Roma. I piatti di Centro sorvegliati speciali da Arcangelo Dandini
Vi avevamo annunciato la sua apertura. Ebbene, Centro ha acceso i fuochi. Siamo a via Cavour a Roma, a due passi dall’Esquilino, da Termini, dal Colosseo. Una zona trafficata di turisti a tutte le ore e d’altronde il locale, che da fuori è tutto sommato ben visibile, si propone infatti come all-day-long, con apertura dalle 8 alle 24.
L’apertura, dicevamo. Un aperitivo con cocktail e un fritto pastellato e dopo aver fatto un tour per il locale si passa alla cena.
Non senza aver incontrato Arcangelo Dandini, l’oste per eccellenza che di Centro ha firmato il vasto menu. E che è apparso il vero motore della serata. Con l’umiltà che lo contraddistingue, si è presentato a tutti, ha fatto avanti e indietro tra tavoli e cucina, ha assaggiato, consigliato e chiesto pareri.
Intorno ai tavoli ci sono scaffali con pasta Verrigni o del Pastificio dei Campi, formaggi DOL, alici di Pasquale Torrente. Mentre le uova sono quelle di Paolo Parisi e la carne è scelta da High Quality Food.
Anche l’arredamento e gli oggetti che circondano i tavoli trasudano qualità. Alta qualità. Perciò mi aspetto un buon pasto, non di quelli da ristorante vero e proprio, ma da osteria un po’ più elegantina.
E già curiosando in cucina, dove l’executive chef Biagio Minafra, pugliese, e il suo team appaiono indaffaratissimi, mi rendo conto che potrei averci azzeccato.
La conferma arriva all’uscita dei piatti. Si parte con una pappa al pomodoro con burrata, baccalà e basilico. Una buona portata e una porzione generosa.
Non delude il sapore del polpo rosticciato con insalatina di spinaci, uvetta e pinoli. Abbinamento corretto e goloso, ma un po’ duro il mollusco.
Saporito il mezzo pacchero Verrigni con baccalà, crema di patate e pomodorini confit. Il classico piatto semplice ma ben bilanciato che immagino uscire dalla mente di Dandini. Riporta alle vecchie cucine delle nonne e a me è un flashback che non dispiace.
Per secondo arriva del vino rosso ed ecco la guancia di manzo con purea di patate e germogli. Non è proprio un piatto settembrino, ma la carne era tenera e ben cotta.
Chiudiamo con un ben presentato, ma forse troppo dolce, profiteroles al cacao con crema chiboust alla fava Tonka e caramello mou.
Il menu dei dessert, realizzati dallo chef pasticcere Marco Nuzzo, classe 1990, sono molto interessanti, come il cubo di cheese-cake con crumble di mandorla e salsa al cacao o la semisfera al pistacchio con salsa al lampone.
Nel resto del menu non mancano mozzarelle di bufala campana DOP (9-10€), selezioni di salumi e formaggi (12-20 €), ciriole gourmet (4,50-5€) con prosciutto crudo di Bassiano o salmone marinato, tartare (8-14€), fritti, burger e piatti romani come le animelle (19€). Una proposta pensata per diversi palati, ma anche per i turisti.
Mi ha colpito la frase di un ospite quando è andato a salutare i quattro soci – Manuel Hassan, Daniel Camerini e Giulio Glam – “se anche i proprietari si sono spazzolati il loro menu, è un buon segno”. Io tutto sommato mi trovo d’accordo.
Ma sono curiosa di andare in un giorno qualunque, quando non ci sarà Arcangelo Dandini a sorvegliare ogni dettaglio. Quando non sarà l’ultimo ad andarsene, silenziosamente, dopo aver salutato tutti. E voi? Avete messo l’indirizzo in agenda per la prossima cena nel cuore di Roma?
Centro. Via Cavour 61, Roma. Tel. 06-48913935. Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 24.