Miglior olio extravergine di oliva siciliano per la guida 2022 di Slow Food
E’ uscita “Guida agli extravergini 2022” di Slow Food, il miglior olio extravergine di oliva italiano secondo l’associazione del buono pulito e giusto.
Se non conoscete i risultati della guida 2021 potete sempre rimediare. Qui invece trovate il miglior olio extravergine del supermercato.
Il miglior olio extravergine italiano nella Guida 2022 di Slow Food è rappresentato da 72 premi “Grande Olio” suddivisi per regione.
La Chiocciola è il simbolo assegnato dai curatori della Guida a 35 aziende in 11 regioni italiane che producono secondo la filosofia di Slow Food.
Dei 1180 oli recensiti con 750 aziende menzionate, oggi vi segnaliamo le 10 migliori etichette di olio extravergine siciliano.
I numeri dell’olio extravergine italiano
L’Italia ha una superficie coltivata a olivo di circa 1,07 milioni di ettari, distribuiti su 19 regioni. Solo in Val d’Aosta e Piemonte l’olivicoltura è ancora marginale.
Nel 2021 le aziende coltivatrici italiane sono state oltre 800.000 e più di 5000 i frantoi, per una produzione di circa 315.000 tonnellate d’olio d’oliva. 15% in più rispetto al 2020.
Di questo il migliore, circa il 60%, viene etichettato come olio extravergine d’oliva, in base all’esito delle analisi chimiche e sensoriali.
Circa il 60% di olio extravergine prodotto in Italia viene venduto sul mercato nazionale, mentre il restante 40% viene esportato.
Di contro, l’Italia è il primo importatore mondiale di oli di oliva. A proposito, queste sono le differenze tra olio di oliva e olio extravergine di oliva.
Il successo dell’olio siciliano
La Sicilia emerge come territorio a forte vocazione olivicola, presente fin dal tempo delle colonie greche.
Le produzioni si concentrano soprattutto nelle aree di Trapani, Agrigento e Ragusa.
Le varietà di olive autoctone siciliane donano profumi intensi agli oli. A dare il miglior olio extravergine siciliano sono soprattutto: Nocellara del Belice, Cerasuola, Biancolilla, Ogliarola Messinese, Tonda Iblea, Moresca, Nocellara Etnea.
Le DOP sono numerose:
- Monti Iblei con otto sottozone (Calatino, Frigintini, Gulfi, Monte Lauro, Trigona-Pancali, Val d’ Anapo, Val Tellaro, Valle d’Irminio),
- Valli Trapanesi
- Val di Mazara
- Monte Etna
- Valle del Belice
- Valdemone.
Infine c’è la IGP Sicilia, riconosciuta nel 2016.
Olio extravergine di oliva: 7 falsi miti
Prima della top ten dell’olio siciliano secondo Slow Food, vi proponiamo un piccolo gioco per fare chiarezza su 7 false convinzioni diffuse sul tema.
1 – La prima spremitura dell’olio extravergine di oliva è migliore della seconda.
FALSO
Non è un problema di migliore o peggiore, tutto l’olio extravergine d’oliva è il risultato di un’unica –prima e ultima– lavorazione delle olive.
Se siete curiosi di saperlo, la dicitura “Prima spremitura a freddo” è riservata all’olio extravergine ottenuto con la prima spremitura meccanica della pasta d’olive a meno di 27 °C. Tramite un sistema di estrazione di tipo tradizionale.
Invece, la dicitura “Estratto a freddo” riguarda l’olio extravergine di oliva ottenuto a meno di 27 °C con un processo di percolazione o centrifugazione.
2 – Acidità significa che l’olio pizzica in gola.
FALSO.
La sensazione di piccante non c’entra con l’acidità, che rappresenta la quantità di acidi grassi liberi presenti nell’olio.
Il “piccante” è condizionato dalla varietà e dalla maturazione delle olive. Non dite che un olio extravergine di oliva è migliore o peggiore perché amaro oppure piccante. Sono due sensazioni generate dalla presenza di polifenoli benefici per la salute.
