Roma vs Parigi. La classifica della migliore pizza a taglio
“La nouvelle coqueluche de la capitale!”- La nuova beniamina della capitale. Così commenta Le Figaro la recente passione che ha travolto Parigi per la “romanissima” pizza al taglio. C’è innanzitutto da gongolare. Crêpes , quiches e baguettes non sono più sole a galvanizzare i palati degli amanti, fedeli o occasionali, dello street food parigino.
Al Taglio, Pizza Rustica, Pizza e Fichi, Pezzo, Pizza di Loretta, 40×60. La città si anima di indirizzi interessanti (Le Figaro ne ha individuati 9 tra i più meritevoli) che, superando le ataviche rivalità enogastro-culturali, richiamano Roma e l’Italia nell’insegna, negli arredi, nelle preparazioni. E per gli scettici, campanilisti, fanatici del made in Italy nessun pericolo di spiacevoli sorprese. La fedeltà alla ricetta romanesca è pressoché garantita all’origine. Molti di questi locali infatti sono nati dall’iniziativa di italiani trapiantati in Francia o da francesi rimasti folgorati dall’assaggio della fragrante specialità capitolina.
Non è il caso di allargarsi troppo. Le pizzerie à la coupe parigine non sono certo dei perfetti duplicati nostrani, perché ogni città ha pur sempre il suo pubblico, i suoi must, le sue regole.
Gusti vari
Parigi è una città internazionale e dunque c’è n’è davvero per tutti. Dalle varianti più riconoscibili (Pomodoro bufala e basilico, Patate e crema di tartufo nero, Pere e gorgonzola, Fiori di zucca olive e parmigiano, Pecorino e pancetta) a quelle arbitrariamente rivisitate (pizza Carbonara con confit di cipolle, ricotta e speck… ma che davero?) a quelle più fantasiose (Carota cumino e bufala, Finocchi e pecorino) a quelle più o meno opinabili ( Banana e Nutella, Mela e caramello, Pera e biscotti speculoos).
Location ad hoc
Niente luci a neon, piastrelle livide, tavolini angusti, sgabelli inaffrontabili. Nella ville lumière ogni singolo locale (o quasi) ha il suo code deco. Dai muri in pietra alle installazioni industriali, dalle foto di famiglia ai giochi di luce, dagli ameni terrazzini ai graziosi dehors, tutto concorre a farsi riconoscere e ricordare.
Formato standard
A quanto pare ai parigini la logica dell “etto più, etto meno, tanto è uguale” sta un po’ stretta. La pizza, infatti, più che al taglio viene proposta al centimetro, in tranci serializzati o in frazioni di teglia (1/8, ¼, ½ o intera). Dimensioni standard, file più snelle, prezzi chiari insomma, con buona pace della linea, della pazienza e del portafogli (soprattutto dei turisti).
Classifiche
Parigi inizia adesso, ma Roma si riconferma di anno in anno la capitale mondiale della pizza al taglio.
Se nella capitale transalpina i nomi sono 9, di qui delle Alpi forse si potrebbe provare a sancire la fatidica Top Ten. Per ora mi vengono in mente solo in ordine alfabetico la possibile partecipazione dell’originale di Roma e faccio ammenda subito delle dimenticanze e delle altre latitudini italiche. Ma sono sicura che voi farete ordine e aggiungerete al menu che vi propongo.
- 00100
- 10 e lode day
- Angelo e Simonetta
- Farro Zero
- Febbi
- Gegè
- La Focaccia
- Lauro il Ternano
- Ippo Pizza
- Panificio Bonci
- Pizza Fantasy
- Pizza Luigi
- Pizzarium
- Pizzeria Italia
- Romeo
- Roscioli
- Serenella
- Thyrus
- Volpetti più
- Zazà
[Daniela Dioguardi. Link: Le Figaro. Immagini: Dimitri Roulleau-Gallais,Al Taglio, 40×60]