Salotto Culinario chiuso. Si va da Eataly Roma per la cacio e pepe estiva
Cacio e pepe, ma in versione estiva. Per i fanatici del piatto della tradizione romana potrebbe assomigliare a una bestemmia ma già ci eravamo esercitati su queste pagine con una ricetta che prevedeva i pomodori con ottimi risultati. E anche le varianti proposte da Heinz Beck e Oliver Glowig testimoniano che la cacio e pepe da canicola si può fare. Dino de Bellis, oste di periferia romana (appena fuori il GRA) è di turno per un mese al ristorantino delle osterie romane di Eatalay Roma. L’occasione per confrontare il piatto proposto al Salotto Culinario, che in questo periodo di ospitata estiva resterà chiuso e rivedremo a settembre, e quello del mega store capitolino. L’afflusso con più di 200 persone/giorno e le politiche di utilizzo degli ingredienti home made possono influire sulle ricette.
E anzi il confronto inizia un attimo prima con Il porco e il mare, versione eatalyana della cornucopia di mortadella, polpo e patate che si fa apprezzare per delicatezza e carattere. Mica pizza e fichi.
Appunto, che in questo caso si chiama Colazione in campagna, cornetto morbido con prosciutto crudo di Bassiano e fichi, appena infornati, bio dell’ortofrutta del piano inferiore. Buono.
La principale differenza tra le due versioni non è la quantità, ma l’impiego dei tonnarelli all’uovo Michelis al posto degli spaghettoni di Benedetto Cavalieri. Il grip è eccellente, ma i cultori del tutto al dente avranno da ridire. Scongiurato l’effetto mappazzone, il limone e la menta sono gradevole e rinfrescante compagnia del pecorino di Brunelli.
Un altro piatto di tradizione, un’altra variazione che farà imbestialire i puristi. La gricia aromatica è preparata con rigatoni all’uovo, cipolle stufate e polvere di caffè. Leggera tendenza al dolce, ma piatto piacevole che non cancella il ricordo dell’originale.
Il gioco della romanità contemporanea continua con il Sembra pollo alla romana, coscio di pollo allevato a terra con accompagnamento di frigitelli e pomodori arrostiti. Gli ingredienti della ricetta classica rivisti con allegria.
Non poteva mancare il comfort food per eccellenza, la polpetta di bollito in crosta con un’insalata di rinforzo a modo mio che varia al secondo della bisogna. Giusto un pelo asciutta rispetto al mio ideale.
Si chiude con la variazione del tiramisù, altro classico dei pranzi capitolini della tradizione. In questo caso il Tiratesù è realizzato con ricotta di pecora (strano che non ci sia la bufala, nevvero?) e visciole. Bello forte, quasi ignorante ma con le visciole al sole di Si.Gi che sono un ottimo contrappunto.
Uniche raccomandazioni: predisponete l’animo alla pazienza nel caso abbiate in programma di far visita a de Bellis in trasferta durante il weekend e seguite le sue indicazioni per una mantecatura perfetta se avete voglia di farvi a casa una cacio e pepe da manuale. Senza olio, ovvio.
Salotto Culinario c/o Eataly Roma al 2° piano. Piazzale XII ottobre 1492. Roma