Il dripping di gnocchetti e baccalà come se Jackson Pollock fosse in cucina
Come due ballerini che eseguono una magnifica coreografia, si muovono in sintonia, incrociano le mani senza intralciarsi per dipingere la loro creazione. Cristina Bowerman e Claudio Sadler creano così il loro piatto per la prima tappa della Imaf Chefs Cup al Roof Restaurant L’Olimpo dell’Hotel Bernini Bristol di Roma, la competizione tra cuochi organizzata da Rossella Canevari e Elena Maria Manzini.
La coppia stellata sceglie l’opera Lucifer di Jackson Pollock per creare un dripping gastronomico perfettamente riuscito e completo per sapore, colore, cottura e struttura. Trovano subito l’accordo e l’armonia questi due cuochi così diversi eppure così affini: Cristina Bowerman, coraggiosa innovatrice, e Claudio Sadler, creativo tradizionalista, partecipano alla competizione di coppia con un unico piatto, Dripping di gnocchetti di patate, crema di baccalà, guancette e pomodorini confit.
Una creazione in apparenza semplice, ma che in realtà sposa tanti ingredienti diversi in maniera armonica, tanto da ricevere il massimo dei voti sul versante ‘bontà’ da parte della giuria composta da Vincenzo Pagano (Scatti di Gusto), Evelina Flachi (nutrizionista e consulente della ‘Prova del Cuoco’), Francesco Zompi (guida L’Espresso).
Gli gnocchetti, preparati soltanto con farina e patate, senza uovo sono al dente e saporiti, anche se conditi solo con olio d’oliva. Dal baccalà, rimasto quattro giorni in ammollo e privato di lische e pelle, si ottiene una polpa morbida e delicata grazie al leggero soffritto di scalogno, panna e latte. Poi i pomodorini confit semi secchi introducono una punta di acidità al piatto. Ma il dripping ispirato a Pollock non può che essere un’esplosione di colori. E allora ecco gli chef che aggiungono spruzzi di nero di seppia, acqua al prezzemolo, cipolla in agrodolce, schizzi di bagnacauda, germogli misti, foglie di basilico e di aneto. Una combinazione di tanti ingredienti che crea un dripping fresco, leggero e colorato. Composto su una lastra di vetro, il piatto alla fine viene spaccato: come le opere di Pollock, coerenti e irripetibili, il piatto non potrà mai esser ripetuto identico a se stesso.
I tre giudici valutano la bontà della creazione, la complicità di coppia e la coerenza con l’opera di riferimento. Cristina Bowerman e Claudio Sadler ottengono il massimo punteggio per il primo criterio (15, 5 su 5 da ciascun giudice) mentre per la coerenza con ‘Lucifer’ raccolgono 12 punti (4 su 5 da ogni giudice) in quanto “Il quadro di Pollock”, spiega Vincenzo Pagano, “prendeva vita mentre l’autore era all’interno dell’opera e l’action painting ha movimenti caotici al contrario di quelli indotti dall’abitudine dell’impiattamento e dalla piccola superficie di vetro”. I giurati riconoscono però alla coppia una fantastica sinergia (punteggio 14/15) che ha reso l’esecuzione veloce e perfetta.
Cristina Bowerman e Claudio Sadler raggiungono così un’eccezionale risultato sensoriale e non. Il loro piatto ispirato a Lucifer se la vedrà con quelli delle altre sei coppie di chef, protagoniste delle prossime tappe di Imaf Chefs Cup che si terranno in tutta Italia. La coppia vincitrice di questa manifestazione internazionale dedicata al cibo d’autore che sposa le arti figurative sarà annunciata durante l’ultima tappa che si terrà a Napoli, a bordo della MSC Preziosa. Il pubblico presente potrà assaggiare i piatti che saliranno sul podio e che verranno proposti durante la finale della Imaf Chefs Cup negli Stati Uniti in programma a San Francisco a settembre, durante la finale dell’America’s Cup.
[Immagini: Daniele Amato]