Vico Equense. A cena con le Stelle (Michelin) che è più di un evento unico in Campania
Una parata di stelle Michelin della Campania che non si vedeva da (troppo) tempo. L’occasione è A Cena con le Stelle, crowdfunding per il progetto Santobono Re-Life che ha messo insieme alla Torre del Saracino di Vico Equense i migliori chef della regione.
Cinque chef due stelle Michelin che hanno preparato un menu davvero stellare. Aperto e chiuso dall’aperitivo nella Torre preparato da Antonio D’Angelo del Nobu di Milano (riso croccante con capesante shimofuri maionese di wasabi, carbone di kombu e ikura; tacos salmone con spicy cream e neghi; ceviche di ricciola e sfere di mango; ricciola jalopeno) e chiuso da Gianluca Fusto con baobab: cioccolato, caffè e amarene. Due “fuori stelle” di indiscutibile valore.
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In premessa, però, c’è da sottolineare questa nuova stagione di coesione degli chef stellati campani che hanno voglia di procedere compatti per alzare l’asticella nel confronto con le regioni concorrenti quanto a stellati, cioè Piemonte e Lombardia.
Alla Campania manca un tre stelle e dalla scala reale composta (in ordine di apparizione) da Olivo, Danì Maison, Don Alfonso, Torre del Saracino e Taverna Estia è ragionevole aspettarsi un balzo in avanti. Tutti sotto i riflettori, come ha specificato Sergio Lovrinovich nella sua guida alla Guida Michelin, e con le rispettive truppe dei fan a sostenere le ragioni dell’uno o dell’altro.
Sarà Andrea Migliaccio a fare breccia con il suo polpo grigliato alla colatura di alici con passato di scarola, cipollotti e friselle al finocchietto, croccante e sapido?
Ci riuscirà il lanciatissimo Nino Di Costanzo che ha confermato il suo smagliante momento di forma con la doppia stella conquistata come se non ci fosse stata interruzione rispetto al precedente riconoscimento sempre sull’isola di Ischia e con il centratissimo quaglia, scampi e ceci?
O assisteremo al ritorno dell’inossidabile Don Alfonso, pioniere dell’alta cucina in Costiera Sorrentina, che pur senza l’assente (giustificatissimo per impegni di lavoro che non gli hanno permesso nemmeno il viaggio di nozze) Ernesto Iaccarino ha regalato il senso del confort food con il mitico vesuvio di rigatoni?
Difficile fare pronostici anche perché nella partita c’è Gennaro Esposito, inventore di Festa a Vico e reduce dal successo allargato alla pizza fritta dell’It di Ibiza, che ha messo in rete, ops, nel piatto una strepitosa triglia in umido con caprino e gnocchi di bietola.
E mica possiamo dimenticarci di Francesco Sposito che sulla carta gioca la partita più difficile se dovessimo dare credito alla location con il suo ristorante Taverna Estia a Brusciano, cittadina che non è annoverata tra le mete preferite dai turisti, ma che ha piantato una bella bandiera nella cena con la sua torcinella di capriolo selvativo con composta di uva e indivia, purea di zucca al pepe di Sichuan e jus speziata.
Confronto aperto e sincero, foriero di nuovi incontri suggellati da un abbraccio dietro le quinte tra Francesco Sposito e Gennaro Esposito che in sala ha “minacciato” nuovi incontri tra chef in grado di regolare il passo della candidatura della Campania a regione non più emergente ma affermata nell’empireo stellare.
Per ora registriamo l’intenzione e ricordiamo il motivo dell’incontro: aiutare il Santobono nel progetto Re-Life che significa acquistare attrezzature mediche costose e in grado di alzare gli già alti livelli di assistenza sanitaria ai più piccoli.
Possono/possiamo farlo tutti andando sul sito, oppure con un bonifico a: Associazione Sostenitori Ospedale Santobono Onlus, IBAN IT53L0335901600100000103988.
Tutto chiaro dove splendono le stelle?
[Immagini: Vincenzo Pagano, iPhone Vincenzo Pagano, macchina fotografica presa da Gennaro Esposito]