre-apertura delle Strade della mozzarella, show a beneficio degli amanti dei latticini più osannati, sono a Villa Salati. Una piccola costruzione, quasi una miniatura dell’antistante Tempio di Nettuno, ospita nel timpano la cucina e la sorpresa della serata.
Che, come da programma, non è Gennaro Esposito, chef della Torre del Saracino di Vico Equense – ahimè trattenuto a casa da un piccolo intervento – ma il suo secondo, Salvatore La Ragione, e sua moglie Vittoria Aiello. Già con i motori accesi per la prossima Festa a Vico.
La filosofia è quella: meno si tocca la mozzarella di bufala e meglio è (come d’altronde la notazione che gli aspiranti chef si sottopongono da soli a selezione naturale) e il risultato lo hai nel piatto. Un raviolo con mozzarella di bufala accompagnata dal tonno, una “gricia” di fave e pancetta che esalta la delicatezza. Sfoglia tirata a mano, l’incompatibilità tecnologica di prese ed adattatori ha messo fuori gioco il robot.
La serata scorre ad acqua, Ferrarelle – main sponsor – ma poi si conclude in uno dei nuovi templi del territorio: la nuova cantina della San Salvatore 1988 di Giuseppe Pagano, patron dell’hotel Savoy.
Ha il tratto contemporaneo dell’architetto Sabrina Masala che ha donato grazia e sobrietà a un edificio da zona industriale, quella di Giungano, e ragioni di sostenibilità. La mozzarella non poteva che farla da padrona per quello che doveva essere un buffet per pochi amici e che si è trasformato nella prima festa delle eccellenze gastronomiche di questa sponda del Sele.
Latticini del caseificio Di Lascio, pasta e fagioli e vini della casa tra cui un fiano biologico Pian di Stio. Molto piacevole con la mozzarella e ben segnalato dalla grafica di rottura di Mario Cavallaro, autore con nju:comunicazione dei segni che contraddistinguono una nuova storia. Quella della bufala che dai templi è arrivata in cantina.