Campionato della Pizza: I Masanielli di S. Martucci vs La Notizia
Caserta contro Napoli è l’ultima sfida del cartellone degli Ottavi di Finale del Campionato della Pizza 2024 in Campania. A sfidarsi sono I Masanielli di Sasà Martucci e La Notizia 53 di Enzo Coccia.
A questo momento il cartellone delle pizzerie approdate ai Quarti conta (in ordine cronologico di risultati):
- Vincenzo Capuano a Napoli
- Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi a Napoli
- Marco D’Elia de Gli Esposito a Salerno
- Carlo Sammarco ad Aversa
- Salvatore Lioniello A Succivo
- Francesco Martucci a Caserta
- Palazzo Petrucci a Napoli
Quindi, Napoli ha portato ai Quarti 3 pizzerie, Caserta e provincia 3, Salerno 1. Con questa sfida, Napoli e Caserta si giocano il vantaggio.
La situazione del tabellone è quella che vedete in foto.
- Palazzo Petrucci con Davide Ruotolo sfida I Masanielli di Francesco Martucci
- Concettina ai Tre Santi di Ciro Oliva gareggia con Marco D’Elia de Gli Esposito
- Carlo Sammarco se la vede con Vincenzo Capuano.
- C’è quindi Salvatore Lioniello ad attendere lo sfidante che vincerà tra I Masanielli di Sasà Martucci e La Notizia 53 di Enzo Coccia.
Le regole di questi Ottavi non variano rispetti ai gironi di qualificazione delle 16 pizzerie che hanno avuto la meglio nei turni cui hanno partecipato le 50 migliori pizzerie della Campania.
3 pizze (Capricciosa e Diavola/piccante obbligatorie) e iconica a scelta. 3 giudici allo stesso tavolo, 100 punti a disposizione di ognuno per ciascuna pizza. Un totale di 900 punti.
I favori del pronostico sono per Sasà Martucci che in qualifica ha totalizzato 778 punti piazzando la sua Margherita al vertice delle migliori di Caserta. Egualmente ha fatto con la Marinara, migliore pizza di Caserta e dintorni. Enzo Coccia è più distanziato con 697 punti. Ma in questa fase si parte da zero con le nuove pizze. Ecco come è andata.
La pizzeria I Masanielli di Sasà Martucci
Sasà Martucci con la sua pizzeria I Masanielli conquista 796 punti migliorando la precedente prestazione di 18 punti. In pagella, il voto decimale scolastico equivale a 8,8. Bella prestazione esaltata dalla pizza piccante, la Carabiniera.
1. La pizza Assoluto di Parmigiana de I Masanielli
Partenza con la pizza iconica, la Assoluto di Parmigiana. Impasto gustoso e cottura perfetta. Cornicione pronunciato ma asciutto e con superficie croccante, molto godibile. All’olfatto si riconoscono tutti gli ingredienti, persino il latticino: quindi un profumo “sfaccettato”, caratteristica che non si riscontra di frequente. Morso scioglievolissimo: la chip di buccia di melanzana è molto delicata ed evanescente ma contribuisce e dà piacevolezza alla masticazione. La crema di parmigiana alla base (forse leggermente troppa in quantità) conferisce una pastosità che a mio avviso penalizza un po’ il tutto. La ricetta del topping è saporita e soddisfacente (Laura Dal Sacco).
Equilibrio ed eleganza innanzitutto. L’apoteosi della melanzana (in crema di parmigiana, a pezzettoni e in chips di buccia e riso) si fa abbraccio ad ogni morso senza peccare di eccentricità. Profumosa e delicata, vive anche del sapore di un ottimo fiordilatte, dell’olio buono, del Parmigiano e di un impasto, cotto alla perfezione, che vuole essere ingrediente. Vinta anche la mia idiosincrasia per le chips di misura extra-large: qui non è scenografia, ma spinta e croccantezza. Una pizza che lascia il ricordo (Alberto Colella).
Come trasformare un piatto tipico napoletano in un capolavoro (Vincenzo Consiglio).
2. La Capricciosa di Sasà Martucci
Capricciosa delicata ed elegante nel suo equilibrio. Gli champignon sono messi a crudo in uscita così come il cotto. Il profumo è quasi completamente riempito dal terroso dei funghi, piacevole ma risulta sbilanciato. I prodotti utilizzati sono di qualità e molto buoni: nota di merito per il cotto, le olive e l’olio in abbinamento. I carciofini (freschi spadellati) restano sotto traccia mentre la base di pomodoro e fiordilatte è piacevole e rimane presente. Il salame non è fra gli ingredienti. Nel complesso risulta tendenzialmente dolce, manca la spinta verso il contrasto e l’alternanza che sono tipici di questa tipologia di pizza (Laura Dal Sacco).
Ancora una volta eleganza. Una Capricciosa edulcorata, dalle buone maniere. Priva di salame, disegnata con funghi champignon a crudo, che si donano immacolati, e prosciutto cotto (tagliato a pezzi vivaddio!) che ruba la scena. Timidezza dei carciofi (forse basso dosaggio), un plauso alle olive che donano la giusta partecipazione per equilibrare la tendenza dolce costante. L’impasto di Sasà, poi, identitario, non perde mai l’occasione per essere così tremendamente sfacciato. Il finale lievemente crunch del cornicione è il sound costante (Alberto Colella).
Giusta dose di ingredienti che compongono questa capricciosa, si riesce facilmente a distinguerli tutti. Cottura perfetta (Vincenzo Consiglio).
