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Ricette
7 Maggio 2012 Aggiornato il 8 Agosto 2024 alle ore 16:44

Le strade della mozzarella. La bufala tra templi e nuove architetture

Inizia l'evento le strade della mozzarella a Paestum con Salvatore La Ragione, sous chef di Gennaro Esposito, e i vini di Giuseppe Pagano
Le strade della mozzarella. La bufala tra templi e nuove architetture

Paestum e la sua area archeologica sono lì a tenderti la mano per accompagnarti con un salto nel tempo alle origini di una civiltà che scorre ancora presente fino ai giorni nostri. I primi ospiti della pre-apertura delle Strade della mozzarella, show a beneficio degli amanti dei latticini più osannati, sono a Villa Salati. Una piccola costruzione, quasi una miniatura dell’antistante Tempio di Nettuno, ospita nel timpano la cucina e la sorpresa della serata.

Che, come da programma, non è Gennaro Esposito, chef della Torre del Saracino di Vico Equense – ahimè trattenuto a casa da un piccolo intervento – ma il suo secondo, Salvatore La Ragione, e sua moglie Vittoria Aiello. Già con i motori accesi per la prossima Festa a Vico.

La filosofia è quella: meno si tocca la mozzarella di bufala e meglio è (come d’altronde la notazione che gli aspiranti chef si sottopongono da soli a selezione naturale) e il risultato lo hai nel piatto. Un raviolo con mozzarella di bufala accompagnata dal tonno, una “gricia” di fave e pancetta che esalta la delicatezza. Sfoglia tirata a mano, l’incompatibilità tecnologica di prese ed adattatori ha messo fuori gioco il robot.

La serata scorre ad acqua, Ferrarelle – main sponsor – ma poi si conclude in uno dei nuovi templi del territorio: la nuova cantina della San Salvatore 1988 di Giuseppe Pagano, patron dell’hotel Savoy.

Ha il tratto contemporaneo dell’architetto Sabrina Masala che ha donato grazia e sobrietà a un edificio da zona industriale, quella di Giungano, e ragioni di sostenibilità. La mozzarella non poteva che farla da padrona per quello che doveva essere un buffet per pochi amici e che si è trasformato nella prima festa delle eccellenze gastronomiche di questa sponda del Sele.

Latticini del caseificio Di Lascio, pasta e fagioli e vini della casa tra cui un fiano biologico Pian di Stio. Molto piacevole con la mozzarella e ben segnalato dalla grafica di rottura di Mario Cavallaro, autore con nju:comunicazione dei segni che contraddistinguono una nuova storia. Quella della bufala che dai templi è arrivata in cantina.

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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