Presepe Napoletano di Sorbillo, recensione di ragù e genovese
La pizza all’ananas ha quasi oscurato il Presepe Napoletano. Non nel senso di strada dei presepi. Cioè quella via San Gregorio Armeno in cui è interdetta l’apertura di nuovi locali del cibo per preservare i maestri del presepe. Ma qui intendiamo il nome della “pizzeria ostaria” in cui si è consumata la vicenda pizza all’ananas che ha fatto il giro del globo terracqueo. Con critiche e tanta pubblicità. Perché non tutti si sono accorti che la pizza all’ananas Gino Sorbillo l’ha inserita nel menu di Presepe Napoletano. E rubricata come variazione della pizza margherita. Anche se di margherita non ha nulla essendo per giunta una pizza bianca.
Vi manca quindi la parte ostaria poiché Gino Sorbillo con il nuovo locale aperto proprio di fronte alla sede storica e alla pizza fritta di Zia Esterina, si è allargato ai piatti di cucina. Non vi aspettate, però, cose del tipo spaghetti aglio, olio peperoncino e banana. Nati appunto sulla scia virale della pizza all’ananas. L’osteria Presepe Napoletano in questo vuole restare fedelissima alla tradizione.
Da Presepe Napoletano la tradizione è sacra nonostante l’ananas
Che sul menu significa soprattutto ragù e genovese. Siamo insomma alla celebrazione sic et simpliciter del pranzo domenicale napoletano da tempo immemore. Quei piatti che rendono la cucina di mammà e della nonna insuperabile anche per il migliore chef stellato. Almeno nella sacra convinzione di Napoli e dintorni.
Sorbillo ha quindi apparecchiato la tavola di Presepe Napoletano a favore di coloro, turisti italiani e stranieri, che cercano il sapore di casa. E quindi sono andato a vedere quanta casa e quanto marketing c’è in questa proposta.
Derubricando subito la chiave di lettura marketing che si ritrova giusto nella presentazione del tianiello, ovvero la padella in cui sono mantecate le paste. E che diventa utile strumento di memoria casalinga e di presentazione di una porzione da camionista (a 15 €). Potete dividerla per due persone senza incorrere in delitto di pauperismo. E poi avrete spazio per un altro rifornimento di carboidrati scegliendo una delle pizze margherita. O se proprio non ne potete fare a meno, di una pizza all’ananas come pre dessert.
Ragù e genovese
Ed eccoci quindi alle prese con il tianiello di ragù napoletano. La cucina di Presepe Napoletano ha scelto gli ziti spezzati e gli avventori potranno essere felici. Insieme alla carne che occhieggia abbondante e lo rende effettivamente un piatto unico come annunciato dal menu. Buona la cottura, buona la resa del sugo che non è carne e pomodori ma meriterebbe un allungo dei tempi di cottura (per i dettagli, ecco la ricetta scientifica).
Egualmente per la genovese, anch’essa con i ziti spezzati, e con l’aggiunta tollerata di uno schizzo di pomodoro. In effetti per restare in area comfort food aperta a tutti i palati compresi quelli che mai abbiano assaggiato questi condimenti, si cerca di stare un po’ leggeri. Ma la cipolla si fa valere nella cottura prolungata. Così come lo scamone. E anche la genovese è promossa.
Per la pizza all’ananas come eventuale pre dessert potete leggere il pezzo dedicato a qualche giorno dall’apertura.
Mentre per il dolce c’è il babà di Scaturchio (4 €) che da Presepe Napoletano di Sorbillo trova un valido punto vendita.
Considerato che le pizze costano tra i 6,50 € e i 9,50 €, il rapporto qualità – prezzo è favorevole.
Voto: 8/10