3. La pizza Carabiniera piccante de I Masanielli
Una diavola con olive di forte personalità. La salsiccia stagionata piccante (nota di merito un piccante non aggiunto al salume dolce) la fa da padrona, sia all’olfatto che al gusto. Le olive (ottime come già detto) contribuiscono alla ricetta che spinge forte sull’intensità e regala un morso saporita e soddisfacente. L’abbinamento con l’olio è meno performante del precedente ma il risultato finale non ne viene penalizzato. Impasto e cottura si confermano anche qui (Laura Dal Sacco).
Date il premio “best effluvio” del campionato a questa pizza. Carabiniera: e sono schiaffoni, schiaffoni continui. Olfatto e palato avvisati. Una diavola camuffata con San Marzano, fiordilatte, salsiccia piccante essiccata, pesto di aglio orsino e olive caiazzane. Densa di gusto. E mo’ è dolce e mo’ è piccante, e mo’ aromatica e mo’ leggermente amara. Una pizza che non incendia il palato dove il piccante è solo un attore co-protagonista. Equilibrio, l’ho già detto? E l’impasto non sta mai a guardare (Alberto Colella).
Può sembrare una pizza “semplice”, ma nella sua semplicità è stata super (Vincenzo Consiglio).
La pizzeria La Notizia 53 di Enzo Coccia
Enzo Coccia con la sua pizzeria casa madre totalizza 662 punti in discesa di 35 punti. Una prestazione dovuta forse anche al lavoro di preparazione per l’apertura della nuova Vico a Capri che si aggiunge a quella di Roma. In pagella vale 7,3.
1. La pizza Capricciosa della pizzeria La Notizia
Capricciosa classica (non in menu perché considerata “vecchia”) senza salame. Impasto diretto tradizionale (mattina per la sera) invariato da 50 anni come riferito, cornicione basso, cottura corretta. Profumo come ci si può aspettare. Selezione dei prodotti nella media, olive dal gusto un po’ invadente. Morso apprezzabile (Laura Dal Sacco).
Pizza non a menu. Il maestro Coccia la compone per noi. Un po’ come la storia racconta riguardo la nascita di questa pizza. Circonferenza giottesca e cottura millimetrica. Carciofi, olive nere, prosciutto cotto e funghi orecchioni. Equilibrio spostato sulle durezze. L’amaro delle olive purtroppo è il filo conduttore dell’intero morso, insieme ad una eccessiva succulenza intrinseca. Nel complesso, il vincente risulta l’impasto, lievitato a temperatura ambiente, con la sua tenacità dosata (Alberto Colella).
Nonostante non sia a menu, Enzo Coccia sforna una capricciosa di tutto rispetto (Vincenzo Consiglio).
2. La pizza Isola di Arturo de La Notizia
Pizza bianca con alici, menta, limone e poco peperoncino. La particolarità è delle alici messe a crudo e cotte in forno (quindi non marinate e non conservate). I profumi di menta e limone accolgono subito e donano freschezza mentre “il mare” risulta quasi inesistente. Cottura corretta ma presenza di zone scoperte all’interno del disco di pasta. Piacevole e leggera, anche il peperoncino appena accennato ci sta molto bene (Laura Dal Sacco).
Provola di bufala, alici fresche di Pozzuoli, peperoncino, menta, zeste di limone di Procida grattugiato, origano, sono gli ingredienti di questa pizza dal sapore fresco ed estivo. La migliore della serata per l’equilibrio totale tra topping e impasto, ancora preciso al morso. Il profumo è la chiave di volta di questa creazione. Le alici vanno a crudo in forno e donano tocchi di umami. Il peperoncino gioca. La menta e il limone corrono in freschezza. Peccato solo per qualche bruciacchiatura superficiale dovuta all’impasto lasciato nudo (Alberto Colella).
Pizza sfiziosa, fresca, prevale la menta e lo zest di limone (Vincenzo Consiglio).
3. La pizza Diavola con ‘nduja di Enzo Coccia
La pizza piccante de La Notizia riporta la presenza della ‘nduja fra gli ingredienti della ricetta. Peccato che questo prodotto non esalti e non regali armonia al risultato finale. La consistenza, non cremosa e non avvolgente, risulta di grana grossolana e l’odore è molto forte. La distribuzione in grossi fiocchi e il passaggio in forno la asciugano e rendono i sentori ancora più profondi e penetranti. Il latticino non fila. Come per le altre impasto tradizionale e cottura corretta (Laura Dal Sacco).
La piccante vive di ‘nduja distribuita uniformemente su tutto il cerchio di pasta. Ingrediente, ahimè, non all’altezza per consistenza e sapore, talvolta quasi penetrante e mai piacevole. Si salva solo l’impasto, dalla cottura corretta e dal morso avvolgente, in quanto anche il latticino, in questo caso, rimane solido e non fila (Alberto Colella).
Diavola non indiavolata, la Nduja non “ammazza” la lingua (Vincenzo Consiglio).
La pizzeria I Masanielli di Sasà Martucci vince e va ai Quarti di Finale
Sasà Martucci con la sua pizzeria I Masanielli vince la sfida con 796 punti e passa il turno. Nei Quarti di Finale avrà di fronte un’altra pizzeria di Caserta, della provincia: Da Lioniello a Succivo dei fratelli Salvatore e Michele Lioniello. Con la vittoria di Sasà Martucci, il vantaggio è nelle mani di Caserta che porta ai Quarti 4 pizzerie contro le 3 di Napoli. Salerno può contare su una sola pizzeria.