Pizza. Davide Civitiello vuole conquistare Bologna con la farina Caputo Tipo 1 e una nuova pizzeria
Manuela si chiedeva se l’arrivo di una nuova pizzeria a Bologna potesse sconvolgere la classifica delle migliori 10 pizzerie della città che sta diventando sempre di più luogo con il culto della pizza. Praticamente impensabile fino a 5 anni fa.
Per la nuova apertura al Mercato di Mezzo, che è un po’ il food district della città, la pizzeria Rossopomodoro del gruppo diretto da Franco Manna ha messo giù l’artiglieria pesante.
Al forno c’è Davide Civitiello, ormai world ambassador della pizza napoletana ai 4 angoli del pianeta, che ha portato un’arma in grado di riformulare la classica ricetta partenopea: la nuovissima Farina Tipo 1 dell’Antico Molino Caputo.
Un’anteprima assoluta, il battesimo vero e proprio sarà al Cibus – la grande fiera dell’alimentare di Parma – il 9 maggio.
“Non ho resistito alla tentazione di aprire una nuova pizzeria con una novità che permette di fare la nostra pizza in una versione contemporanea e ritengo gradita anche in altre città”. Il pizzaiuolo napoletano al tavolo dei relatori ha spiegatola differenza tra i punti di pasta.
Antimo Caputo, convinto assertore del dogma della tradizione, è andato a pescare una chicca dall’archivio dell’Antico Molino Caputo, sponsor di Scatti di Gusto ma soprattutto fucina di apprendimento per il sottoscritto che più volte ha chiesto qualche sperimentazione e ragguaglio.
Eccola la chicca in tutta la sua bellezza vintage. Un sacco che solo a guardarlo sembra sprigionare i profumi di una volta. Sarà grano antico?
Mentre arzigogoliamo su grani veramente antichi o piuttosto moderni, registriamo la tendenza di diversificare la pizza napoletana che da una parte resta ben ancorata al dettato della STG e per altro verso si veste di un abito contemporaneo.
Vi convincerà? Il morso resta quello napoletano, il cornicione sale, la fragranza è diversa e non panosa. Ma c’è un campo da esplorare negli abbinamenti anche se già con
Alla prova dei fatti, la pizza con farina Tipo 1 ha conquistato chi ha partecipato alla presentazione.
Come Tiziana Primori, amministratore delegato FICO Eatalyworld cioè la nuova terra del divertimento gastronomico che aprirà a Bologna tra circa 18 mesi.
Al Rossopomodoro Bologna nel Mercato di Mezzo ci sarà l’impasto a lunga lievitazione maturato in madia di legno e a temperatura ambiente, anche in versione arricchita con farina integrale.
“Una pizza facilmente digeribile grazie al procedimento naturale di maturazione diventato patrimonio di tutti i Rossopomodoro e che è stato premiato da 184 mila visitatori dell’Expo e da più di 8 milioni di clienti che ogni anno scelgono la qualità delle nostre pizzerie e la bravura artigianale dei nostri pizzaioli candidata a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco”. Non facciamo fatica a credere a queste affermazioni.
Oltre alle pizze classiche, c’è la Mortadella e panzarotto con mortadella IGP di Bonfatti, provola affumicata, panzarotto di patate e granella di pistacchio di Bronte. E l’abbinamento con il Lambrusco di Sorbara Dop Rossomodna da vitigni della frazione di Bomporto.
Piccola novità anche per il forno a legna che a Bologna indossa una nuova veste e si richiama direttamente alle riggiole, cioè le piastrelle tradizionali, del Monastero di Santa Chiara. “Uno dei luoghi tradizionali della pizza napoletana sono i decumani con Spaccanapoli, cioè il decumano inferiore. È la strada che dagli uffici di Rossopomodoro porta in una caratteristica passeggiata a piazza Garibaldi e alla stazione ferroviaria e che costeggia il Monastero delle Clarisse con il famosissimo chiostro maiolicato”, spiega Manna che ha chiesto agli artigiani napoletani del forno di riportare quei colori in versione contemporanea sulla calotta del manufatto.
Il passaggio più forte di questa presentazione è la convinzione che Rossopomodoro sia sempre meno catena come si intendeva 18 anni fa al varo della prima pizzeria ma piuttosto cappello di qualità sulla testa di pizzaioli che sono lasciati liberi di esprimere la loro sapienza artigianale nel rispetto di paletti che sono quelli della fornitura di materie prime.
Cioè la farina, i pomodori, l’olio e tutti gli altri ingredienti che fanno di una pizza una ottima pizza.
Davide Civitiello crede possibile la conquista di Bologna e si è prodigato non solo nella spiegazione teorica ma ha fatto mettere le mani in pasta ai giornalisti (da oggi ci sono lezioni aperte a chi si prenota).
Sarà l’occasione per i Bolognesi sempre più abituati a considerare la pizza anche un fatto di casa propria di imparare qualche altro segreto?
Per ora ci sono i numeri: 60 posti a sedere con servizio a tavola e anche, come è format del Mercato di Mezzo, la possibilità di accomodarsi in tavoli di condivisione con la tecnologia della formula del prendi e porta a tavolo resa più comoda dall’App che avvisa sul proprio telefonino quando la pizza ordinata è pronta.
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Scaricando l’App Rossopomodoro è possibile usufruire del servizio di alert e scegliere il tavolo anche al di fuori della sala della pizzeria.
Il giudizio passa ai clienti che assaggeranno l’impasto con farina 00 e con farina Tipo 1. Quale dei due sarà il preferito?
Rossopomodoro. Via Clavure, 12. Mercato di Mezzo. Bologna
[Immagini: Vincenzo Pagano, Lorenzo Franco, iphone Vincenzo Pagano]