Milano. Degustazioni gratuite di sushi per chi prende il tram
Guardare Milano dal finestrino mentre da un bus antico si degustano sushi e sakè: si chiama Sushi-Tram ed è l’iniziativa della Camera di Commercio Italiana in Giappone e la Global Media Service NKB Inc. per promuovere la cucina del Sol Levante.
Per ora, quella della cucina nipponica su rotaie è solo una cosa temporanea: fino al 21 settembre si potranno fare degustazioni gratuite di sakè e washoku, il più tipico modo di cucinare piatti tradizionali giapponesi.
Partiamo dal sakè. Come tutti sapete, è una bevanda a base di alcol e riso fermentato: più il chicco è pulito, ossia ridotto all’anima (un buon chicco deve ridursi di circa il 50% della sua grandezza), e più è pregiato. Nel tram itinerante si avrà la possibilità di degustare il Masumi.
Ed ecco il pezzo forte, il sushi. Mettiamo un attimo da parte l’accezione che tutti conosciamo di questo cibo e prepariamoci a sapere che il sushi nasce nell’VIII secolo come conserva di pesce e riso fermentati sotto sale per diversi mesi. Nel XVI secolo, in seguito all’invenzione jappo dell’aceto di riso, il processo si velocizza, stabilizzandosi su alcuni secondi. Nell’800 si fa strada l’idea di mangiare nigiri in un sol boccone, comprato da alcune bancarelle locali. Ovviamente, però, ancora non si poteva pensare minimamente di mangiare del pesce fresco. Ma poi John Gorrie inventò il frigorifero.
Sul tram quindi si degusteranno pezzetti di pesce fresco sul classico panetto di riso, ma largo spazio sarà dato anche a esperimenti di cucina fusion: il risotto al parmigiano sostituirà, per esempio, quello sotto al tonno, nelle polpettine di carne compariranno miso e alghe, i taralli diventeranno fritti.
Per prenotarsi basta inviare una mail a sushisaketram@gmail.com, indicando giorno e ora preferiti. Si consoli chi non riesce a prenotarsi: al padiglione del Giappone, all’Expo, il tema di questa settimana è proprio il sakè, perciò non mancheranno iniziative, workshop e degustazioni in loco legate a questa bevanda.
Fatemi sapere se anche voi se, come me, sperate che quest’iniziativa temporanea diventi un’abitudine e non solo a Milano.
[Link: Gazzetta.it, IoDonna. Immagini: IoDonna, Masumi, Nipponsai, La Stampa,@NippoStef]