Allegrío pizzeria a Roma: male le pizze meglio la carbonara
In una via Veneto un po’ deserta, si fronteggiano sui due lati della strada della Dolce Vita due pizzerie che hanno una stessa anima, l’intrattenimento. Non vedremo la danza di Aichè Nana che cambiò Roma alla fine degli anni ’50, ma l’intento è elettrizzare. Crazy Pizza di Flavio Briatore che a Roma ha qui aperto uno dei suoi locali e Allegrío che al contrario non fa volteggiare impasti.
Se il web, la tv, le inchieste, i video dei pizzaioli in trasferta hanno irrimediabilmente bocciato la creatura briatoresca, di Allegrìo se ne parla molto meglio. Non è solo pizzeria, come va sempre più di moda di questi tempi (anche senza ananas per lo mezzo), ma al bancone dirige le operazioni Ivano Veccia. Anima pizzaiola dell’evento di beneficenza Ischia Safari e già apprezzato alla pizzeria Quinto a Tor di Quinto con la sua pizza capricciosa ben inserito nel filone del revival delle capricciose.
Scelta quasi obbligata del marciapiedi destro, dunque. Ed eccolo Allegrío che si dichiara dall’ingresso Restaurant Pizzeria – Caffè & Lounge Bar. Ci accompagnano nella sala Intrepid prospiciente il forno che richiama una tenda tra i parati effetto giungla. Divanetti e sedute comode si snodano per tutto l’ampio locale.
Pizza, ok pizza. Anche se lo sguardo cade sull’avvio dei primi piatti. Facciamo tre fritture e tre pizze. Pre dessert, carbonara speciale che stanno servendo al gueridon un paio di tavoli più avanti. Atmosfera quasi da cafè chantant che dà senso al nome Allegrío. Oltre la musica in sottofondo e i camerieri in divisa multicolore con motivi floreali e papillon.
L’attesa del vino
Involontariamente mettiamo in difficoltà il reparto bevande. Comanda rapida, ma i fritti arrivano dopo mezz’ora. Buono il crocché, buona la frittatina anche se siamo solo con l’acqua. Mistero risolto. La bottiglia di vino richiesta, un Syrah di Firriato, non c’è. Poco male, vediamo un’altra. Montepulciano Masciarelli Marina Cvetic. Trascorre un altro quarto d’ora e ci chiediamo se le altre sale di Allegrìo si siano riempite all’improvviso. La coppia di turisti stranieri, giunta dopo di noi, è alle prese con i ravioli e con la richiesta di una “pizza bread”. Arriva loro il pane e ci guardano sconsolati. “Focaccia, chiedete focaccia”. Mentre i ravioli ritornano in cucina perché freddi.
Deve essere la serata storta. Non c’è nemmeno la seconda bottiglia di vino. Tranquilli che ne vedo una terza. Piedirosso di Casa Setaro. Quella proposta è un po’ troppo robusta per le pizze. Ma ci viene il sospetto che non ne stiamo azzeccando una per sbaglio. “La stiamo cercando”. Siamo pronti a dirottare su una coca zero. Arriva il maître con una bottiglia e lo sguardo perplesso. Nemmeno la terza c’è, ma ci propongono un Taurasi specificando che per scusarsi dell’inconveniente ci faranno uno sconto del 50%. Forse troppo potente sulle pizze, ma accettiamo per non diventare i rompi… della serata dopo un’ora di attesa. Stappata l’ottima bottiglia, si materializzano le tre pizze.
Le pizze di Allegrío
La pizza margherita di ordinanza della signora al tavolo offre tenace resistenza al coltello. Sarà poco affilato. Invece, purtroppo, è proprio la consistenza dell’impasto che si è ammassato.
Va meglio con la salsiccia di Nero Casertano e i friarielli bio saltati, cotta con maggiore attenzione, anche se gli ingredienti sono alquanto anonimi. Ma forse la mancanza di tono della salsicce e delle verdure è voluta per non impattare sui clienti stranieri.
