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23 Gennaio 2017 Aggiornato il 24 Gennaio 2017 alle ore 10:08

Roma. Cenare gluten free al ristorante stella Michelin Aroma con il menu Melissa

Anche se siete celiaci, a Roma potete regalarvi una cena in un ristorante stella Michelin: al ristorante Aroma con lo chef Giuseppe Di Iorio.
Roma. Cenare gluten free al ristorante stella Michelin Aroma con il menu Melissa

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Anche se siete celiaci, a Roma potete regalarvi una cena in un ristorante stella Michelin: al ristorante Aroma con lo chef Giuseppe Di Iorio.

L’intolleranza al glutine è molto diffusa: le statistiche di AIC (Associazione Italiana Celiachia) dicono che la celiachia colpisce 1 italiano su 100.

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Ma dall’associazione tengono a precisare: “Di celiaci ce ne sono quasi il triplo che non lo sanno o stanno per scoprirlo perché stanno male”. Cosa che era successa 7 anni fa a Melissa, la figlia di Giuseppe di Iorio del ristorante Aroma che ha la vista più suggestiva sul Colosseo. Da quando ha scoperto il motivo del costante malessere della figlia, si è dedicato allo studio della celiachia. E ha introdotto il menu senza glutine Melissa, dedicato, chiaramente, alla figlia.

Aroma è un delizioso ristorante, capace di ospitare 30 persone, sulla terrazza terrazza del Palazzo Manfredi, e ha una cucina di soli 16 metri, dove, precisa Giuseppe, “facciamo i miracoli tutti i giorni”. Evidente la mia curiosità: come si fa a preparare i piatti non contaminati in uno spazio ridotto?

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Lo chef mi ha spiegato che anche quando non si dispone di una cucina completamente sterile, l’importante è avere stoviglie e taglieri a parte, usati solo per preparare le pietanze per un cliente celiaco.

Mangiare senza glutine non è alimentazione penalizzante, anzi, ogni tanto dovremo farlo tutti. Anche se per qualcuno rinunciare al “pane  quotidiano” così come siamo abituati a mangiarlo, è un sacrificio, in realtà non è tanto terribile come sembra.

Ho voluto fare la celiaca per una sera e ora vi racconto la mia esperienza stellata.

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Durante la nostra chiacchierata con lo chef è stato servito l’aperitivo, accompagnato dallo Champagne Delamotte. Alcuni piccoli sfizi da gustare in un boccone (ehi, ma alcuni non sono gluten free!), come crema di ceci con moscardini e germogli di ravanello, cubetti di salmone e spada affumicati, macaron cacio e pepe, bignè con broccoli, gambero in tempura.

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Un cestino di pane “normale” (ovviamente senza glutine) e multicereali. Soffice, morbido, molto buono, nulla a che vedere con quei prodotti tristi e insapori che si trovano in farmacia.

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Iniziamo con due omaggi dello chef, accompagnati sempre dallo Champagne: ostrica con l’aria di menta e la granita di cipolla, strepitosa.

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Poi arriva una tartare di spigola con crema di cime di rapa, chips al nero di seppia, foglia di germoglio di cetriolo, crema di carota e zafferano e pomodoro. Armoniosa.

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Ma la vera cena inizia con un fragolino in ceviche, crema di patate dolci, crumble di terra (cacao e mandorle) e chips di mais. Ad accompagnare l’antipasto è un Sauvignon Vigna Runc Il Carpino.

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Poi arriva il risotto verde con spinaci, mantecato al Parmigiano stravecchio, con petto di quaglia in casseruola e il suo uovo, consistenza a mantecata strepitosi. In abbinamento è stato scelto un Brunello di  Montalcino Lombardi del 2011.

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Il merluzzo di coffa marinato alla carota, servito  su polenta taragna, con dadi di verdure, vetro di rapa rossa e millefoglie di 3 patate.  Piatto colorato e divertente, che non fa ricordare che siamo nella zona “gluten free”. Per accompagnare il merluzzo, un Pinot Nero Clemens Waldthaler del 2012.

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La guancia di manzo brasata (tenerissima!) su purea di cavolo viola all’aceto allo champagne, con funghi e chips di mais non era previsto nel menu. Il piatto è stato abbinato al Barolo Conti di Calosso Le Carra del 2011.

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Il dessert è stato un vero spettacolo: variazione di 7 cioccolati. Forme, colori e consistenze impeccabili.  Servito con un Sherry Pedro Ximenez, Gran Reserva del 1986, gran bel vino da dessert.

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Dulcis in fundo, uscendo dalla zona “gluten free”, un vassoio di piccola pasticceria, mini bocconcini, uno più buono di un altro. Menzione speciale a cannelés bordelais, quasi meglio degli originali.

Esperienza positiva che dimostra come i piatti “senza” possano essere belli, buoni e sfiziosi. Sono sicura che ognuno di voi ha un amico celiaco buongustaio e allora fatevi indicare i locali dove mangiare gluten free, e scoprirete un altro mondo.

Io vi ho indicato un locale completamente “celiac friendly”, Sfornando Gluten Free Bakery, che apre oggi.

aroma-terrazza

Intanto prendete nota del ristorante Aroma e del menu Melissa di 4 portate che vi costerà 115 €, vini esclusi.

Ristorante Aroma. Via Labicana, 125. Roma. Tel. +39 06 97615109

Giulia Nekorkina
Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.
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