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14 Marzo 2013 Aggiornato il 1 Aprile 2013 alle ore 14:15

La frugalità di Papa Francesco interrotta solo da bagna cauda e caffè espresso

Jorge Mario Bergoglio. Habemus Papam Francesco e gli piace anche la bagna cauda. Ad accorgersene, primo tra gli Italiani, sembra sia stato Flavio Briatore
La frugalità di Papa Francesco interrotta solo da bagna cauda e caffè espresso

Jorge Mario Bergoglio. Habemus Papam Francesco e gli piace anche la bagna cauda. Ad accorgersene, primo tra gli Italiani, sembra sia stato Flavio Briatore che ha lanciato il suo tweet “Sto vedendo sulla bbc il profilo del papa francesco,formidabile..umano..sarà amatissimo” e poi aggiunge “è anche piemontese di origini e conosce la bagna cauda”.

Che la sobrietà sia il tratto caratteristico dell’cardinale di Buenos Aires è fatto ormai assodato. Sempre su twitter sta girando la foto che lo ritrae in metropolitana con abito talare e borsa di cuoio. Un Papa semplice, diretto, ma non scontato come fa intuire il suo essere francescano e gesuita al tempo stesso.

E sulle scelte di cibo si dimostra sobrio. E’ lontanissima la cucina di Bartolomeo Scappi, il cuoco bolognese, secreto, che diresse le cucine vaticane al tempo di Pio IV, 500 anni fa. Papa Francesco, in predicato di diventarlo già nel 2005 ma che chiese ai suoi sostenitori di votare per Ratzinger, ama la frugalità. La descrizione che ne fa La Nacion nel suo rapporto con tavola rende chiaro il senso.

E’ austero. Sceglie cibi frugali e sani e beve un bicchiere di vino ogni tanto. Gli piace la frutta, il pollo senza pelle e l’insalata. Salvo eccezioni, come quella volta che con ironia disse: “Che bello, vado a un convento di suore a mangiare bagna cauda”. La frase che ha colpito anche la BBC. Ma deve essere un’eccezione perché il Cardinale Bergoglio pranzava e cenava da solo normalmente. Non andava a mangiare fuori, nè si fermava a mangiare in una delle 183 parrocchie dell’Arcidiocesi di Buenos Aires. Piuttosto il suo vivere tra la gente, il popolo si direbbe, lo portava a benedire nuove cucine, amministrare battesimi, celebrare la festa di un santo e, anche se raramente, mangiare con gli altri da una pentola di zuppa. La sera mangia poco o niente: un tè o, appunto, della frutta.

Eppure è proprio alla tavola che il Cardinale Bergoglio deve la sua elezione al soglio di Pietro nel 2013 (e la non elezione nel 2005). Prima della ristrutturazione di Santa Marta voluta da Giovanni Paolo II, i conclavisti dormivano e mangiavano nella Cappella Sistina che diventava luogo di conciliaboli tra i Cardinali elettori. Dall’elezione di Papa Ratzinger, invece, l’Extra Omnes è un po’ più morbido. I Cardinali rientrano nell’albergo di Santa Marta per mangiare (la soluzione ha evitato il pane e acqua del terzo giorno di Conclave) e riposare. Durante i pranzi e le cene discutono e si confrontano. Otto anni fa Ratzinger vinse a tavola. «Dall’ultima cena in poi, nella Chiesa le cose importanti vengono decise a tavola», spiega sorridendo un elettore di Ratzinger.  Bergoglio si rivolse agli elettori a tavola per cambiare le sorti di in conclave che lo vedeva “pericolosamente” proiettato verso il pontificato. Lo stesso è avvenuto ieri. Davanti a un piatto di pasta al sugo si sono ritrovati gli elettori e i 77 voti necessari per vestire di bianco il gesuita Bergoglio.

Quando è a Roma, oltre a una sana camminata prendeva anche un buon caffè al bancone. Non sarà stata la carbonara al Passetto del suo fratello Cardinale Collins o la pizza del Cardinale francese Jean Louis Pierre Tauran che si è affacciato dalla loggia centrale della Basilica Vaticana di San Pietro ad annunciare al mondo il nome Franciscus, ma almeno il mattino dovrebbe riservare questa piccola gioia al nuovo Pontefice.

[Link: bonappetit, lanacion, la stampa Immagine AP Photo/Andrew Medichini]

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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