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4 Ottobre 2021 Aggiornato il 5 Ottobre 2021 alle ore 09:13

Contrada Govinda a Milano, il nuovo ristorante con un menu Hare Krishna

Contrada Govinda apre in via Valpetrosa con Davide Longoni e Tommaso Melilli: panificio e ristorante veg nella storica sede degli Hare Krishna
Contrada Govinda a Milano, il nuovo ristorante con un menu Hare Krishna

Contrada Govinda, via Valpetrosa, Milano. Un nome, Govinda, e un indirizzo, via Valpetrosa, ben noti ai cultori dell’Oriente spirituale e gastronomico milanese.

Sono quelli di un famoso ristorante vegetariano, Govinda appunto, di proprietà degli Hare Krishna, risalente agli anni Ottanta mi pare.

Menu fisso, tessera per entrare, si mangiava bene e vegetarian-vegano.

Dopo una lunga chiusura, sempre causa pandemia, il ristorante ha riaperto, grazie a un’inedita coppia di ristoratori-imprenditori, Davide Longoni, panificatore, e Tommaso Melilli, cuoco-scrittore.

Ora, si entra in un panifico, e nella seconda sala c’è il ristorante. Anzi, come dice Longoni, una locanda contadina.

Da notare che la Casa dei Grifi, il palazzo del Cinquecento in cui si trova Contrada Govinda, è molto ben conservato, con un bellissimo cortile.

La cucina Hare Krishna di Contrada Govinda

vetrina Casa Govinda

Contrada Govinda è un ristorante che resta legato alle prescrizioni dietetiche latto-vegetariane del movimento Hare Krishna, che hanno dato origine a una vera e propria cucina.

Abbiamo trovato online alcune prescrizioni. Niente carne e pesce, né prodotti lattiero-caseari di bufala o di capra, o latte con del sale dentro (sono consentite le zuppe salate con latte). Tutta la verdura e la frutta, tranne cipolla, aglio, lenticchie rosse, ravanello, melanzane bianche, canapa (marijuana), cedro. Ci sono numerosi tipi di pane, e chutney e pickle ad accompagnare il tutto. Niente vino, alcolici, si bevono smooothie, curd e lassi.

Il primo menu ideato da Tommaso Melilli per Contrada Govinda è sicuramente promettente.

menu Casa Govinda
  • Insalata di erbe, percoche, ravanelli e sommacco, 11 €
  • Sedano rapa tikka masala, 11 €
  • Baba Ganesh, 10 €
  • Riso giallo croccante e foglia di fico, 7 €
  • Il ripieno dei tortelli di zucca, 14 €
  • L’ultima ratatouile dell’anno, 12 €
  • Formaggi contadini, 12 €
  • Ganache cioccolato Uganda 66%, giuggiole e peperoncino di Aleppo, 7 €
  • Panna cotta al rosmarino e melone cartucciaro, 9 €
  • Galette ricotta e fichi, 6 €

In cucina, una cuoca georgiana, Nata Qatibashvili, che si occuperà del ristorante una volta avviato.

La lista dei cocktail di Contrada Govinda è in elaborazione: ce ne sono 3, per il momento: Garibaldi, Nwgroni, Negroni Sbagliato, tutti a 8 €. Naturalmente, e rigorosamente, tutti senza alcool. A occuparsene, Jonatan Ferri Abarbanel – esponente di una famiglia da tempo con le mani in pasta, e sui tumbler, da Genova a Milano (Les Rouges).

Ci sono anche Chai in ghiaccio (5 €), Kombucha (5 €), i nettari di frutta di Marco Colzani (5 €). In un prossimo futuro, dovrebbe esserci anche un angolo dedicato alla vendita di prodotti.

Davide Longoni e Tommaso Melilli

Davide Longoni, brianzolo, è noto nel mondo della panificazione, e non solo, per aver recuperato della tecnica della lievitazione naturale con pasta madre. Farine biologiche, e di cereali come segale, farro, kamut.

Dopo aver inaugurato la sua prima bottega in via Tiraboschi, ha aperto anche al Mercato del Suffragio e in via Fratelli Bronzetti (e un laboratorio in via Tertulliano). Da ultimo, la bottega al Mercato Centrale Milano.

Ma del suo progetto fa parte anche la coltivazione diretta dei cereali per il suo pane. Vengono coltivati a Chiaravalle, vicino a Milao, e a Loreto Aprutino, in Abruzzo, in collaborazione con Forno Brisa.

L’atra “metà” di Contrada Govinda è Tommaso Melilli, cremonese, trentenne, “cuoco-scrittore”, una formazione letteraria e una passione per la gastronomia. Ha scritto per Rivista Studio e per Slate, e ha cucinato per una decina d’anni in Francia. L’anno scorso ha pubblicato I conti con l’oste. Ritorno al paese con le tovaglie a quadretti. Si tratta di «un libro unico, e come tutti i libri unici contiene tante cose: è il racconto delle cucine e di chi ci lavora dentro. Uno spaccato, senza peli sulla lingua, di un ambiente nascosto al pubblico e dei suoi segreti. È l’inaspettata autobiografia di una nazione. Ma è anche il romanzo di formazione di un giovane uomo che scopre che per capire chi sei veramente, a volte, devi ritornare a casa».

Gli Hare Krishna e Contrada Govinda

Il Movimento Hare Krishna (ovvero l’International Society for Krishna Consciousness), nato nel 1966 a New York, si fonda sulla focalizzazione della fede religiosa nella figura di Krishna. In Italia è arrivato nel 1973.

Caratteristiche del movimento sono le teste rasate degli adepti, in segno di rinuncia, il colore arancione o bianco degli abiti, e la dieta vegetariana. A volte capita di vederli in giro per Milano, danzando al canto del mantra “Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare”

Dopo la riapertura del ristorante, il movimento annuncia anche la riapertura della sede.

Contrada Govinda. Via Valpetrosa, 5. Milano.

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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