Spaghetti alla Gennaro, la ricetta che amava Totò
Al Principe della risata, Totò, al secolo Antonio De Curtis, piaceva un piatto tradizionale della cucina napoletana oggi un po’ dimenticato: gli spaghetti alla Gennaro.
Una pasta più volte citata nei suoi 97 film che nasce per omaggiare il Santo protettore dei Napoletani e la festa patronale della città di Napoli.
“Gli Spaghetti alla Gennaro, così come molti altri piatti della nostra tradizione culinaria sono preparati a partire da ingredienti ingredienti semplici e per realizzarli è sufficiente un procedimento veloce e poco impegnativo”, spiega Antonio Sorrentino, executive chef di Rossopomodoro, “ma posso assicurarvi che vi regaleranno un gusto inimitabile ed inconfondibile”.
Ecco la ricetta veloce di Antonio Sorrentino per ricordare il grande attore napoletano che nasceva il 15 febbraio 1898 in via Santa Maria Antesaecula al civico 109.
La ricetta degli spaghetti alla Gennaro
Ingredienti
500 g di spaghetti
5 acciughe dissalate
3 fette di pane casareccio raffermo
Origano buono
Basilico fresco napoletano
Aglio
Olio Evo
Sale q.b.
Procedimento
Pane profumato: strofinare le fette di pane con aglio e poi sbriciolarle in un piatto. In una padella, far soffriggere due spicchi di aglio in camicia con un filo di olio abbondante e aggiungere il pane sbriciolato, avendo cura di eliminare l’aglio prima che inizi ad imbiondire.
In una seconda padella, aggiungere un po’ di olio, le acciughe spezzettate in precedenza e una spolverata di origano, far riscaldare leggermente.
In una pentola alta far cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente poco salata.
La pasta va scolata molto al dente per saltarla in padella nel sugo di acciughe e di origano.
Aggiungere il pane profumato e delle foglie di basilico continuando a saltare tutto in padella.
Una volta insaporiti gli spaghetti, servire con un po’ di basilico per decorare il piatto.
Buona tradizione e buon compleanno all’inimitabile Totò peseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio.