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26 Gennaio 2025 Aggiornato il 26 Gennaio 2025 alle ore 10:26

Fine dining morto, Milano insicura e odiosa: Felix Lo Basso sul Corriere

Felice "Felix" Lo Basso spiega perché abbandona Milano, città insicura e odiosa, e apre a Lugano un bistrot per reggere il fine dining morto
Fine dining morto, Milano insicura e odiosa: Felix Lo Basso sul Corriere

Felix Lo Basso, lo chef che ha deciso di chiudere il ristorante stella Michelin di Milano per trasferirsi a Lugano, è un fiume in piena nell’intervista che ha rilasciato al Corriere.

I punti essenziali che lo hanno spinto a sacrificare la stella Michelin sono due.

Milano è una città insicura e odiosa.

Il fine dining è morto.

Milano costa troppo, non ci sono turisti, è insicura

La rappresentazione di Milano come città viva e vibrante, ricca di vibes come amano dire i frequentatori dei locali più attraenti, è costruita sullo storytelling. Ma non è vera. Non sono solo i prezzi degli immobili il problema della città. Non ci sono più soldi in giro e anche se aprono tanti locali dopo 6 mesi chiudono. La verità, spiega Felix Lo Basso a Alessandra Dal Monte è che un grande chef che fa cucina italiana non verrebbe mai a Milano. Perché funzionano solo i ristoranti etnici. E poi ci sono gli stipendi. E qui la sua affermazione meraviglia e capovolge il mondo. Al sud un giovane chef guadagna 1800 – 2000 euro contro i 1300 – 1400 dei cuochi che lavorano a Milano. Tant’è che molti vorrebbero andare via da Milano, c’è addirittura la fila per andarsene.

“Questa città è odiosa, come fate a dire che vi piace?”, è il suo incipit nell’intervista.

Certo a Felix Lo Basso dispiace lasciare Milano ma spiega “Guadagna solo chi non ha la stella, i ristoratori come me fanno una fatica pazzesca…”.

Il ristorante fine dining è morto a Milano, spiega Felix Lo Basso

Felix Lo Basso lascia Milano e chiude il ristorante stellato per aprire in Svizzera

E poi c’è la morte del fine dining. Per Lo Basso Milano non si è più ripresa dal Covid o, meglio, non c’è più turismo. Almeno quello alto spendente formato da russi e cinesi che non badavano al conto. Da lui si spendono 230 euro per il menu al buio nel ristorante che accoglie solo 12 commensali. 5 € a portata per un lavoro certosino, ma non ci sono abbastanza clienti per rendere sostenibile un ristorante il cui affitto al mese costa già 10 mila euro. Il fine dining a Milano è morto anche perché funzionano i locali che propongono il cibo in un ruolo secondario rispetto a musica, dj, drink e belle ragazze.

Un quadro a tinte nere che scardina anche i miti legati all’immagine di Milano: sicurezza e servizi. La metro che chiude alle 23 e non permette ai ragazzi di brigata e sala di ritornare a casa se non con mezzi propri aumentando le spese. E poi il tema sicurezza evidente per lui poiché sotto casa, in pieno centro di Milano hanno rubato 2 auto e scippato una signora in pieno giorno. Condizioni che non assicurano futuro a un figlio e tantomeno al poù piccolo dei tre, Lorenzo, che ha 8 mesi.

Il nuovo ristorante di Felix Lo Basso in Svizzera è anche bistrot

E in Svizzera a Lugano cosa proporrà? Sempre un Felix Lo Basso Restaurant che aprirà il 1 marzo con una socia svizzera e ci sarà sempre un fine dining da 12 posti come a Milano. Ma insieme a un bistrot con tre sale, aperitivi ed eventi. Perché “altrimenti non ci si sta dentro, il fine dining e basta non si può più fare, è morto”.

Anche a Lugano che l’oleografia vuole città ricca ci sarà bisogno di formaggio fuso con patate lesse con la buccia, cetrioli e cipolline sott’aceto e senape. E qualche tocco di formaggio e di cioccolato.

Per lui che in carriera, a 51 anni, ha conquistato 5 stelle Michelin in altrettanti ristoranti è arrivato il momento di ammainare la bandiera a stelle e macaron. “Però almeno in Svizzera tutto funziona, la qualità della vita è alta, c’è capacità di spesa, c’è sicurezza. Mio figlio avrà sicuramente un futuro migliore lì”.

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