Siamo a casa di Villa Matilde, una delle eccellenze enologiche della Campania per conoscere una cantina dell’Alto Adige, Terlano.
\nTutto in alto, insomma.
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La cena ha visto cimentarsi, in gentil tenzone, due abilità e creatività culinarie differenti che hanno allietato testa, cuore e, soprattutto, stomaco dei convenuti. C’è Vincenzo Baciòt, storico chef dell’albergo, e Antonio Petrone, promessa della gastronomia regionale con il suo Pensando a Te di Baronissi.
\n\nIl regista dell’evento, l’appassionato gastronomo Guido Ferraro, li ha messi insieme e, sfidando il tempo tropicale di questi giorni, ha fatto aprire le danze sull’erba della terrazza al bravissimo pizzaiolo Ciro Coccia che si è prodotto in un doppio passo di fritti con montanara e calzoncello con scarola e alici.
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Entrambi abbinati ad un altrettanto gustoso Chardonnay della cantina Terlano. In un perfetto equilibrio di freschezza, mineralità, eleganza, complessità e persistenza si evocavano felici espressioni di realtà viti-vinicole, terroir e microclimi altoatesini che, in spregio alle distanze e diversità territoriali, proponevano una perfetta alchimia con sapori e profumi propri della cucina partenopea.
\n\nNapoli città aperta e accogliente verso bontà nazionali ed enogastronomiche eterogenee. Multiculturalità di fragranze e di prelibatezze anche nell’antipasto dello chef Baciot, in cui ci veniva gentilmente servito l’uovo meringato di Paolo Parisi, identificato e associato da molti commensali alla forma della sua testa come suggeriva l’irriverente pubblicità di Oliviero Toscani.
\nSolo una testa d’uovo per riuscire a produrre un signor uovo necessario alla colatura di alici su chips di pane al nero di seppia.
\n\nTerlaner 2014 è la cuvée di pinot bianco, sauvignon e chardonnay, suggerito in abbinamento a questa e alle successive pietanze.
\n\nVersatile ed eclettico come l’elaborazione culinaria del risotto carnaroli, mantecato con piselli freschi, maggiorana e cannolicchi arrostiti dello chef Petrone giusto un punto sotto la spinta che ci si aspettava.
\n\nIl Terlaner ha fatto sentire la sua voce accordata anche con il cefalo cerino su cous cous di zucchine in fiore e salsa alla marinara.
\n\nInebriati da fiori di zucchine, i fortunati nocchieri del gusto conducevano in porto questa felice serata con un ultimo golosissimo tortino di mandorle amare e cioccolato fondente. Il dolce di Petrone rifa il verso all’after eight con l’esplosione del gelato al latte di bufala e menta.
\n\nAd accompagnarlo il nucillo e Curti di un geniale e appassionato produttore di tipicità napoletane come Enzo D’Alessandro che ha offerto in dono il suo pregiato elisir in un grazioso formato da profumo, a suggello e memoria del valzer di sapori, sentori e percezioni della serata.
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Conclusa con un fuoriprogramma tra amici sulla terrazza, la vista notturna del golfo rischiarato dalle luci delle imbarcazioni e il tavolo illuminato da un’ultima bottiglia di bollicine per salutare gli appuntamenti al Grand Hotel Parker’s di Napoli.
\n[Testo: Teresa Cassano. Immagini: Vincenzo Pagano]
\n","description":"Quando c'è il Golfo di Napoli a fare da cornice a una degustazione, l'avvio è sempre di quelli bellissimi. Se poi il panorama te lo godi dall'alto della"}]}Napoli. Assaggi di vino e di pizza con panorama mozzafiato
Quando c’è il Golfo di Napoli a fare da cornice a una degustazione, l’avvio è sempre di quelli bellissimi.
Se poi il panorama te lo godi dall’alto della rinnovata terrazza del Grand Hotel Parker’s il palcoscenico diventa d’eccezione per i protagonisti del cibo e del vino.
Siamo a casa di Villa Matilde, una delle eccellenze enologiche della Campania per conoscere una cantina dell’Alto Adige, Terlano.
Tutto in alto, insomma.
La cena ha visto cimentarsi, in gentil tenzone, due abilità e creatività culinarie differenti che hanno allietato testa, cuore e, soprattutto, stomaco dei convenuti. C’è Vincenzo Baciòt, storico chef dell’albergo, e Antonio Petrone, promessa della gastronomia regionale con il suo Pensando a Te di Baronissi.
Il regista dell’evento, l’appassionato gastronomo Guido Ferraro, li ha messi insieme e, sfidando il tempo tropicale di questi giorni, ha fatto aprire le danze sull’erba della terrazza al bravissimo pizzaiolo Ciro Coccia che si è prodotto in un doppio passo di fritti con montanara e calzoncello con scarola e alici.
Entrambi abbinati ad un altrettanto gustoso Chardonnay della cantina Terlano. In un perfetto equilibrio di freschezza, mineralità, eleganza, complessità e persistenza si evocavano felici espressioni di realtà viti-vinicole, terroir e microclimi altoatesini che, in spregio alle distanze e diversità territoriali, proponevano una perfetta alchimia con sapori e profumi propri della cucina partenopea.
Napoli città aperta e accogliente verso bontà nazionali ed enogastronomiche eterogenee. Multiculturalità di fragranze e di prelibatezze anche nell’antipasto dello chef Baciot, in cui ci veniva gentilmente servito l’uovo meringato di Paolo Parisi, identificato e associato da molti commensali alla forma della sua testa come suggeriva l’irriverente pubblicità di Oliviero Toscani.
Solo una testa d’uovo per riuscire a produrre un signor uovo necessario alla colatura di alici su chips di pane al nero di seppia.
Terlaner 2014 è la cuvée di pinot bianco, sauvignon e chardonnay, suggerito in abbinamento a questa e alle successive pietanze.
Versatile ed eclettico come l’elaborazione culinaria del risotto carnaroli, mantecato con piselli freschi, maggiorana e cannolicchi arrostiti dello chef Petrone giusto un punto sotto la spinta che ci si aspettava.
Il Terlaner ha fatto sentire la sua voce accordata anche con il cefalo cerino su cous cous di zucchine in fiore e salsa alla marinara.
Inebriati da fiori di zucchine, i fortunati nocchieri del gusto conducevano in porto questa felice serata con un ultimo golosissimo tortino di mandorle amare e cioccolato fondente. Il dolce di Petrone rifa il verso all’after eight con l’esplosione del gelato al latte di bufala e menta.
Ad accompagnarlo il nucillo e Curti di un geniale e appassionato produttore di tipicità napoletane come Enzo D’Alessandro che ha offerto in dono il suo pregiato elisir in un grazioso formato da profumo, a suggello e memoria del valzer di sapori, sentori e percezioni della serata.
Conclusa con un fuoriprogramma tra amici sulla terrazza, la vista notturna del golfo rischiarato dalle luci delle imbarcazioni e il tavolo illuminato da un’ultima bottiglia di bollicine per salutare gli appuntamenti al Grand Hotel Parker’s di Napoli.
[Testo: Teresa Cassano. Immagini: Vincenzo Pagano]