Hostaria Vecchio Portico per un pranzo romantico sul Lago Maggiore
Questione di feeling, cantava quel tale, che può nascere in mille modi. Dai metodi moderni, mi vengono in mente i social network, a una gita romantica sul Lago Maggiore. Gli attori protagonisti sono due, fondamentali, e ci mancherebbe, ma quante comparse hanno avuto un ruolo decisivo per una buona riuscita? Il ristorante, ad esempio. Dopo le escursioni in barca, i vicoli stretti, le ombre degli alberi ci voleva una cena. Ad Arona l’Hostaria Vecchio Portico ci colpì piacevolmente, fu amore a prima vista.
Così, a due anni e mezzo di distanza, abbiamo deciso di rivivere quel giorno, tornando nel locale che ci ha portato fortuna. Stessa gestione, con l’aggiunta di un capace responsabile di sala, molto disponibile al dialogo.
Prezzi pressoché invariati, dai 12 euro di antipasti e primi ai 20 euro dei secondi (più due menu degustazione, uno vegetariano e uno a mano libera), carta dei vini concentrata su produttori della regione, qualche vino naturale sparso per lo stivale e ricarichi nella media del borgo.
Dato il clima gradevole, abbiamo deciso di rimanere all’esterno nonostante i tendoni di un mercatino rovinassero la vista lago; abbiamo trovato gli interni ben curati e contenuti.
Ci siamo rinfrescati con un Lagrein Kretzer ’12 St. Pauls (18 euro), con note classiche di fiori al naso (rosa) e un buon frutto supportato da sapidità al palato.
Nell’attesa degli antipasti ci sono stati serviti dei benvenuti dalla cucina. Fiore di zucchina ripieno di robiola di Roccaverano e cubotto di farina di ceci con zucchine e peperoni e spuma al curry. Semplice fattura ma ottima piacevolezza.
Accompagnati da focaccia, pane bianco e di segale e grissini. Tutto ben realizzato, golosa la focaccia tiepida, stuzzicanti i grissini.
Alice ha cominciato con un’Insalatina di faraona con misticanza con vinaigrette di senape e miele (12 euro). Qualche scaglia croccante di sale che pizzica in bocca, nell’intervallo della masticazione delle tenere e dolci carni della faraona. Fresco e di gusto.
Per me una più impegnativa porzione di Paté di fegatini con pan brioche e composta di cipolla di Tropea (12 euro). Quota piuttosto generosa di morbidissimo paté dove la componente grassa forse sarebbe lievemente da smorzare, l’acidità della composta aiuta molto ma non porta completamente a termine il suo compito. Un buon piatto, comunque.
Perfetti i tempi del servizio, compito facilitato dall’assenza di altri commensali al pranzo del sabato.
Alice ha dato seguito al suo pranzo con le Crocchette di baccalà con salsa di agrumi e indivia brasata (18 euro). Panatura spessa che al taglio rivela un cuore di buon baccalà dalle appetitose e morbide carni in adeguato connubio con la salsa.
Io ho ceduto alla tentazione di un primo fedele alla tradizione, i Tajarin con ragù di salsiccia di Brà (12 euro). Pasta al perfetto grado di cottura, gusto deciso che inizialmente potrebbe rimarcare una nota sapida eccessiva ma che poi, un volta registrato il palato, dona intensità e piacevolezza.
La ricchezza delle portate, e la bottiglia di vino, non ci ha permesso di concludere con un dolce, nonostante fosse vivo il ricordo di un meraviglioso soufllè freddo di agrumi di trenta mesi prima. Abbiamo concluso con un caffè e un bicchierino con meringhette scioglievoli e agrumati frollini.
Abbiamo ritrovato quella cucina che unisce bistrot, ristorante e trattoria di lusso, con buone materie prime, collaudata tecnica e presentazioni curate e soprattutto quell’ambiente che ha significato molto per noi. A parte il nostro amarcord,è indirizzo per una giornata spensierata su un lago facilmente raggiungibile dai lettori milanesi.
Hosteria Vecchio Portico. Piazza del Popolo, 14. 28041 Arona (NO). Tel. +39 0322.240108