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27 Giugno 2016 Aggiornato il 18 Aprile 2021 alle ore 08:20

Sardegna. Lo street food di Beck, Cedroni, Cerea, Fusto e Sultano

Una meravigliosa notte di inizio estate, una piazzetta sul porto, il mare della Sardegna da festeggiare con il migliore street food nel piatto tra le
Sardegna. Lo street food di Beck, Cedroni, Cerea, Fusto e Sultano

Una meravigliosa notte di inizio estate, una piazzetta sul porto, il mare della Sardegna da festeggiare con il migliore street food nel piatto tra le stelle della ristorazione italiana,

Dove? A Poltu Quatu (che in gallurese significa “porto nascosto”, perché questo posto è così, defilato, riservato e bellissimo come spesso sanno essere le cose meno urlate).

Il “dove”, però, è soprattutto l’Heinz Beck Food Festival.

Il posto nel quale tutto è possibile, persino mettere insieme una squadra di quattro chef stellati e un pasticcere stellare a servire la loro visione di street food.

E quando dico “servire” intendo nel vero senso della parola: gli chef cucinavano e stavano al banco.

Va detto – di “meravigliose cornici” attorno agli eventi food è piena l’Italia. Ma una cornice, per quanto bella, da sola non basta a fare di una fiera malriuscita un festival del cibo.

Qui, insomma, viaggiamo su altre lunghezze d’onda, e c’era da aspettarselo, perché se uno come Heinz Beck spende il suo nome per un progetto, lo fa con passione ed impegno. Gli stessi ingredienti che ritrovi in ogni piatto.

Poltu Quatu

L’atmosfera ieri sera era molto bella, il clima stupendo, sia dietro i fornelli che sotto il tramonto infuocato sull’imboccatura del porto.

Ritirato il bicchiere d’ordinanza, parto subito all’assaggio.

L’organizzazione è semplice: un chiosco al centro della piazza con cinque banchi.

chef Heinz Beck Food Festival

Uno per chef (Heinz Beck, Moreno Cedroni, Enrico e Roberto Cerea, Gianluca Fusto, Ciccio Sultano): così la preparazione diventa spettacolo, ma senza fronzoli. Semplicemente, lo spettacolo che offre chi lavora con passione. Non c’è spazio per scene artefatte.

Tanta gente, code presto smaltite, gli chef al servizio. EÈ una bellissima occasione di incontro. L’aria giocosa che si respirava non ha tolto niente alla perfezione dei piatti, anzi, li ha arricchiti. Perché quando un piatto ha un’anima, si sente.

Due piatti per chef, annunciavano i cartelli. Ho dovuto scegliere, per ovvie esigenze di tempo e prova costume (che ormai è rimandata ad una futura, ipotetica estate).

cacio e pepe di Heinz Beck

Heinz Beck ha preparato Gnocchi di Zita cacio e pepe su spuma di piselli, patate affumicate e calamari marinati al lime. In pratica, una dichiarazione d’amore a Roma e all’Italia.

E c’ anche il Cosciotto di agnello su salsa di pomodoro, mozzarella di bufala liofilizzata e basilico.

Per una fan della cacio e pepe come me, la scelta è obbligata.

Lo dico spesso e lo ripeto: ci sono piatti della tradizione, che sembrano semplici e banali, ma che saper creare in equilibrio è difficilissimo.

Cacio e pepe, carbonara, gli spaghetti con le arselle. Basta pochissimo per rovinarli. E basta il tocco di Heinz Beck per creare un capolavoro di gusto. Saper reinterpretare è un’arte.

Moreno Cedroni

Moreno Cedroni ai fornelli è uno spettacolo a sé.

Caldo, lavoro, corse: lui non ha mai perso il sorriso né la voglia di fare una battuta, e io sarei stata lì tutta la sera a vederlo “creare” il suo street food (e assaggiarlo di tanto in tanto esclamando “Però, buono!”).

Tataki di tonno bianco e quinoa agrodolce con brodo leggero di lamponi e pepe rosa o Insalatina di baccalà con pomodori, olive e riso croccante?

Vado sul baccalà senza togliere gli occhi di dosso al tonno. La scelta è stata ardua ma… sorpresa!

Piacevolissima la croccantezza del riso selvaggio canadese: una sorta di popcorn che si sposa benissimo con la morbidezza del baccalà, che lo chef tiene costantemente a temperatura. Piccole, continue attenzioni.

Cerea crostini

Enrico e Roberto Cerea, con la loro bellissima squadra, propongono “Pà e strinù” e crostini con salsa tonnata, acciuga del Cantabrico e nocciola di Cortemiglia.

Per chi non lo sapesse, Pà e strinù è una salamella di suino nero, cotta alla piastra.

Lo confesso, ho rinunciato alla salamella, mio malgrado, ma non ai crostini.

E così ho capito che anche di un crostino ci si può innamorare. Leggerissimo, con ogni sapore ben distinto a creare un insieme perfetto.

Un piatto ben riuscito è meraviglia.

Tra due chiacchiere e un bicchiere di vino, andiamo avanti in questa notte delle stelle nella quale il meteo ci ha regalato una piacevole brezza a stemperare un caldo fino a qualche ora prima insopportabile.

Amo i dolci poco dolci. Amo il gelato salato. E i dessert salati sono sempre una scoperta.

insalata di Ciccio Sultano

Se a prepararli e servirli sono Ciccio Sultano e Gianluca Fusto direi che questa serata sembra costruita apposta per farmi un regalo.

Eden Gianluca Fusto

Visto che la Sardegna è un paradiso, via con Eden di Gianluca Fusto: crema di piselli, granita di cetriolo e gelato alla mandorla. Un trionfo.

Ma non l’ultimo: se Ciccio Sultano offre un gelato al tartufo, lo spazio si crea come per magia.

Ci sono serate perfette.

Lo scenario favoloso, gli attori meravigliosi. C’era da aspettarselo: Heinz Beck organizza un food festival, e finisce per creare una magia.

Grazie.

Dimenticavo: l’Heinz Beck Food Festival non finisce qui. Ci vediamo stasera!

Testo: Maria Teresa D @egyzia

 

 

 

 

 

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