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Oggi si festeggia la prima vittoria dell’arte della pizza: l’Italia ha candidato ufficialmente il saper fare la pizza a Patrimonio dell’Unesco come bene immateriale dell’Umanità. E la festa con il brindisi ci sarà a via Partenope a Napoli alle ore 18 con i protagonisti di questa prima parte della sfida vinta.
\nE con tre versioni di #pizzaunesco che allieteranno il sabato e i menu di tre pizzerie.
\nMa procediamo con ordine.
\nE iniziamo con un percorso entusiasmante che ha visto alcuni protagonisti spingere sull’acceleratore per arrivare a questa designazione ufficiale che si è concretizzata nell’ultima riunione della Commissione Italiana riunita a Palazzo Firenze.
\nLa partenza è al Napoli Pizza Village. Nel dietro le quinte del Trofeo Caputo, Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, e Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’agricoltura e presidente della Fondazione Univerde, spiegano come vorrebbero arrivare alla candidatura italiana per l’Unesco dell’arte di fare la pizza. Lo strumento è la petizione per raccogliere le firme e sostenere la candidatura.
\nDa una parte c’è il web con la piattaforma change.org. Dall’altro ci sono i pizzaioli con i moduli porta a porta.
\nA sostenere il progetto ci sono da subito Antimo Caputo, mugnaio (e AD) del Molino Caputo, e Franco Manna, “superpizzaiolo” (e Presidente) di Rossopomodoro.
\nTestimonial della petizione è Jimmy Ghione.
\nNell’avventura c’è anche Scatti di Gusto, mentre molti pizzaioli prestano volti e mani. E c’è anche la Coldiretti.
\nInsomma, Si parte con la torta beneaugurante di Sabatino Sirica.
\n\n\t\t\n\t\tRossopomodoro diventa la casa base delle conferenze stampa, degli eventi, delle serate. E delle degustazioni di pizza.
\nGli appuntamenti si susseguono e crescono le firme raccolte.
\nA Milano, a novembre 2014, siamo a quota 50.000.
\n\n\t\t\n\t\tA Napoli, a dicembre, c’è la festa prima di Natale e le firme arrivano a quota 80.000.
\nE poi via verso le quote più alte: 100.000, 150.000. 200.000, 250.000 fino alla consegna di 300.000 alla Commissione che dà il via libera.
\nQuesto il flash degli ultimi mesi.
\nMa ora, prima di riprendere la raccolta delle firme per presentarsi a Parigi con 1 milione di firme raccolte in ogni parte del mondo per sostenere la candidatura mondiale dell’arte della pizza (anche se non sono mancate firme dal Giappone e dagli Stati Uniti, né quelle di personaggi famosi), c’è la festa.
\nL’appuntamento è a Napoli alle ore 18, in via Partenope 11 da Rossopomodoro, per brindare ed assaggiare la #pizzaunesco con APN, Fondazione Univerde, Rossopomodoro, Molino Caputo, Coldiretti e i pizzaioli a partire dal trio Ciro Oliva, Gino Sorbillo e Davide Civitiello.
\nQuella del pizzaiolo in rosso, Davide Civitiello, e del team di Rossopomodoro guidato dal neo pizzaiolo Antonio Sorrentino, è una pizza con salsa, mozzarella e pesto di basilico. Un tricolore che avvolge il nord e il sud del nostro Paese.
\nGino Sorbillo, cavaliere bianco con la classica pizza margherita “benedetta” anche dal passaggio del Pontefice sul Lungomare, ha in serbo una pizza con formaggio piemontese e prosciutto cotto. Ma intanto lancia il suo “messaggio nella bottiglia” affidando le speranze dell’arte dei pizzaioli di cui è uno tra i massimi esponenti a una classica scritta.
\nCiro Oliva, il verde dell’olio e della giovinezza, presenta la sua #pizzaunesco con fior di latte prosciutto crudo San Daniele 36 mesi, carciofo violetto di Castellammare presidio Slow food, olive nere Caiazzane. E, ovviamente, un filo di olio extravergine di oliva.
\nE voi siete pronti a fare festa insieme a noi e ai pizzaioli?
\nLa #pizzaunesco la trovate qui:
\nRossopomodoro. Via Partenope, 11. Napoli. Tel. +39 081 7646012
\nPizzeria Sorbillo. via Tribunali, 31/32. Napoli. Tel. +39 081446643
\nLievito Madre al Mare. Via Partenope, 1. Napoli. Tel +39 081.19331280
\nDa Concettina ai Tre Santi. Via Arena alla Sanità 7 Bis. Napoli. Tel. +39 081.290037
\n[Immagini: Manuela Vanni, Luciano Furia, Vincenzo Pagano, Antonio Allocca]
\n\n\n","description":"Un anno fa la candidatura italiana della pizza e dell'arte dei pizzaioli all'Unesco. Quest'anno la riconferma e la sfida mondiale del 2017 a Parigi"}]}
Oggi si festeggia la prima vittoria dell’arte della pizza: l’Italia ha candidato ufficialmente il saper fare la pizza a Patrimonio dell’Unesco come bene immateriale dell’Umanità. E la festa con il brindisi ci sarà a via Partenope a Napoli alle ore 18 con i protagonisti di questa prima parte della sfida vinta.
