Plastic-free. Come si sono liberati dalla plastica gli hamburger di Five Guys
Loro sono Five Guys, fanno soprattutto burgers & fries e vogliono essere plastic-free. Perdonate tutto questo inglese! Ci siamo dentro fino al collo. E quanto a tendenze, non è solo questione di plastica.
Dall’inizio dell’anno ci sono state nuove aperture tra Milano e nel resto d’Italia con la chiara intenzione di interpretare a proprio modo virtuose tendenze nel menu e nel servizio. Vediamo quali e come.
Intanto, piccolo recap: Five Guys, insegna americana diffusa nel mondo che mira ad aprire 50 store in in Italia e ne ha già 3 a Milano, (la conosciamo fin da quando ha inaugurato in Vittorio Emanuele/San Babila) uno a Roma e altri futuri nelle grandi città, ha il nome, il layout, l’estetica American style, il tipo di menu e lo stile di un marchio di fast food.
Ma mira ad essere un’altra cosa. Infatti non vogliono essere un fast food.
Chiamatelo casual food
È “casual food” il sintagma che meglio coglie lo spirito del marchio che, pur offrendo cibo e bevande a un pubblico tipo giovani e famiglie, vuole in effetti posizionarsi un po’ più in alto delle altre grandi catene. Loro compongono le parti di prodotto – es pane, carne, insalata, verdure, salse – assemblandolo sul momento come vuole il cliente. Una cosa più casual, ecco. Sintagma azzeccato, secondo me.
La tendenza del plastic-free
Nell’era della plastica, tutto era di plastica. Spesso anche monouso. Eoni fa. E si è visto a che punto siamo arrivati. Nel mondo del 2022, se fa buon gioco evitare la plastica e dichiararsi plastic-free nella ristorazione verde e/o di lusso, mica è facile riuscirci in un contesto ristorativo ad alto tasso di usa-e-getta e pulisci-in-fretta. Ma ci stanno riuscendo. O perlomeno ci arrivano a piccoli passi.
Intanto, a tavola non ci sono vassoi, ma tovaglioli, inseriti all’interno delle bags di carta nelle quali vengono servite le patatine e sono sempre disponibili sui banconi. I panini appena fatti, vengono avvolti in un foil di alluminio che ne preserva la temperatura e la fragranza. I rifiuti sono per la maggior parte gestibili come “indifferenziato”.
A domanda sui loro progressi in senso plastic-free, questa la risposta di Five Guys: “Stiamo lavorando per ridurre l’utilizzo della plastica il più possibile. I bicchieri dei milk shakes sono passati dalla plastica alla carta, attualmente nei nostri punti stiamo provvedendo a passare anche ai coperchi per i drink e le cannucce in carta. Contemporaneamente, stiamo sviluppando un progetto per sviluppare, produrre e utilizzare cannucce riutilizzabili in metallo.”
Mi piace molto quest’idea delle cannucce riutilizzabili in metallo. Chissà se diventeranno un gadget di quelli irresistibili. Invece dei gadget di plastica, ovviamente.
I prezzi tarati sulle località
L’AD Mario Laurenzana è stato molto chiaro su questo punto. Città diverse hanno prezzi diversi. Perché affrontano costi diversi. Lo stesso panino potrà quindi costare di più a Milano e di meno a Bologna, perché non sono gli stessi i costi di affitto e di gestione. Questo modus operandi che stupisce chi guarda al fenomeno dall’esterno va invece incontro alla clientela che fa comparazioni locali dei prezzi. Interessante, coraggioso.
Patatine maniacali (in sacchetti plastic-free)
Trattandosi di un’insegna che recita burgers & fries, l’attenzione a queste materie è maniacale. E se frutta e verdura sono già di origine tutta italiana, lo saranno – a tendere – anche la carne, il pane, mentre rimangono esteri il bacon fabbricato in Polonia su ricetta USA, il formaggio cheddar, le salse Heinz su ricetta esclusiva.
Per le patate, la fornitura cambia continuamente secondo mercato. Se siete curiosi, i cartelli appesi vicino al bancone indicano la varietà utilizzata al momento in cucina. Ma proprio perché i lotti di patate variano, la frittura viene continuamente testata e calibrata. Anzi, questo know-how è detto fries calibration e prevede ogni giorno un controllo della doppia frittura (pre- e final).
E se le patatine troppo fritte in prima frittura non sono più utilizzabili, quelle rimaste un po’ indietro hanno ancora chances di diventare fries perfette per esservi servite in sacchetti plastic-free.
Perfetta è quella patatina che è lievemente colorita, ferma fuori, tenera dentro. Le dosi poi sono molto, molto generose. Fatte per condividere il peccato (secondo me in contraddizione con la coca-cola free-style, di cui ci si può servire ad libitum). Da provare.
E se perfino un vegano…
Certo Five Guys non è un posto per vegani né di tendenza vegan. Ma questo non vuol dire che un vegano non trovi nente da mangiare. Perché, se solo vuole, può chiedere un misto di verdure grigliate racchiuso in un panino o, per strafare, racchiuso in un guscio di foglie di lattuga. In un incarto rigorosamente plastic-free.
E se perfino un vegano…
[Immagini: iPhone di Daniela; ufficio stampa Five Guys]