A Roma, aperitivo alla Barrique in zona Open-Monti
Ho parlato così tante volte della Barrique che rischio di ripetermi quindi ho preferito rivolgere alcune domande a Fabrizio Pagliardi che gestisce con la nipote Arianna questo winebar, enoteca, champagneria ormai da molti anni. Gli inizi sono stati una vera sfida e loro l’hanno vinta.
Il tuo rapporto con il rione Monti
Io adoro questo rione, mi dispiace non potermi permettere economicamente di viverci, ma è un angolo del centro di Roma che per certi versi è stato preservato dal turismo selvaggio, e dalla movida notturna incontrollata. E per questo è ancora splendido. Non amo molto i nuovi residenti del rione, che pensano di poterlo rendere un paesino tranquillo per ricchi residenti. Monti era la suburra è sempre stato un quartiere popolare, per certi versi sottoproletario. Quando i residenti della piazzetta reclamano per il degrado portato dai locali sulla piazza, ti rendi subito conto che prima dell’apertura di quei locali sei sette anni fa loro vivevano altrove, quella piazza era un posto pericoloso e da evitare e la presenza dei due baretti l’ha ripulita dalla frequentazione tutt’altro che piacevole.
L’apertura di Open Colonna. Vantaggi, svantaggi o è indifferente?
L’apertura dell’Open Colonna è stata una piacevolissima novità. Ha riportato una ristorazione di livello più alto, nella zona. In realtà anche nel passato non c’è mai stato uno chef del livello di Colonna nella zona, ma se andate a rivedere le guide gastronomiche di quindici anni fa, segnalavano parecchi ristoranti nel rione, che poi o hanno chiuso o si sono involuti. Nelle guide attuali solo etnici e noi winebar. Il vantaggio dell’apertura è indubbio, alla Barrique ne gioviamo sicuramente nell’orario dell’aperitivo e nel dopocena. Svantaggi non ce ne sono, magari ne aprissero altri. Amo le zone con una proposta ampia e con una forte concorrenza, che nel caso specifico non c’è, due livelli diversi.
Ci sei stato?
Ci sono stato tre volte sempre a pranzo e mi sono trovato bene. A cena mai, ma raramente vengo da queste parti nelle mie serate libere. Mentre a Labico c’ero stato una decina di volte. [di cui una volta con me n.d.r.]
Il rapporto con il resto della città, chi fa questo lavoro ha tempo di girare per ristoranti?
Chi fa questo lavoro ha difficoltà ad andare in altri winebar e ristoranti, ma il tempo va trovato, per anni non l’ho fatto e stavo perdendo stimoli, ho iniziato di nuovo da poco, e ho intenzione di continuare per me stesso e per il mio lavoro. A qualsiasi livello di ristorazione si possono trovare idee.
Come è nata l’idea della Barrique?
L’idea della Barrique è nata dall’incontro della passione di mia nipote Arianna a quei tempi disoccupata appena uscita dal corso Ais, con la mia che invece un lavoro lo avevo in tutt’altro settore.
E’ un punto di arrivo o di partenza?
La barrique? Spero sia un punto di partenza, purtroppo ha una struttura poco elastica, ed ha un discreto successo, cambiarla è difficile, e io ho sempre la necessità quasi patologica di cambiare e fare cose nuove, l’ultima Remigio. Nato come punto di partenza di qualcosa che vedremo se si svilupperà in futuro, ora non sono i tempi.
La tua soddisfazione in questo lavoro.
Molto personale e poco economica, guadagnavo molto di più con il mio vecchio lavoro, ma dal punto di vista della soddisfazione è un’altra cosa. Fare un lavoro in cui hai la responsabilità del tempo libero degli altri è impegnativo, ne senti il peso, la soddisfazione di chi ti sta di fronte è l’unico risultato accettabile, quando con un tavolo la serata gira male vi assicuro che ci si pensa la notte anche se hanno preso solo un bicchiere di vino.
Quanto contano gli amici nella vita?
Gli amici nella vita sono fondamentali, non puoi farne a meno, e con questo lavoro impari a riconoscere quelli veri. I ristoratori sono amici che dicono sempre non posso, oppure sì e poi non vengono. Un amico che non ti vedrà il giorno del suo compleanno, che non festeggerà con te la nascita di un figlio, che non ti vedrà forse neanche al suo matrimonio, perché tu non sei riuscito a liberarti, ti deve volere veramente bene per rimanerti amico. Di recente mi sto creando i miei spazi per avere una vita privata più soddisfacente, se guadagno qualcosa ancora in meno non importa.
Champagne o spumante?
Che fai provochi??? bevo solo champagne.
Conosciuta bene in tutta Roma (e non solo) da chi ama bere bene e vuole passare una serata piacevole. Per pranzo c’è una carta ridotta per un pasto più veloce con i piatti del giorno e la stessa selezione di salumi e formaggi della sera. A fine pomeriggio si può fare un aperitivo accompagnato da bocconcini sfiziosi, non troverete le solite patatine o noccioline ma tanti finger food. Per cena, carpacci di tutti i tipi, cervo, bovino biologico o di pesce. Selezione di formaggio e salumi e dolci al cucchiaio per chiudere la serata. Il punto di forza, oltre alla cura nella scelta delle materie prime, è la ricca scelta di vini da pasto e da dessert, molti disponibili anche in mescita. In carta ci sono etichette italiane e straniere con un settore dedicato solo allo Champagne a prezzi onestissimi.
Per un appuntamento romantico o anche solo per due chiacchiere con l’amica del cuore chiedete il salottino quando prenotate.
Noi abbiamo mangiato:
carpaccio di scottona della Granda
, crostone spada arance e olive nere
, crostone baccalà e ceci.
I nostri dolci non erano quelli in carta, che forse è da migliorare, ma una selezione di nuove proposte.
Abbiamo bevuto:
Riesling Haus Klosterberg di Markus Molitor
(Conto medio: 25€)
La Barrique. Via del Boschetto 41b. Roma. Tel. +39.06.47825953
Daniela Delogu. Foto: Francesco Arena