3 – L’olio fruttato sa di frutta.
FALSO
Il fruttato nell’olio si riferisce esclusivamente al frutto di origine, vale a dire all’oliva. Il parametro indica l’oliva identificata come sana, fresca e colta al giusto grado di maturazione.
L’olio extravergine può essere suddiviso in base all’intensità in fruttato delicato (o leggero), medio e intenso (o robusto).
Una caratteristica che dipende da diverse variabili come, per esempio, l’epoca di raccolta delle olive o il metodo di lavorazione.
Ma soprattutto dalla o dalle cultivar, l’equivalente dei vitigni, da cui si ottengono tanti vini diversi e con un preciso carattere.
4 – L’extravergine non è adatto per friggere.
FALSO.
L’olio extravergine al contrario, se non è il migliore per friggere poco ci manca. Perché resiste molto bene alle alte temperature, senza produrre sostanze dannose alla salute.
Ecco comunque una guida completa al miglior olio per friggere.
5 – L’origine dell’olio e delle olive è sempre la stessa.
FALSO
Sull’etichetta dell’olio extravergine di oliva deve essere indicato il Paese di provenienza, che può essere uno Stato membro della UE, uno Stato extracomunitario o genericamente l’Unione Europea.
Ma le olive possono essere raccolte in un Paese diverso da quello in cui vengono lavorate.
In questo caso si troverà la seguente indicazione: “Olio extra vergine o vergine di oliva, ottenuto nell’Unione Europea (o nome del Paese comunitario in cui si trova il frantoio) da olive raccolte nell’Unione (o nome del Paese)”.
6 – L’olio extravergine di oliva monocultivar è migliore dei blend.
FALSO.
L’Italia dispone di un patrimonio unico al mondo, oltre 500 varietà di olive censite in tutto il territorio.
Gli oli ottenuti da una sola varietà di olive, detti monocultivar, rendono interessante il gioco degli abbinamenti con il cibo.
Gli oli ottenuti da più varietà di olive, conosciuti come blend, piacciono per la complessità e il bilanciamento di profumi e sapori.
7 – L’olio extravergine di oliva ha molte calorie.
VERO, MA E’ UN’INFORMAZIONE PARZIALE.
L’olio extravergine d’oliva apporta circa 900 kcal per 100 grammi. Molte, certo.
Infatti la quantità quotidiana consigliata a un adulto corrisponde a circa 30 grammi al giorno, vale a dire circa 3 cucchiai.
Ma è composto per lo più da acidi grassi insaturi come l’acido oleico. Mentre i nocivi grassi saturi rappresentano soltanto il 14,5% circa.
I valori nutrizionali dell’olio extravergine, anche in questo migliore degli altri, sono formidabili. Dalla presenza di vitamine antiossidanti come la A e soprattutto la vitamina E, ai benefici composti fenolici.
Tra gli alimenti dalla dieta mediterranea l’olio occupa un ruolo di primo piano. Le proprietà nutrizionali aiutano a prevenire patologie cardiovascolari e metaboliche, combattono le malattie neurodegenerative, hanno effetti benefici sull’intestino.
L’olio extravergine di oliva è il migliore alleato anche per tenere sotto controllo la pressione sanguigna, modulare la secrezione dell’insulina, ridurre le infiammazioni ossidative.
Top ten 2022 del migliore olio extravergine di oliva siciliano
Per Zahara, olio più rappresentativo di Oleificio Guccione, si usano solo olive di varietà Tonda Iblea. Una cultivar autoctona pregiata proveniente da ulivi secolari che dimorano a Chiaromonte Gulfi, in provincia di Ragusa, sui Monti Iblei.
Intenso e di grande carattere, Zahara ha bassissima acidità e modeste note piccanti. Da provare a tutto pasto su menù di pesce, carne o verdure
Prezzo medio: 16,90 (50 cl).
PRIMO DOP MONTI IBLEI – Frantoi Cutrera
Altro olio ricavato dalla sola varietà di olive Tonda Iblea, questa volta dalla premiatissima azienda Cutrera, che lo esporta ormai in 30 Paesi.