Decisamente migliore la pizza Anna Savio da un’idea dello chef due stelle Michelin Nino Di Costanzo. Nonostante i latticini, è quasi una focaccia. L’impressione però è dovuta all’abbondante farcitura di verdure con scarole condite all’olio alle alici, pomodorini semi dried, olive caiazzane e noci. Cottura un po’ più pallida delle altre due ma sostanzialmente corretta.
Voto: 7-/10
La carbonara in versione speciale
È il momento della carbonara speciale chiamata My Way e rifinita al tavolo. La carbonara di Allegrío è scenografica con la preparazione davanti ai commensali. Ingredienti di qualità, giusta sapidità, il tocco dell’oro. Paga un po’ lo scotto della cottura andata oltre probabilmente per la finitura e un’abbondanza di condimento liquido. Ma è molto piacevole.
Conferma anche il terzo commensale cui allunghiamo sottobanco il piatto dei rigatoni. La carbonara My Way è per due persone (45 €) e ordinarne due, cioè quattro porzioni per tre persone, non era fattibile considerato il carico di carboidrati.
Voto: 7/10
Rinunciamo per manifesta pienezza ad assaggiare uno dei dolci di Mario Di Costanzo.
All’uscita ci resta il piacere della cordialità di una sala andata un po’ in affanno nonostante l’afflusso non eccezionale di clienti. E il ricordo di una carta un po’ troppo caotica con i piatti intervallati dai consigli di bottiglie di champagne, bollicine e vini che si sommano alla lista delle pizze stagionali, il relativo dessert, altri vini e poi altri piatti e vini con la chiusura dei dolci. Sarà probabilmente per questo che sul sito è riportata una galleria e non il menu. Ma noi qualche prezzo ve lo diamo.
Menu e prezzi dalla carta di Allegrío, ristorante e pizzeria a Roma
Allegrío’s signature experience (antipasto, primo, pizza e dolce)
Gran degustazione di salumi laziali e formaggi campani (30 € per 2 persone)
Carbonara My Way (45 € per 2 persone)
L’oro di Napoli – pizza fritta (20 €)
Explosion of joy – degustazione delle due anime di Allegrío, Roma e Napoli (24 € small, 48 € large)
Primi piatti
Risotto alici e limone (20 €)
Ravioli ripieni di carne brasata, crema di zucca, burro di bufala e riduzione di vino rosso (22 €)
Linguine con cavolo nero, crema di parmigiano e tartufo (24 €)
Secondi
Porchetta (25 €)
Brasato (24 €)
Abbacchio panato con puntarelle e crema di carote acidula (30 €)
Le pizze stagionali di Allegrío
Pregiata al tartufo (32 €)
Magnamose ‘na cosa ripiegata (20 €)
Tonno e cipolle (20 €)
Orto e nocciole in collaborazione con lo chef Tommaso Luongo (14 €)
Mortadella e provolone (12 €)
Boscaiola (18 €)
Pizza maritata (17 €)
Allegrío Tradizione
Crocchè di patate (4 €)
Frittatina di pasta (4,50 €)
Supplì (4,50 €)
Primi
Rigatoni alla carbonara (20 €)
Rigatoni alla gricia (20 €)
Spaghetto quadrato cacio e pepe (15 €)
Spaghettone all’amatriciana (20 €)
Spaghetti alle vongole veraci (22 €)
Secondi
Straccetti di manzo alla cacciatora (22 €)
Bistecca di manzo (30 €)
Saltimbocca alla romana (22 €)
Le pizze di Allegrío
Diavola (18 €)
Margherita in love (15 €)
Intrepid carciofi d’Italia (22 €)
Capricciosa (20 €)
Margherita (12 €)
Margherita verace (14 €)
Lasagna povera (13 €)
Pizzaiuolo (15 €)
Oro d’Ischia (15 €)
Le forme del latte “4 formaggi” (22 €)
Salsiccia e friarielli (15 €)
Marinara (12 €)
Mastu Pepp (18 €)
Anna Savio (14 €)
Dolci
Tiramisù (12 €)
Trio di maritozzi (10 €)
Babà (12 €)
Delizia al limone (10 €)
Caprese (8 €)
Sfogliatella ricca (6 €)