Massimo Bottura. Venite a vedere come festeggia un 3 stelle!
Seguite 3 stelle Michelin nella campagna modenese. Hombre, lo sai che lo chef sul tetto dell’Italia si chiama Massimo Bottura? Lo stiamo cercando. Festeggia nel suo territorio. Festa tipica. Da Parmigiano Reggiano, biologico.
Una prima stella la vediamo. Insieme alle mucche che producono il latte del parmigiano. È una stalla, un museo, una sala delle feste. Sono le auto di Panini, le figurine. Giochiamo a ce l’ho. E poi manca, ma pochissimo: giusto qualche posizione del 50 best.
Siamo qui grazie a questo signore, che di mestiere dirige la guida Michelin in Italia. La Rossa che nel 2012 ha (finalmente) deciso di assegnare l’ultimo dei riconoscimenti che mancavano nel palmares dello chef Massimo Bottura.
Eccolo, tatuato in fronte come una delle mucche che forniscono la super panna per i tortellini. Lo bacio? Non lo bacio. Lo bacio, lo bacio. Latte poco, champagne tanto.
Una festa vera, forte, a tratti animalesca che ha sancito il piacere di ritrovarsi in tanti. Di cantare sulle note di Va pensiero, di Fratelli d’Italia, di canti dialettali e di ballare la musica da discoteca.
L’oggetto feticistico della serata è stato subito individuato: la targhetta militare dell’Osteria Francescana con le 3 stelle e il nome del combattente di cucina. Quella di Beppe Palmieri è stata subito trafugata.
Anche se lui le 3 stelle se l’è tatuate sul braccio.
Il rito non poteva che essere quello dello champagne in una lotta serrata da podio di Gran Premio. Innaffiati tutti e tutto. Anche la cacio e pepe di Marco Bottega dell’Aminta. Sì, perchè sono venuti da tutt’Italia per salutare e festeggiare Massimo Bottura.
È arrivato Ernesto Assante da Napoli, Massimiliano Alajmo da Rubano, Carlo Cracco da Milano. Riccardo Agostini da Pennabilli. E Santini, Spigaroli, Faccani. Produttori, giornalisti, critici, amici da una vita.
Si è mangiato (benissimo, che catering ragazzi!) tortellini, tortelloni, pasta e patate, porchetta a rotolo, prosciutti, gnocco fritto (grazie Ermes che hai contribuito ad alzare la mia quantità di strutto in circolo). E poi Lambrusco. E champagne.
Nulla di ingessato, tutto spontaneo e bello. Come ognuno immagina la tavola più bella cui sedersi. E godere.
Grazie Massimo!
La galleria della festa
(Big Picture: le foto possono essere ingrandite cliccando sull’immagine preferita. E’ possibile scorrere le immagini con le freccette)