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Ristoranti
8 Dicembre 2012 Aggiornato il 8 Dicembre 2012 alle ore 19:37

Ravioli in Africa? A Maputo sono buonissimi quelli del ristorante Campo de’ Fiori

Dalla cooperazione alla ristorazione. A Maputo, in Mozambico, l'idea di esportare il made in Italy culinario arriva dopo... la solidarietà. A compiere il
Ravioli in Africa? A Maputo sono buonissimi quelli del ristorante Campo de’ Fiori

Dalla cooperazione alla ristorazione. A Maputo, in Mozambico, l’idea di esportare il made in Italy culinario arriva dopo… la solidarietà.

A compiere il grande passo uno storico e un sociologo, Ettore Cerchia e Leonardo Lorenzoni, entrambi impegnati nella cooperazione internazionale, entrambi precari, entrambi oggi quarantenni. Che insieme ad un figlio d’arte della cooperazione, Danilo Gasparri, hanno fatto il bis, aprendo a Maputo, la capitale del Mozambico liberata dalla guerra civile, oggi protagonista di una discreta crescita economica, due ristoranti: Campo de’ Fiori e Campo di Mare.

E se oggi andare a Maputo vuol dire fare tappa in uno dei due locali forse un po’ lo si deve ad un altro pioniere della ristorazione italiana in Mozambico, Roberto Lima, cooperante anche lui, gestore, per 10 anni, del Restaurante da Estacao, premiata pizzeria dell’Africa australe a Quelimane, altra grande città della costa oceanica.

Improvvisazione l’ingrediente principe di queste iniziative, accanto alla precarietà del lavoro nel settore della cooperazione, vittima di tagli decennali, ma anche all’amore per il Mozambico (“E’ un paese formidabile perché, con un po’ di pazienza, riesci a concretizzare le tue idee, i tuoi sogni”, ha detto Danilo Gasparri all’Agi) e soprattutto all’accesso, per lingua e tradizione, ad uno dei ricettari più ricchi del mondo, quello della cucina italiana. E’ nato così Campo de Fiori, tempio della pasta fresca, tappa fissa per chi, italiano o no, si trovi a passare nella città mozambicana e voglia gustare un bel piatto di ravioli.

Per i tre protagonisti è l’ennesima storia di successo, per il made in Italy un’altra piccola bandiera issata in terra straniera, per l’agroalimentare una goccia nel piccolo mare delle esportazioni. Italiani i cuochi, almeno in un primo tempo (“ma stiamo formando cuochi mozambicani”, spiegano i soci), italiane quasi tutte le materie prime, a parte i prodotti freschi, erbe in primis.Vengono dall’Italia anche la pasta, il caffé e l’olio extravergine.

Tra gli importatori c’è un altro italiano, è Roberto Lima, il cooperante pioniere della ristorazione italiana in Mozambico.

[Link: agi.it]

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