Vade retro panino immondo*
Roma. Nulla potè la crociata degli amici di Dissapore che in più puntate hanno messo a ferro e a fuoco la casa del diavolo McDonald’s e il suo panino italian sound tenuto a battesimo dal Ministro Zaia che nella liturgia del made in Italy lo ha addentato a beneficio delle telecamere. Ci si è strozzato Giovanni Gagliardi e a momenti abbiamo quasi perso il Caf(farri), ma niente, non si sono ascoltate voci di solidarietà da altri mondi oltre quello dei gastrofanatici ovviamente colpiti allo stomaco alla stregua delle vittime di vampiri, licantropi e affini che tanto di moda vanno in questo periodo. Ma contro la maledizione strisciante del panino che dovrebbe espandere la conoscenza e la vendita dei prodotti dop italiani e che sembra sempre di più un simulacro posseduto dal diavolo dei bigliettoni (e qualcuno sussurra malevolo anche di quello della tornata elettorale) si è levato un fragoroso Vade retro Satana pronunciato da Don Quirino, parroco di Isola Farnese, piccolo borgo che si apre lungo la Via Cassia, a un tiro di schioppo dall’Olgiata, per denunciare il comportamento della locale filiale della multinazionale paninara che ha aperto i battenti da qualche mese proprio lungo l’affollata consolare. Il combattivo prelato si è scagliato ieri dal pulpito della sua parrocchia contro il tempio dell’hamburger e poco prima della benedizione finale della messa di Quaresima ha invitato i fedeli a protestare contro il direttore del McDonald’s. “Questa settimana hanno organizzato una festa di Carnevale per i bambini nel mercoledì delle Ceneri, quando il Carnevale è già finito e sono prescritti astinenza e digiuno, e questo non è accettabile. Se si fosse trattato di un paese islamico non si sarebbero permessi”. Repubblica riporta così Don Quirino che ha calcato la mano invitando i fedeli a recarsi di persona per protestare come già aveva fatto lui. Va bene, molti gastrofanatici non seguiranno le regole delle Ceneri o non rispetteranno il venerdì di magro. Non facciamo parte di un paese islamico ma siamo spesso indicati come talebani del gusto. Finirà che diranno che protestiamo per rispettare il calendario cattolico, lo shabbat, il ramadan e qualche altra pratica indù o buddista? Intanto io ho scovato il primo talebano che è sceso in guerra già da lungo tempo (precisamente alla Festa a Vico 2009) e non ha mai smesso di combattere per affermare la superiorità della qualità 🙂
*Quanto l’immondo avrà toccato sarà immondo; chi lo avrà toccato sarà immondo fino alla sera