Pizza Pompei estiva alla nuova pizzeria di Gino Sorbillo ad Amalfi
Gino Sorbillo, mattatore in questi giorni con la Pizza Pompei, ha aperto una nuova pizzeria in collaborazione con il Grand Hotel Anantara Convento di Amalfi.
Collocazione con panorama indimenticabile nella rinnovata struttura nel Convento dei Cappuccini del XIII secolo. La pizzeria è interamente all’aperto sulla terrazza che guarda Amalfi chiusa dalla piscina a sbalzo sul mare. A 80 metri sul livello del mare la vista sarebbe già sufficiente per decidere di andarci. La pizzeria, come il ristorante, è aperto al pubblico che non alloggia in una delle 52 camere a disposizione. Ma a guardare bene la mappa dei luoghi, non sono molte le pizzerie in Costiera Amalfitana. Se si esclude la pizza di Sal De Riso a Minori e quella del Piennolo a Cetara tocca considerare la pizza di Tramonti o arrivare a Salerno.
C’è poi l’aspetto qualità della pizza che nella nuova pizzeria di Gino Sorbillo ad Amalfi non fa certo difetto. Un assaggio condiviso al tavolo nella serata beneaugurante con altri giornalisti ha messo in mostra le capacità del team di pizzaioli. Sorbillo ha ideato logo e layout visivo della postazione, un gazebo con piastrelle optical, e ha scelto un forno elettrico Neapolis trasportato con un elicottero fin sulla terrazza. L’ambiente è elegante come tutto il resto della struttura ma easy come si dice in questi casi. Cadere nello scontato in questi casi è un attimo.
Gino Sorbillo, da perfetto anfitrione, esalta il valore dell’accoglienza e i suoi uomini al forno sono ben attenti alle pizze che sfornano. Non dovrebbe essere una pizzeria da grandissimi numeri ma con la faccia di Sorbillo nulla è mai scontato.
Quanto costa la nuova pizzeria di Gino Sorbillo ad Amalfi
I prezzi sono sostenuti, non cadrete nel j’accuse di Briatore per intenderci, ma pizza e location li valgono tutti.
A partire dalla pizza fritta con il pentolone di olio bollente. Sorbillo ci ha abituato a una pizza asciutta, croccante e con il cuore morbido secondo le regole della pizzeria Zia Esterina a piazzetta Nilo. La ritroviamo nella stessa splendida forma e con il topping di ricotta e cicoli che vanno a nozze con le bollicine. Una variazione rispetto alle tre pizze ripiene previste.
La Completa della nuova pizzeria di Sorbillo ad Amalfi è quella classica. Quindi con ricotta, Provola di Napoli, Corbarino PomoPop di Mario Avallone, ciccioli napoletani, salame napoletano, pepe (35 €)
La Vegetariana con doppia ricotta, crema di friarielli, olive conciate, ketchup di pomodoro datterino giallo, sfusato amalfitano, cacioricotta di capra cilentano (30 €).
La montanara amalfitana servita scomposta con pomodoro cuore di bue, basilico, Fiordilatte di Napoli, alici e colatura di alici di Cetara (30 €).
Le pizze tonde assaggiate
La pizza proposta da Gino Sorbillo nella pizzeria di Amalfi è quella al piatto. Dimenticate la ruota di carro dei Tribunali. Non solo per dimensioni, ma anche per l’impasto. Contravvenendo alla teoria che vuole Sorbillo pizzaiolo solo ancorato alla tradizione, qui usa la farina Nuvola di Mulino Caputo. Cioè la farina che per molti è sinonimo di pizza contemporanea. Lo stile non è quello a canotto ma quello della pizza borghese modello “Vomero”. Una pizza contemporanea “ragionata” anche e soprattutto nelle farciture delle 5 varianti.
La Margherita del Monaco (30 €) già dal nome è omaggio al famoso provolone che è entrato solo di recente nella pizza. E anche nella strafamosa pasta alla Nerano che non l’aveva mai vista. Pomodoro San Marzano, Fiordilatte di Napoli, spennellata di burro da panna sul cornicione, olio extravergine di oliva bio Viride di Marsicani, basilico. E un’abbondante nevicata di Provolone del Monaco Dop a chiudere.
La Divina (40 €) ha una base di Fiordilatte di Napoli, misticanza fresca, limone di Amalfi, bresaola di bufala, Fuscella di Napoli, olio extravergine Alterego Marsicani.
Due pizze di Sorbillo eleganti come si conviene al layout della pizzeria di Amalfi e di gusto deciso. Per i tradizionalisti affezionati ai Tribunali sarà una novità la dimensione al piatto. Ma basta andare alla pizzeria Gourmand a Napoli per comprendere le evoluzioni e le diversificazioni della pizza di Sorbillo. Capace di rendere contemporaneo il suo disco di pasta senza esitazioni conservando scioglievolezza e leggerezza delle sue pizze. La Divina non è la solita pizza ma non ha derive gourmettiane o peggio food porn. La Margherita è una buona anticipazione (come già lo è stata la Margherita Cremosa presentata a Tuttofood) della nuova pizzeria dedicata alla regina che aprirà a Piazza Vanvitelli a Napoli.
La pizza Pompei di Gino Sorbillo ad Amalfi
La carta delle pizze tonde prevede in totale 5 farciture. Oltre alla Margherita e alla Divina ci sono La favorita del priore con la triglia rossa di Licosa (35 €), la pizza del casaro ai quattro latti – blu di bufala, caprino, robiola di bufal, Fiordilatte di Napoli (40 €), Come una fresella con pomodorini freschi, confit e demisec e tartare di tonno (50 €). La serata ad Amalfi, in contemporanea con l’assaggio ai Tribunali della pizza Pompei di Gabriel Zuchtriegel, Direttore degli Scavi Archeologici, ha suggerito la sesta pizza.
Una pizza Pompei in versione esclusiva per la nuova pizzeria ad Amalfi che Sorbillo ha realizzato sostituendo la melagrana con il limone sfusato amalfitano. Il gioco della pizza-focaccia di 2000 anni fa continua senza troppo preoccuparsi delle verità storiche. “La pizza è uno stato dell’anima”, spiega Gino Sorbillo, “e l’estate vuole una pizza che sia divertimento e spensieratezza”. Meglio lasciar stare i papiri e mangiare una pizza sulla terrazza del Convento di Amalfi. Che nel Duecento avranno pur preparato qualcosa che assomigliasse a una pizza amalfitana.