Il migliore pomodoro pelato alla prova del migliore spaghetto
Vi siete spaventati guardando il servizio delle Iene sul pomodoro cinese che arriva in Italia, dicono come temporaneo ma non so quanti ci credono.
Anche perché leggo notizie come queste che fanno di Salerno la capitale degli sbarchi del concentrato cinese: “Sono aumentate del 520 per cento le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina che raggiungeranno a fine anno circa 90 milioni di chili, pari a circa il 10 per cento della produzione nazionale”.
Salerno, cioè la provincia in cui ricade il territorio dell’oro rosso, il San Marzano dell’agro sarnese – nocerino.
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In pratica, una bestemmia.
Fortuna che c’è chi ha scovato il metodo per riconoscerlo. Poi ho guardato le foto scattate questa estate. E ho pensato alla migliore cena di cui ha scritto Scatti di Gusto.
E mi sono sentito risollevato dall’esistenza di aziende come Gentile.
Ve la voglio raccontare perché voi con questo marchio conoscete la pasta. Ma forse non le conserve di pomodoro che si sono posizionate al quarto posto della classifica dei migliori pomodori italiani: quelli che possiamo contrapporre al pericolo cinese.
Ed eccoli i pomodori nel loro campo che mi hanno affascinato tanto da richiedere una presa diretta. Prostrato davanti a cotanta bellezza.
Cerco di essere breve perché le immagini parlano da sole.
La famiglia Zampino con mamma Maria (in pratica il nume tutelare), papà Natale (pusher di pasta tra i migliori da me conosciuti) e i figli Alberto e Pasquale conduce l’azienda che nasce nel 1876.
Poi si mettono a fare anche altro. Le conserve.
E posso dire, che conserve.
I pomodori sono acquistati da fornitori selezionati. Si chiede la massima qualità e si paga il giusto i contadini.
Zio Giovanni è il loro produttore di fiducia che si occupa della raccolta dei piennoli gialli. Che per paradosso non sono toccati dalla febbre cinese.
Si raccoglie di mattina, presto. Ho scattato un po’ prima delle 7. Poi si va al consorzio di tutela della doc per le operazioni di pesatura. La consegna avviene in serata.
L’indomani mattina il pomodoro rosso San Marzano è pronto per essere lavorato.
Spettacolo di colori che porta il pomodoro a diventare barattolo entro il pomeriggio. Siamo al massimo a 36 ore dal momento della raccolta.
Il pomodoro è lavato in acqua corrente e sbollentato.
Poi ci vogliono le mani esperte che lo selezionano ulteriormente.
Solo i pomodori migliori entrano in barattolo accompagnati da una e una sola foglia di basilico.
Si pigia per bene.
Si chiude così il sapore e il profumo dell’estate: quelli che vogliamo sentire nel pieno dell’inverno.
Un’ora a 100°C e i vasi sono pastorizzati.
Potrete mangiarli fino a tre anni dopo, cioè la data di scadenza che viene impressa.
Ecco fatto, facile.
Poi c’è una parte di produzione bio che, come vedete, va al Don Alfonso, il ristorante di Alfonso, Livia, Ernesto e Mario Iaccarino.
Che insieme alla pasta confezionano il più bel piatto di spaghetti al pomodoro che avete mai visto. La pasta al pomodoro perfetta di una cena perfetta.
Ecco, la foto non è mia, ma di Vincenzo Pagano.
Mi manca e dovrò chiedere di poterla scattare. Per assaggiare quel sugo che in piena estate è fatto da Ernesto Iaccarino con pomodori freschi e una quota di passata di pomodori.
Lo so, non è pomodoro pelato, ma che ve ne sembra di questi pomodori? Possiamo farci sconfiggere dai bidoni blu?