Roma. La Rosetta Cafè Oyster Bar per pranzi di pesce e sushi al Pantheon
È uno strano caso di nuova apertura in un ristorante storico, quello del Cafè Oyster Bar de La Rosetta a Roma, perché è come se fossero due locali in uno.
Il progetto del Café Oyster bar è stato da lungo accarezzato da Massimo Riccioli, chef e patron de La Rosetta, tra i ristoranti più famosi nella capitale per la qualità del pesce e dei suoi crudi.
Aperto nel 1966 da suo padre Carmelo è sopravvissuto a tutte le mode gastronomiche, mantenendosi fedele alla buona cucina italiana, di materia e di tecnica.
Eppure anche La Rosetta ha bisogno di far entrare un po’ di novità. “Questi due anni di tribolazioni tra covid e lockdown – mi ha spiegato Massimo Riccioli – mi hanno fatto pensare tanto, e pure noi che facciamo questo mestiere da tanto tempo ci dobbiamo svecchiare”.
Sì, ma pure perché per un purista del mare come lui la sfida di insegnare di nuovo ai romani – e al pubblico che affolla i vicoli intorno al Pantheon – a mangiare il pesce ‘povero’ era troppo ghiotta.
E allora ha riservato per la formula Café, una zona raccolta del ristorante e un menu a parte, perfetto per pranzi più snelli e veloci, disponibile dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 16.
Il ristorante però funziona contemporaneamente, in un’altra parte del locale. Chi vuole fare l’esperienza full immersion alla Rosetta ha a disposizione il menu completo, tutti i giorni dalle 12 alle 22.45.
Per La Rosetta Café Oyster Bar chef Riccioli ha pensato a proposte di mare semplici e tradizionali.
Con il ristorante vero e proprio hanno in comune la qualità della materia prima, su cui non si discute, e il servizio comunque curato.
La mise en place è d’autore, le tovagliette sono disegnate da sua moglie Julia, e cambiano periodicamente.
Il sushi del La Rosetta Cafè
Per la prima volta nella storia de La Rosetta fa la sua comparsa in menu il sushi! Fa parte delle iniziative di Riccioli per andare incontro al gusto contemporaneo, ma senza tradirsi troppo.
Accanto ai Nigiri (di anguilla e mazzancolla oltre ai tipici pesce bianco, tonno e salmone, 2 pezzi da 9 a 13 €) i Gunkan, involtini di nori con tartare e riso all’interno (2 pezzi a 9 e 10 €), Hosomaki e Uramaki di pesce crudo e cotto. Quello al nero di seppia assolutamente da provare (8 pezzi a 16 €).
Gli altri piatti de La Rosetta Cafè
Per il resto ci si diverte con piatti che potrebbero stare sulla tavola delle famiglie , calamari, filetti di baccalà, focacce con le alici. Ma anche tanta materia spesso poco valorizzata da ristoratori e pescherie e un po’ sparita dalle tavole dei romani.
Ho assaggiato per esempio un insospettabile palombo con le lenticchie, lavorato come se fosse un cotechino, e tale era l’impressione finale.
Un secondo piatto pieno di gusto e delicato allo stesso tempo (18 €), uno di quelli che mi piacerebbe imparare a cucinare a casa.
Sì, vero, ci sono anche le ostriche (Belle du Nordet, 3 per 15 €), e come non inserirle nel menu di un locale che è da sempre famoso per i suoi crudi?
Ad essi, d’altronde, è riservata una piccola parte del menu del La Rosetta Cafè Oyster Bar, sono solo 4 portate.
Oltre le ostriche, due tartare, di gamberi e di palamita (non tonno rosso del mare vattelappesca), e un carpaccio di ricciola all’arancia perfetto per equilibrio e intensità (15 €).
Gli antipasti proseguono con dei classici Crostini con baccalà mantecato fatto a regola d’arte, partendo da un baccalà molto buono, con un po’ di mentuccia, semplici semplici, tanto per stuzzicare l’appetito: missione compiuta (10 €).
Ancora baccalà stavolta nella versione filetto fritto, in una pastella croccante e molto leggera. Massimo Riccioli li chiama ‘soffiati’ (2 pezzi, 14 €)
In menu a La Rosetta Cafè non poteva mancare ovviamente il carciofo alla Giudia. Si trova tra gli antipasti, non tra i contorni, ed è il cavallo di battaglia di Riccioli a La Rosetta, e dopo averlo assaggiato mi spiego perché.
E’ perfetto. E’ tenero al cuore, croccante all’esterno, senza parti dure e senza bruciature (8 €).
Il morso è consistente, intenso e sfaccettato. Ha alzato di un bel po’ l’asticella nella mia scala di valutazione del carciofo alla Giudia.
I primi piatti
Tra i primi, il gradito ritorno della minestra di arzilla (14 €), un piatto della cucina romana povera, che si prepara con i rimasugli di pasta e le razze, tirate su insieme al resto dei pesci nelle reti e che di solito nessuno vuole.
La versione di Massimo Riccioli è particolarmente fresca e piacevole per l’abbinamento con le verdure allo zenzero, che rinfranca e non stanca.
La razza torna anche tra i secondi, in una versione al tegame, con contorno di purea di carote e curcuma, che le regalano un insolito tocco esotico.
Celebrano Roma anche le puntarelle, croccantissime e condite con una salsa di acciughe che non spingeva troppo sull’aglio, ma spuntava benissimo le note amare delle cicorie (12 €).
I dessert sono abbastanza classici: tiramisu, mousse al cioccolato, biscotteria secca (7 e 8 €).
Per chi ama il formaggio a fine pasto è giustamente presente una voce ‘cacio e pere’ che può essere un modo divertente di finire il pranzo (10 €).
Io invece scelgo i sorbetti (5 euro), fatti in casa, per restare leggera. Tre gusti, al pompelmo rosa, al limone e al tè verde, puliti, netti, freschissimi, perfetti per chiudere una carrellata di ottimo pesce.
La Rosetta Cafè è anche aperitivo
Riccioli si è aperto anche alla formula ibrida dell’aperitivo, sempre più un modo di assaggiare cose buone senza impegnare troppo il portafoglio.
La formula Aperitivo de La Rosetta Cafè coinvolge l’Oyster Bar, con 3 proposte a base ostriche Fines de Binic, accompagnate a un calice.
Con il Muscadet Sevre e Maine costa 19 €, con lo Champagne Gallimard 26 € e con mezza bottiglia di Champagne Gallimard €.
L’abbinamento da manuale, peraltro, sarebbe quello dal costo più basso, con il Muscadet.
Anche la cucina partecipa all’aperitivo de La Rosetta Cafè con una proposta Apericrudo (1 ostrica e 2 crudi più un calice). E una proposta Apericotto, di 3 tapas cucinate e 1 calice. Entrambe a 25 €.
La Rosetta Cafè. Via della Rosetta, 8. Roma. Tel. +39066861002