Fisherman: ottimo ristorante di pesce a Roma, ma travestito da hamburgeria
Le ragioni del marketing a volte generano compromessi isterici. Prendete ad esempio Fisherman Burger che ha recentemente aperto a Roma a piazza Pasquale Paoli.
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Siamo al di qua del Tevere e in zona centralissima accanto a un altra delle tavole della famiglia Fiusco dedicata alla carne.
Locale declinato alla maniera dei pub marinari della costa atlantica americana con il barbuto pescatore e mancano solo i 15 uomini che cantano sulla cassa del morto con il rum per avere l’ambientazione perfetta.
Grandi pennellate grigio-azzurre, sagome di pesci metallici che addobbano il soffitto, la cucina più o meno a vista sul fondo, una sala un po’ più riservata a sinistra e il banco del pesce a dritta.
Banco del pesce ben fornito al pari delle vasche con astici e aragoste. Il giornale di bordo, in bianco e nero, fa da menu e va a tutto vapore su panini, hamburger e derivati.
Non mi sottraggo alla sirena del posizionamento del locale in questa presentazione in cui ognuno sceglie senza un obbligo di degustazione e scelgo un lobster “Capers” roll.
Si attende un po’ nella logica comprensibile di un locale pieno come un uovo e alle prese con un manipolo di gente pronta a fare le pulci.
Mi arriva un panino piuttosto deludente. Buono il pane anche imburrato correttamente (cosa non comune sulla costa mediterranea) con un astice che è stato prelevato e cotto sul momento e (inspiegabilmente) ra-freddato mentre si poteva tenere l’unicità di una carne tiepida, ricetta conosciuta nel Maine.
Si sono dimenticati i capperi e, invece, come da descrizione correttamente c’è il mais. Risultato che non giustifica i 18 € richiesti e l’acquario.
Peccato e, vorrei dire, lasciateli fare ad altri questi benedetti lobster roll. Che non sono nemmeno molti a riuscirci.
Incrocio due battute con Vito il figlio di Giuseppe Fiusco – patron e chef – che da lì a poco mi farà ricredere.
Qualche perplessità l’avevo dopo aver spiluccato dei tartufi di mare e un’ostrica. Troppo buoni per essere allineati al panino.
Mi spiega che sono della Puglia e che a Roma hanno inziato con la carne, il Meat Market a un tiro di schioppo che Vito cura con maggiore presenza rispetto al Fisherman.
Il motivo dei panini e dei lobster roll è semplice: far avvicinare anche i ragazzi e chi vuole spendere poco al buon pesce.
“Ma avrete un piatto vostro che non sia un panino”, chiedo.
Arrivano le cozze alla salentina. Che cozze. Grasse e sapide e costano pure meno della metà del lobster roll, 8 €. Ragazzi se dovete mangiare pesce e state stretti con la paghetta scegliete queste cozze. C’è anche l’impepata, le cozze gratinate, i cannolicchi arrosto o anch’essi gratinati. Sempre a 8 €. Un affare rispetto al panino.
Vorrei assaggiare un altro piatto low cost, ma Vito ha impugnato il fioretto. O la scimitarra.
Chiedo timidamente un assaggio di spaghetti con vongole. Mi arrivano le stratosferiche pappardelle con l’aragosta appena pescata che dà subito un senso all’acquario. Prezzo al chilo che metterebbe subito le ali al conto finale. Ma ragazzi, accettate il consiglio: mettete da parte gli euro necessari.
Sarebbero bastati questi due piatti a spesa differente (che poi chi più spende meglio spende secondo l’antico adagio) a mettere segno positivo, ma dalle parti di Taranto devono avere la testa dura.
O semplicemente gli piace vincere con ampio margine. I tre pettini sono belli da acquario domestico stile barriera corallina. Ma stanno meglio impiattati. Semplici. Ho già detto stratosferico? Lo ripeto: frittura da manuale ma con due mani così. Croccante in superficie e con un cuore morbido. Chiamiamolo fish & chips così fa più ammericano.
Alzerei bandiera bianca insieme ai miei inconsapevoli commensali. Ma pettine chiama pettine o canestrielli come si dovrebbero chiamare sulla costa di levante. Il sugo di pesce da queste parti devono saperlo fare per davvero. Lo metterei sulla pasta senza troppi giri di parole. O ci affonderei il pane.
Ma sono (e siamo) satolli.
Fisherman Burger vince 4 – 1.
Solo mi resta un dubbio: ma perché non lo avete chiamato Da Giuseppe che viene da Taranto?
Proverò a capirlo quando ci ritorno, ma una cosa è sicura: scelgo antipasto di cozze alla salentina (8 €), spaghetti ai frutti di mare del giorno (9 €), grigliata mista di pesce (18 €) e mi sto.
A passare dalla costa ionica alla costa atlantica non ci penso nemmeno. E voi ditemi la bussola dovete l’avete orientata se siete già andati a questa tavola.
Fisherman Burger. Piazza Pasquale Paoli 15. Roma. Tel. +39 333 845 6803
[Immagini: Vincenzo Pagano, iPhone Vincenzo Pagano]