Roma in bocca al lupo, le ricette per fare goal
Ci prova la gastronomia di qualità ad andare ancora più su nell’immaginario collettivo facendo forza sull’argomento più pop che si possa pensare. Altro che show cucching e food porn. Dimenticate Benedetta Parodi e il cavolettodibruxelles. Parliamo di calcio, anzi di più della “Maggica” Roma.
Eh sì, perché i romanisti di fede sono tanti. E non si aggirando solo a Trigoria e all’Olimpico ma crescono e prosperano anche tra i fornelli e le redazioni. E così se tutto il mondo web può assistere alle accese discussioni tra l’infame (aka Arcangelo Dandini) e pierciccetti (Pierluigi Roscioli), forse non molti sanno che Heinz Beck professa la stessa fede insieme ai “gamberisti” Daniele Cernilli e a Paolo Cuccia.
Morale della favola tra AS Roma e Gambero Rosso è nato questo svelto libro di aneddoti e ricette dal titolo evocativo “In bocca al lupo”. E nella cattedrale di Trigoria si è celebrato il rito degli auguri con un parterre di chef all’altezza della squadra tanto amata.
In cucina si sono messi ai fornelli Arcangelo Dandini, Dino De Bellis (Incannucciata), Claudio Gargioli (Armando al Pantheon), Luciano Monosilio (Pipero), Gianfranco Pascucci, Aldo Trabaza (Sora Lella), Gianni Cappellanti (Paris), Heinz Beck (La Pergola).
Matattori indiscussi della giornata il romanista di Rocca Priora Arcangelo Dandini che ha ricordato la nascita del suo tifo (nel 74 i laziali potevo solo che amarli od odiarli e ho scelto di odiarli) e Heinz Beck che è risultato traviato dalla passione giallorossa causa Gianfranco Pascucci.
Daniele Cernilli è partito dal Cucs e dallo Junior Club svelando che la redazione del Gambero Rosso è all’80% a tifo giallorosso. I colori della Roma sono quelli del vino, giallo (non bianco) e rosso, mentre del cibo azzurro non si è mai visto (se non qualche mozzarella, suggeriscono dalla platea) e l’aquila allo spiedo non viene bene (ma a giudicare da mosse ed espressioni non ne saremmo sicuri).
A Paolo Cuccia gli si chiude lo stomaco se deve guardare la Roma e il mister Ranieri si scopre attento osservatore sottolineando che anche in Spagna si mangia bene ma Londra non è da meno. Leggermente costosa, ma buona.
Trionfo di cucina romanista per il presidente Rossella Sensi legata al ricordo delle mezze maniche con il sugo della coda alla vaccinara che portava bene per gli scudetti.
Sul fronte cucina registriamo invece:
I supplì di Arcangelo usciti miracolosamente a centinaia nonostante l’autore ne avesse preparati solo 5. (“C’ho l’ovo più bello che è giallo della Roma”)
I panini di Dino De Bellis (alici o cicoria). L’oste dell’Incannucciata quando ha saputo dei supplì di Arcangelo ha pensato che era meglio sfamare i partecipanti alla conferenza (facendosi dare una mano dalla specialista Senza Panna) ed evitare una sommossa da stadio.
La porchetta di Pipero tagliata da Luciano Monosilio che ha rischiato di non arrivare al buffet perché la mangiavano in cucina.
Le salsicce di Claudio Gargioli impossibili da gestire se non da i soliti gastromaniaci (anche armati di macchina fotografica).
La tartare di tonno con avocado di Paris (un tantino troppo aromatica).
Il cacio e pepe freddo dell’Antico Arco che è come il classico che non passa mai di moda. E le crêpes con la trippa da parigino rifugiato sotto al Colosseo.
Lo stracotto di tonno di Pascucci che ha fatto passare in secondo piano il suo salmone con le castagne.
I dolci di Heinz Beck che però ha portato via qualche supplì di conforto (e ora chi lo ferma più Arcangelo che si è anche commosso per la rivelazione della presidentissima Sensi Senior che gli ha detto di ricordarsi del suo ristorante!)
P.S. Ovviamente c’è stata la caccia all’autografo (e di foto) di chef e calciatori.
In bocca al lupo. Gambero Rosso e A.S. Roma. ritratti Marco Delogu. Interviste Natascha Lusenti. pp 162, 25 €. In vendita anche online