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15 Ottobre 2011 Aggiornato il 23 Ottobre 2011 alle ore 14:58

Sprechi idrici, una zuppa di patate e legumi ci salverà

Una giornata contro lo spreco dell'acqua. A ospitarla, oggi, sarà Bologna per un evento organizzato nell'ambito delle Giornate europee contro lo spreco,
Sprechi idrici, una zuppa di patate e legumi ci salverà

Una giornata contro lo spreco dell’acqua. A ospitarla, oggi, sarà Bologna per un evento organizzato nell’ambito delle Giornate europee contro lo spreco, lanciate l’anno scorso da Last Minute Market, lo spin off dell’Università di Bologna, insieme alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

Un’iniziativa ideata da Andrea Segré, presidente della facoltà di Agraria e che nel 2011 ha portato alla ribalta lo spreco alimentare, quest’anno proverà ad accendere i riflettori su quelli idrici e l’anno prossimo sugli sprechi energetici. Una manifestazione nata in seno alla società civile (il 9 novembre è atteso l’evento clou, a Bruxelles) e che potrebbe portare il tema dello spreco al centro dell’agenda europea con la proclamazione dell’anno europeo contro lo spreco nel 2013. In materia Bruxelles ha già firmato una dichiarazione che prevede l’abbattimento del 50% degli sprechi in Europa entro il 2025.

I dati sugli sprechi idrici di Bologna sono un paradigma della situazione generale. Se il capoluogo emiliano vanta virtuose percentuali di residuo alimentare (appena lo 0,37%) risulta piuttosto sprecona in fatto di ortofrutta gettata via (più di 37 miliardi nel 2010) e di acqua consumata inutilmente per irrigarla (oltre 31 milioni di metri cubi).

E visto che è soprattutto l’agricoltura ad assorbire acqua (il 70%), i consumi idrici sono destinati a crescere proprio a causa dell’aumento della domanda di cibo globale nei prossimi anni. E lo squilibrio tra risorse idriche disponibili, minacciate anche dai cambiamenti climatici, e consumi (l’Italia consuma 186 litri di acqua pro capite al giorno contro i 20 dei Paesi in via di sviluppo) potrebbe essere attenuato con un’efficace lotta agli sprechi.

L’appuntamento, per chi volesse fare capolino alla manifestazione, è alle 10,30 nella Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio dove sarà presentato il Libro Blu dello spreco dell’acqua in Italia. Un’occasione per fare il punto della situazione sull’impronta idrica del nostro Paese. Alle 12 sarà presentato il Rapporto sullo spreco alimentare del Parlamento Europeo che sarà illustrato da Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

Alle 12,30 tutti nel Cortile d’Onore di per partecipare a “Un pranzo contro lo spreco”, preparato con alimenti salvati dalla pattumiera, cioè con prodotti invenduti della filiera agro-alimentare, selezionati tenendo conto anche della loro impronta idrica. Un pranzo con alimenti a basso impatto idrico, insomma, con la zuppa di fagioli e patate a tenere alta la bandiera della sostenibilità a tavola (per produrre una bistecca di 300 grammi di carne di manzo occorrono 4.650 litri di acqua, per 1 kg di patate invece solo 160 litri di acqua). Per il dolce sarà utilizzata frutta di recupero e cioccolato preparato con ingredienti bio.

Il pasto a basso impatto idrico sarà disponibile per tutto il week-end in venti punti di ristorazione nei centri storici di Bologna e Ferrara, a Bentivoglio, Villanova di Castenaso, Castelmaggiore, Zola Predosa, S. Giorgio di Piano, Funo di Argelato, Casalecchio di Reno, Ca’ de Fabbri, Pianoro.

Alle 17,30 verrà proiettato, alla Cineteca di Bologna, il film documentario girato in Germania dal titolo “Taste the Waste” sullo spreco di risorse alimentari nei Paesi occidentali. Seguirà un dibattito alla presenza, tra gli altri, del presidente di Slow Food Emilia-Romagna Antonio Cherchi e di Andrea Segré.

Tra i testimonial del progetto “Un anno contro lo spreco 2011” ci sono Piero Angela, Don Luigi Ciotti, Carmen Consoli, Dario Fo, Milena Gabanelli, Margherita Hack, Carlo Petrini, Franco Prodi, Franca Rame, Patrizio Roversi, Valerio Rossi e Dario Vergassola.

E ecco il decalogo “low water”, secondo la campagna “Un anno contro lo spreco“, per vivere a basso impatto idrico.

  • Riconoscere che l’acqua è un bene vitale: a tutti deve essere garantito l’accesso alla quota minima necessaria (50 litri/giorno) come diritto umano.Vedere l’acqua come un social network naturale che unisce tutti, dall’uomo al pioppo. L’uomo e il mondo sono acqua.
  • Considerare che uno più uno non fa sempre due: una goccia più una goccia fa una goccia più grande (Tonino Guerra). Goccia dopo goccia si sono create le condizioni per ospitare la vita.
  • Pensare che in una goccia d’acqua ci sono più molecole che stelle nell’intera galassia.
  • Non scialACQUAre. Ridurre i consumi al necessario sia in casa che in ambito lavorativo.
  • Non sprecare l’acqua. È una risorsa finita e locale. Lo spreco determina un aumento della competizione nello stesso territorio.
  • Bere l’acqua pubblica. Generalmente è buona, se non eccellente. È l’unico vero Km 0, basta aprire il rubinetto.
  • Riconoscere che la sicurezza alimentare e la disponibilità di risorse idriche sono due facce della stessa medaglia: per ottenere una Kcal occorre circa 1 litro di acqua.
  • Promuovere l’agricoltura biologica. È la tecnica produttiva che meglio preserva le risorse idriche; non facendo ricorso alla chimica inquina meno le falde.
  • Prediligere prodotti a basso impatto idrico. La dieta mediterranea richiede un consumo d’acqua di 1715 m3/anno a testa; la dieta anglosassone, invece, 2607 m3/anno a testa.

E per risparmiare acqua, otto consigli pratici low water.

  • Utilizzare uno sciacquone a flusso differenziato: fa risparmiare ad una famiglia di quattro persone fino a 30.000 litri d’acqua all’anno.
  • Installare riduttori di flusso su rubinetti e doccia: consumano il 50% in meno.
  • Riparare i rubinetti. 90 gocce al minuto sono 4.000 litri in un anno.
  • Fare la doccia invece del bagno, si risparmia ogni volta fino a 100 litri.
  • Innaffiare le piante di sera, quando l’acqua evapora più lentamente.
  • Riciclare l’acqua. Ad esempio quella della bollitura della pasta è ottima per lavare i piatti perché essendo ricca di amidi è sgrassante. Quella piovana e quella impiegata per lavare verdure sono utilizzabili per annaffiare orto e fiori risparmiando circa 6.000 litri l’anno.
  • Se sei un agricoltore, fai ricorso a tecniche e metodi irrigui efficienti: irrigazione localizzata, bilancio idrico …
  • Scegliere una dieta sana e sostenibile. Quella mediterranea, apprezzata ed equilibrata, richiede un consumo d’acqua (1715 m3/anno) inferiore ad altre come quella anglosassone (2607 m3/anno).
  • [Fonte: unannocontrolospreco.org. Foto: nonsoloprimi.myblog.it, consumatore.tgcom.it]

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