Foodporn. Guida alla migliore foto di cibo con il cellulare
La fotografia di food, in pubblicità, è il risultato di laboriose preparazioni, scelta degli ingredienti, delle ambientazioni, degli accessori.
Si avvale della collaborazione dei”food-stylist”, professionisti della preparazione e del decoro, gelosi custodi di trucchi e segreti in grado di non far sciogliere un gelato o di far filare un formaggio nel modo giusto.
Il lavoro si svolge in studio e l’illuminazione corona il risultato finale.
Per fotografare il cibo quasi tutti abbiamo tra le mani uno smartphone in grado di scattare immagini di buona qualità. Il nostro obiettivo, quindi, è ottenere scatti migliori perché, confessiamolo, la nostra voglia di foodporn è inesauribile.
Come facciamo a dare una marcia in più alle nostre foto con il cellulare? Basta seguire questi punti.
1. Impariamo ad osservare
Non scattiamo tanto per scattare. Spesso ciò che a vista ci sembrava memorabile si traduce in uno scatto orrendo. Se ci vengono serviti dei capolavori di qualche abile chef non sarà arduo ricavare belle fotografie, ma nel caso di preparazioni più “quotidiane” cerchiamo di valorizzarle scegliendo l’inquadratura e non disdegniamo di metterci le mani per spostare uno spaghetto o una fogliolina.
2. Punto di ripresa e dettagli
Osservando ciò che stiamo per gustare potremo capire se può valere la pena riprendere dall’alto, da seduti o ancora più dal basso. Impegniamo un minuto a ruotare il piatto osservandolo da ogni direzione e inclinazione per scegliere il migliore punto di vista. Un piatto di spaghetti con le cozze, ad esempio, potrebbe essere brutto ripreso dall’alto, ma scattare un dettaglio con le cozze arancioni adagiate sugli spaghetti è tutta un’altra storia. Spesso è più fotogenico e appetitoso un dettaglio del cibo che ci sta davanti, piuttosto che l’intero piatto. In molti casi basta proprio un particolare in primo piano per raccontare il gusto e la cremosità di una ricetta, sufficiente a descrivere ciò che stiamo per gustare.
3. Luce
Spesso non possiamo illuminare a piacimento ciò che stiamo mangiando. Innanzitutto disattiviamo il flash che illuminerebbe in modo diretto e frontale privando il cibo di qualsiasi atmosfera. Prediligiamo una luce laterale, ma azzardiamo il controluce che può rivelarsi magico. Va da sè che i risultati migliori li otterremo di giorno in ambienti in cui entra la luce naturale da grandi finestre.
4. Messa a fuoco
Gli smartphone sono dotati di piccoli obiettivi che non permettono la regolazione prospettica o di profondità di campo (risultano a fuoco sia gli oggetti più vicini che quelli più lontani). Queste limitazioni dobbiamo imparare a gestirle. Avviciniamoci al soggetto da fotografare e cerchiamo di fare in modo che ciò che rimane dietro di esso sia abbastanza distante da risultare un po’ fuori fuoco. Attenzione a non esagerare nell’avvicinarsi per evitare l’effetto contrario di sfondo a fuoco e soggetto sfuocato. La maggior parte dei moderni cellulari touch-screen consente di mettere a fuoco in modo zonale toccando lo schermo sull’area che ci interessa: ricordarsi di utilizzare questa caratteristica fa la differenza.
5. Post-produzione
Usare o non usare le applicazioni che promettono magici effetti? Non facciamoci incantare da effetti inutili e prediligiamo quelli che ci consentono una minima regolazione cromatica e di intervenire con una sfuocatura zonale, per dare profondità alle nostre prede gastronomiche.
E buon appetito anche davanti allo schermo.
[Immagini e testo: Cristiano Maggi, autore della mostra Skin & Food in programma fino al 26 giugno presso Banca Generali, Via San Paolo 7, Milano. 4° Piano]