Roma. Cosa mangiate da Gazometro 38, osteria e pizzeria a piccolo prezzo
La mappa di Roma alla voce gastronomia conta un’area storica sempre in evoluzione: Testaccio.
Tra Piramide e Gazometro è un fiorire di nuovi locali sospinti dal faro di Eataly che si è rafforzato con la presenza del ristorante Spazio di Niko Romito.
E ora nelle vicinanze di Porto Fluviale e della gelateria La Romana (a proposito, come vanno le vostre personali classifiche del gelato?), ha aperto in sordina da qualche giorno Gazometro 38. Un ex garage che è stato rivisitato per ospitare 100 persone e offrire una sequenza con bar-aperitivo, cucina e pizzeria.
In una città sempre più affamata di street food e di pizza, una nuova apertura finisce velocemente sotto il riflettore degli appassionati che possono contare su una buona presenza di pizza al taglio ma non esultano per la pizza al tavolo.
Gazometro 38 mette insieme elementi vintage e voglia di accogliere con calore a un’illuminazione tremenda con fari diretti che richiederebbero l’utilizzo di occhiali da sole. Speriamo in un pronto ravvedimento.
In pizzeria c’è Pier Daniele Seu ha fatto la scuola da Stefano Callegari. Dopo l’esperienza al Mastro Titta approda in questo locale funestato dalla scelta di disegnare il fronte bancone bar – bancone pizzeria in allineamento visivo.
Così facendo, lo spazio di lavorazione della pizza è un budello e la bocca del forno (a gas) è fuori asse rispetto allo stretto corridoio per consentire la visuale del fuoco dalla sala. Ma il piccolo angolo non permette la teorica visione emozionante. Il risultato è uno spazio di lavoro esiguo e le aste di pala e palino sbattono a destra e a manca.
In cucina, invece, ci sono alcuni ragazzi giovani come Gianluca Passi e Maurisio Di Nucci che si sono formati alla scuola di Dino de Bellis.
Incrociamo i due percorsi: quello della pizzeria che abbina esperienza napoletana e romana con la tavola dell’osteria di stretta osservanza romanesca elaborata da de Bellis.
Ecco gli assaggi.
Supplì. Al telefono, cacio e pepe, coda. Qualcosa da perfezionare nella frittura, ma la strada imboccata è quella buona (1,50 € cadauno).
Polpette di bollito con accompagnamento di verza all’insalata. Qui si rasenta il voto massimo. Sembra quasi una mano diversa rispetto a quella dei supplì serviti in contemporanea (7 €).
Carciofo alla romana. Chips croccanti al punto giusto, carciofo molto morbido (5 €).
Pizza Marinara. La scelta del forno a gas (uno dei soci del locale è il produttore) caratterizza lo stile ma non in maniera eccessiva. Più forte è la scelta di utilizzare per l’impasto un blend di farina 0 e una percentuale di integrale a circa il 15% unita a una lunga lievitazione (circa 96 ore). Il pizzaiolo sta facendo esperienza sulla cottura a gas, ma i risultati sono più che buoni (6 €).
Pizza alla gricia aromatica. La scelta del pomodoro della marinara appare abbastanza incomprensibile rispetto alla qualità ben più elevata di altri prodotti utilizzati in cucina e in pizzeria come il guanciale su questa pizza che “copia” uno dei primi irriverenti, la gricia aromatica con pecorino, cipolla e polvere di caffè. Qui richiesta in stile “crunch” più sbilanciata sulla romana scrocchiarella. Il matrimonio degli ingredienti è giusto.
Coratella e carciofi. Ecco un piatto di bella soddisfazione. Una maggiore messa a punto della sapidità e il risultato attirerà molte scelte (7 €).
Caprese dolce. Ineccepibile nella semplicità del pomodoro addolcito e del gelato al fiordilatte accompagnato dal basilico in salsa (6 €).
Spazio interessante e menu da approfondire (con primi tradizionali e irriverenti come la carbonara sbagliata che si affianca alla gricia aromatica e all’arrabbiata con il baccalà) per un locale da osservare che offre pizza e calice di vino a 9 – 10 €.
Qualcuno ha già assaggiato e si è fatto un’idea?
Gazometro 38. Via del Gazometro, 38. 00154 Roma. Tel. +39 06 5730 2106