Corposo, intenso nel sapore, rimanda all’erba fresca e al pomodoro verde. Perfetto a crudo su ortaggi e verdure, si esalta nelle grigliate di carne, pesce e verdure.
Prezzo medio: 12,90 €.
POLIFEMO DOP MONTI IBLEI – Viragì
Ancora la varietà “Tonda Iblea” protagonista, sempre coltivata nelle colline di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa.
Nonostante Viragì sia un’azienda giovane, anche Polifemo è un olio extravergine siciliano molto premiato e caro agli chef. Colore verde intenso, sapore fruttato e fragrante. Da consumare preferibilmente a crudo su piatti di pesce e carne, oltre che nelle zuppe.
Prezzo medio: 16 €.
CASTEL DI LEGO ORO – Frantoio Galioto
Ferla, in provincia di Siracusa, è ben rappresentata dal Frantoio Galioto, noto per la produzione di oli extravergine di grande qualità.
La varietà di oliva Biancolilla utilizzata per “Castel di Lego” produce un olio dal sapore delicato, leggermente fruttato, con profumi di oliva appena molita e mela. Consigliato come condimento a crudo o nei piatti di pesce.
Prezzo medio: 15,80 €.
DOP MONTI IBLEI – Frantoio Galioto
Ancora l’azienda Galioto protagonista con un olio extravergine eccezionale. La zona di produzione “DOP Monti Iblei Frigintini”, racchiude il territorio intorno a Ragusa, Modica, Rosolini. Le olive impiegate sono di due varietà, entrambe molto pregiate: Moresca e Tonda Iblea.
Il gusto pieno e raffinato valorizza crudi e marinati di pesce, crostacei al vapore e fritti di verdure.
Prezzo medio: 12,80 €.
EVO SANT’ANNA DELICATO – Oleificio Sant’Anna
Olio che l’azienda Sant’Anna, attiva dal 1977 a Marsala, ottiene da sole olive Biancolilla, varietà diffusa nel trapanese. Mediamente intenso più che delicato, in bocca lascia una gradevole sensazione di amaro.
Da abbinare a piatti di pesce, insalate e vellutate.
Prezzo medio: 13,99 €.
EVO SANT’ANNA INTENSO – Oleificio Sant’Anna
L’azienda Sant’Anna è nella top ten dei migliori oli siciliani secondo Slow Food sia con la versione delicata che intensa. In questo caso una miscela (o blend) ricavata da olive Nocellara e Cerasuola.
Cristallino e di colore verde smeraldo profuma di mandorla, carciofo e bietola. Perfetto con risotto alla marinara, insalate di pesce, carne di agnello ripiena.
Prezzo medio: 13,99 €.
Sciabacco (gli schiamazzi delle streghe) è l’olio extravergine di oliva di uno dei migliori frantoi dei Monti Iblei ricavato da sole olive della pregiata varietà Moresca, in zona Mazzarone (CT).
Splendido a crudo e su carni bianche, insalate e tartare di carne. Si esalta nella preparazione di dolci e nella panificazione come sostituto del burro.
Prezzo medio: 16 €.
“Disisa”, di Feudo Disisa, si produce a 450 metri di altezza con olive della varietà Cerasuola, tipiche della zona di Monreale, in provincia di Palermo.
In bocca l’olio risulta corposo, con un buon amaro che suggerisce abbinamenti con carni rosse, minestre di legumi e insalate
Prezzo medio: 12,50 €.
Sapori eleganti e persistenti di pomodoro verde e melanzana per un olio ricavato da 3 varietà di olive: Tonda Iblea, Nocellara dell’Etna e Giarraffa. Le zone di produzione sono quelle di Serradifalco (CL), San Cataldo e Caltanissetta.
Oltre ai classici abbinamenti con ortaggi e verdure a crudo, o su carne e pesce grigliato, l’olio sostituisce egregiamente il burro nella preparazione domestica di dolci.
Prezzo medio: 13 €