Natale 2012. Le 6 migliori birre da mettere a tavola o sotto l’albero
Natale è alle porte, e col Natale i mastri birrai tirano fuori le loro creazioni per accompagnare le serate delle feste. Dopo le 2 anticipazioni di Torino con la versione 2012 della Birra di Natale di Birradamare al miele di castagno molto gradevole e la Christmas Duck di Olmaia, con mielata di mele, anch’essa molto piacevole, quest’ anno ho assaggiato finora 4 birre festaiole, 3 nostrane e una americana, inizierei proprio da quest ultima.
Anchor Christmas Ale 2012, dal 1975 Anchor produce la sua Ale per le feste modificandone sempre la ricetta, assolutamente segreta, e cambiando l’albero nell etichetta; quest’anno campeggia il pino della Norfolk Island. Ebano impenetrabile con un cappello abbondante color nocciola, questa Ale Made in Usa è caratterizzata per una buona complessità di odori e sapori, frutti rossi, prugne e spezie sulle quali spicca la noce moscata e più morbida la cannella assieme a una leggera tostatura mai invadente, un corpo medio, una carbonatazione non eccesiva e la gradazione di soli 5.5° la rendono beverina a oltranza, la potremmo definire una Belgian Christmas Ale che incontra una Porter.
Rientriamo in Italia con Geco Babbo Bastardo 2012. Dal colore ambrato poco luminescente, si presenta al naso fruttata e speziata, il ginepro dà una forte connotazione a questa birra di chiara ispirazione belga. Il gusto è un equilibrio tra l’ apertura al malto, che quasi ti farebbe dire che è sbilanciata ma poi arriva il luppolo che bilancia tutto, in chiusura si fa sentire la forte gradazione alcolica di 9°. Il retrogusto lungo e persistente è caloroso con il ginepro e il pepe rosa quasi a dargli un tocco balsamico.
Andiamo da uno dei miei Mastri birrai preferiti, Bruno Carilli e la sua Meteora 2012. “Birra di Abbazia in stile Mediterraneo. Ortodossa quanto basta per farvi gustare al meglio lo Spread e i Maya. La Meteora vi sorprenderà per il suo gusto “Avvolgente, Agrumato e Mandorlato”, recita l’etichetta posteriore (e anche per l’immagine di Mario Monti e Angela Merkel sull’etichetta principale…). Al naso è profumata col malto accompagnato da una speziatura che è sì mandorlata ma ricorda anche l’ anice. In bocca e sul palato è ben equilibrata, decisamente tendente al dolce ma non sbilanciata, una nota aromatica mediterranea e un’infusione a freddo di mandorle, il famoso “Dry Mandorling” come lo definisce Bruno Carilli. Calda ed elegante e nello stesso tempo beverina; il luppolo, l’agrumato e le spezie sempre con questa mandorla la bilanciano benissimo, 8.2° alla faccia dei Maya, di Monti e della Merkel. “E di chi ce vole male”, diciamo a Roma.
Last but not least, Siebter Himmel Rusca. Nicola Grande (di nome e di fatto secondo me), il giovane Mastro Birraio di Carnago, ha passione, fantasia e meticolosità, è sempre alla ricerca del perfezionamento delle ricette. Questa Rusca, realizzata in pieno stile belga, si presenta scura con riflessi popora, cappello di schiuma denso e compatto, speziatissima al naso, pizzicosa con lo zenzero e con una punta di rabarbaro. Al palato è morbida, setosa, un corpo non proprio leggero ma che non fa fatica a scendere, calda in bocca con un bouquet abbastanza complesso, riconoscibile la radice di liquirizia e un gusto pepato. Finale lungo che ben fa apprezzare anche i suoi 9.5°.
Sono tutte birre adatte alle fredde sere festive, dopo i lauti pasti e ad accompagnare i giochi sulle tavole, dalla innocente (forse) Tombola alla ieratica Bestia passando per il 7 e ½. Dove le potete trovare? Nei beer shop dello stivale, ma se il tempo è tiranno, financo tramite la rete come ho fatto io: carta di credito, 48 ore e passa la paura!