Milano. Seta, ovvero mangiare ai ritmi di un cinque stelle
Il Mandarin Oriental Hotel è la nuova icona dell’ospitalità di lusso a Milano.
La strada dell’eccellenza è percorsa anche nella cucina del ristorante Seta condotta dallo chef Antonio Guida che ha conquistato le stelle Michelin in un altro dei templi dell’accoglienza italiana: il Pellicano di Porto Ercole all’Argentario.
Qui, invece, siamo nel quadrilatero del glamour milanese che richiede il migliore abito possibile da indossare e non parlo di solo “dress”.
Entriamo dall’ingresso più modaiolo, in via Monte di Pietà, mentre quello riservato è in via Andegari. Ci accolgono legni preziosi e ricercato marmo italiano. Siamo in novembre e purtroppo la stagione non permette un aperitivo di benvenuto nel cortile.
La sala è guidata dal maître Alberto Tasinato e dal sommelier Ilario Perrot.
Scegliamo il menu degustazione o alla carta?
“Dedica a Milano” è il menu guidato: Astice blu arrosto con zabaione, capperi, patate affumicate e tè matcha, Spaghettini all’acqua marina, Spigola affogata in un brodo di alghe, sedano rapa con ravigote e salsa ai frutti di mare, Petto di piccione farcito con scaloppa di fegato grasso, crumble al caffè, polenta al pan brioche e ananas, Mandorla con gelato al pepe timut, salsa di litchi e fragole.
Il menù completo costa 130 € e con i vini in abbinamento si sale a 200 €. Un bell’impegno sia gourmet che economico. Si può considerarlo un piccolo gioiello.
Proviamo a costruire un piccolo percorso alla carta.
Il nostro inizia senza un vero antipasto poiché ci hanno già deliziato con gli stuzzichini di benvenuto; bonbon di Parmigiano liquido avvolto nella sua gelatina, rotolo cacio e pepe con filamento di zucchina, chips di polenta con gocce di crema al caprino, la madeleine è al pomodoro, peperone con gelatina dolce.
Partiamo con i primi piatti, Garganelli con ragù di vitello, crema di ricotta e ostriche. Trovo la genuinità di un ragù della tradizione completato dall’eleganza dell’ostrica.
Il riso in cagnone con verdure, Maccagno e polvere di lampone convince. Antonio Guida reinterpreta la grande tradizione lombarda.
Sula stessa linea i secondi. Il San Pietro al timo ed origano con indivia farcita, canocchie e fondo di coniglio alla cacciatora realizza un ottimo contrasto.
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La spigola affogata in un brodo di alghe, sedano rapa con ravigote e salsa ai frutti di mare ha un gusto sapido e sofisticato con i frutti di mare che offrono il pizzico di grinta in più.
Il percorso vino è un piacere perché segue una lista molto vivace.
Scegliamo un’eccellente etichetta Blauburgunder, Brunnenhof Mazzon 2013, che ha un bell’impatto al palato e si ammorbidisce se lo si lascia respirare qualche minuto.
Sappiate che spenderete tra i 30 e i 45 € a piatto e 20 € per i dessert.
Esiste anche un elegante bistrò e un cocktail bar, aperto da aperitivo a dopocena, e vi prometto che vi dirò come si sta .
Ecco, ora non resta che attendere il responso della guida Michelin il 10 dicembre: brilleranno altre stelle sul Mandarin Oriental di Milano? Voi che dite?
Seta Mandarin Oriental. Via Monte della Pietà, 18. Milano. Tel. +39 02 8731 8897
[Isabella Scuderi. Immagini: Cristian Parravicini, Altissimo Ceto, iphone, Isabella Scuderi]
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