E con tre versioni di #pizzaunesco che allieteranno il sabato e i menu di tre pizzerie.
Ma procediamo con ordine.
E iniziamo con un percorso entusiasmante che ha visto alcuni protagonisti spingere sull’acceleratore per arrivare a questa designazione ufficiale che si è concretizzata nell’ultima riunione della Commissione Italiana riunita a Palazzo Firenze.
La partenza è al Napoli Pizza Village. Nel dietro le quinte del Trofeo Caputo, Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, e Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’agricoltura e presidente della Fondazione Univerde, spiegano come vorrebbero arrivare alla candidatura italiana per l’Unesco dell’arte di fare la pizza. Lo strumento è la petizione per raccogliere le firme e sostenere la candidatura.
Da una parte c’è il web con la piattaforma change.org. Dall’altro ci sono i pizzaioli con i moduli porta a porta.
A sostenere il progetto ci sono da subito Antimo Caputo, mugnaio (e AD) del Molino Caputo, e Franco Manna, “superpizzaiolo” (e Presidente) di Rossopomodoro.
Testimonial della petizione è Jimmy Ghione.
Nell’avventura c’è anche Scatti di Gusto, mentre molti pizzaioli prestano volti e mani. E c’è anche la Coldiretti.
Insomma, Si parte con la torta beneaugurante di Sabatino Sirica.
Rossopomodoro diventa la casa base delle conferenze stampa, degli eventi, delle serate. E delle degustazioni di pizza.
Gli appuntamenti si susseguono e crescono le firme raccolte.
A Milano, a novembre 2014, siamo a quota 50.000.
A Napoli, a dicembre, c’è la festa prima di Natale e le firme arrivano a quota 80.000.
E poi via verso le quote più alte: 100.000, 150.000. 200.000, 250.000 fino alla consegna di 300.000 alla Commissione che dà il via libera.
Questo il flash degli ultimi mesi.
Ma ora, prima di riprendere la raccolta delle firme per presentarsi a Parigi con 1 milione di firme raccolte in ogni parte del mondo per sostenere la candidatura mondiale dell’arte della pizza (anche se non sono mancate firme dal Giappone e dagli Stati Uniti, né quelle di personaggi famosi), c’è la festa.
L’appuntamento è a Napoli alle ore 18, in via Partenope 11 da Rossopomodoro, per brindare ed assaggiare la #pizzaunesco con APN, Fondazione Univerde, Rossopomodoro, Molino Caputo, Coldiretti e i pizzaioli a partire dal trio Ciro Oliva, Gino Sorbillo e Davide Civitiello.
Quella del pizzaiolo in rosso, Davide Civitiello, e del team di Rossopomodoro guidato dal neo pizzaiolo Antonio Sorrentino, è una pizza con salsa, mozzarella e pesto di basilico. Un tricolore che avvolge il nord e il sud del nostro Paese.
Gino Sorbillo, cavaliere bianco con la classica pizza margherita “benedetta” anche dal passaggio del Pontefice sul Lungomare, ha in serbo una pizza con formaggio piemontese e prosciutto cotto. Ma intanto lancia il suo “messaggio nella bottiglia” affidando le speranze dell’arte dei pizzaioli di cui è uno tra i massimi esponenti a una classica scritta.
Ciro Oliva, il verde dell’olio e della giovinezza, presenta la sua #pizzaunesco con fior di latte prosciutto crudo San Daniele 36 mesi, carciofo violetto di Castellammare presidio Slow food, olive nere Caiazzane. E, ovviamente, un filo di olio extravergine di oliva.
E voi siete pronti a fare festa insieme a noi e ai pizzaioli?
La #pizzaunesco la trovate qui:
Rossopomodoro. Via Partenope, 11. Napoli. Tel. +39 081 7646012
Pizzeria Sorbillo. via Tribunali, 31/32. Napoli. Tel. +39 081446643
Lievito Madre al Mare. Via Partenope, 1. Napoli. Tel +39 081.19331280
Da Concettina ai Tre Santi. Via Arena alla Sanità 7 Bis. Napoli. Tel. +39 081.290037
[Immagini: Manuela Vanni, Luciano Furia, Vincenzo Pagano, Antonio Allocca]