8 motivi per diventare vegetariani e smetterla con diete inutili
Siete reduci dal periodo di massima abbuffata a tavola e pronti per seguire una dieta miracolosa. Che quasi mai funzionerà. Vi provoco. Riflettete su un cambio di stile di vita e diventate vegetariani. Un pensiero che mi sfiora quando mi chiedono “Ma perché sei vegetariana?!” (con la variazione sprezzante ma perché non ti mangi la carne, è così buona!, riflessiva tanto non è che li ammazzano per te gli animali, quelli li macellano comunque, o l’esasperante come fai a vivere senza prosciutto?) e che in questo periodo sento di poter rivolgere al contrario: “Perché non diventi vegetariano, invece di dedicarti a strane diete?”
A costo di apparire controcorrente, fricchettona o radical chic come ci si aspetta da ogni vegetariano che si rispetti, provo a dare la spintarella a chi vorrebbe diventarlo e mettersi alle spalle tonno rosso, maiale e foie gras.
1. Rispettiamo gli esseri viventi. Un vegetariano guardando un maiale non pensa alla bistecca di collo e al salame. No, a noi gli animali non ci fanno venir fame nè li vediamo sdraiati su un piatto. Gli animali, non possono esser fatti nascere, allevati e seviziati solo per servire noi esseri diversamente intelligenti. Non mangiare ciò che aveva occhi e pensieri e sentimenti e genitori rende migliori (o almeno speriamo).
2. La carne la preferiamo a letto. Il solito predicozzo da show televisivo su salute e malattie? No! Il semplice fatto che i vegetariani abbiano una salute migliore degli onnivori, meno grassi nelle vene e tossine sparse in giro, è un fatto, non un’opinione. E poi, che ci crediate o no, ci si sente davvero meglio. Cuore, vene, peso, articolazioni, prestazioni sessuali (sì sì), odori corporei, tutto risente dell’effetto di non aver nulla di animale in corpo. È una sensazione favolosa!
3. Pesto e bruschette meglio di carbonara e braciole. Il vegetariano è il diverso del gruppo, è quello della pasta col pesto mentre tutti vanno carbonara, quello della pizza con le patate in luogo di broccoli e salsiccia, quello della piadina no perché c’è lo strutto. Siamo diversi. In un gruppo fa sempre la sua porca figura avere un amico vegetariano: anche solo per il gusto di prenderlo in giro e di lamentarsi perché alla braciolata di ferragosto lui si mangia solo bruschette e verdure e pretende una piccola zona del barbercue solo per sé.
4. Più alternativi e conquistatori degli onnivori radical chic. Ammettiamolo pure: noi vegetariani siamo troppo avanti. Viviamo bene senza mangiare carne: abbiamo raggiunto una sorta di santo graal psicofisico. Siamo alternativi: abbiamo sempre un argomento pronto e facciamo faville nelle fasi di conquista. Uomo vegetariano = sensibile, intelligente, riflessivo, buono, dolce, passionale. Donna vegetariana: forte, determinata, intelligente, colta, passionale.
5. Cucinare a casa per gli amici le ricette condivise. Invitare amici a casa è facile se avete il prontuario delle ricette condivise. Sì alle fettuccine coi funghi, alle melanzane alla parmigiana e alle crocchette di patate. Ancor più sì ai supplì fatti in casa, alle crostate salate, ai risi al forno, alle crepes. In ambito dolciario guardare gli amici che sbavano su una torta e dir poi che è senza uova, latte e burro, è un momento di assoluta goduria.
6. Pizzeria porto sicuro. Le cene fuori, invece, sono ancor più divertenti. La pizza margherita ci salva sempre, quella rossa ancor di più. E poi? Guardare al punto successivo.
7. Mangiare fuori, voce del verbo avere pazienza. Cenare da vegetariano e peggio ancora da vegano è un’impresa. La caprese proposta, ad esempio, non è la torta celestiale con cioccolato e mandorle, bensì il piattone gelido di mozzarella appena nata dalla bustina di plastica e pomodori di serra belli lucidi e al sapore di pvc. L’opzione vegana è possibilmente peggiore: le verdure di stagione (!) ripassate in padella vecchie di due giorni perché al ristorante non se le prende quasi mai nessuno o anche le patate al forno o la pasta col pomodoro (bella scotta, bianchiccia, insipida e con la passata di pomodoro scaldata buttata sopra a mo’ di secchiata d’acqua su un focolare acceso) o una bella abbuffata di bruschette! Non nego di esser capitata anche in locali degni di nota per fantasia e voglia di far mangiare al cliente cibo buono, divertente, diverso: gnocchi, polpette, verdure cucinate in modi innovativi o anche classici. Ma se la pizzeria è porto sicuro i ristoranti son tutti da scoprire (e la maggior parte, da ricoprire immediatamente).
8. Antropologia. Materiale per quattro chiacchiere con gli amici Vegetarianial bar. È divertente ascoltare, le persone che reagiscono di fronte a un vegetariano. C’è la vittima, ovvero colui che afferma di mangiare pochissima carne (praticamente è vegetariano) e non considera gli affettati come carne di animale, ma robe che si mangiano. I burloni cercano di farti annusare la loro bistecca, ti chiedono continuamente se ne vuoi un pezzo, ti dicono che non sai cosa ti perdi. Gli psicologi vogliono capire le radici della tua scelta e ne parlano con gli occhi strizzati, annuendo spesso, producendo dei sonori mmm che poi si perdono al pensiero di non mangiare per giorni, mesi, anni, carne e pesce.
Se condividete tutti i punti e non vi dichiarate vegetariani sappiate che lo siete nell’animo e vi basterà saltare qualche banco o negozio per cambiare stile di vita. E anche silhouette, che non guasta mai.