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Pizzerie
17 Marzo 2019 Aggiornato il 19 Maggio 2019 alle ore 16:01

Roma. Cena stampa per conoscere le pizze con dedica di Angelo Pezzella

Angelo Pezzella, il pizzaiolo napoletano di stanza a Roma in zona Capannelle voi lettori di Scatti di Gusto già lo conoscete. Dopo una lunga gavetta da
Roma. Cena stampa per conoscere le pizze con dedica di Angelo Pezzella

Angelo Pezzella, il pizzaiolo napoletano di stanza a Roma in zona Capannelle voi lettori di Scatti di Gusto già lo conoscete.

Dopo una lunga gavetta da dipendente, si è cimentato nell’impresa di aprire la sua pizzeria a Roma, città sempre più un crogiolo dell’arte della panificazione e della panificazione, che spazia da BonciSeu.

E se quest’ultimo dedica le sue pizze alla Maggica squadra della Capitale Angelo omaggia la sua città natale dedicandole ai colleghi.

Ecco il motivo della nostra visita.

Apriamo la cena con un set di montanare: ragù, genovese, salsiccia e friarelli sono il trio presentato.

L’impasto è delicato e scioglievole con una frittura asciutta e fragrante.

Ed è proprio il disco a giocare la parte del leone, non solo durante l’antipasto, ma per l’intera degustazione. La cura di Angelo per la base è quasi in controtendenza rispetto a un momento di sperimentazione sempre più spinta dei topping, un trend sicuramente positivo che non giustifica le disattenzioni – ahimè, troppo spesso – perpetrate dai pizzaioli.

La cura del dettaglio diventa però quasi eclatante nella successione di pizze “classiche”

Con una lievitazione di 24 ore e un’alta idratazione il disco si presenta come una via di mezzo tra la ruota di carro napoletana e la pizza canotto. Complice la farina del Mulino Caputo (che per Angelo “è LA farina della pizza”) l’alveolo si presenta soffice e di consistenza consegnando al cliente un prodotto digeribile ma da non prendere troppo alla “leggera”.

La prima pizza è una Verace, condita con pomodoro, mozzarella di bufala e olio EVO a crudo. Quest’ultimo in particolare risalta sulla preparazione coprendo il sapore del latticino poi completamente sciacquato dall’acidità del pomodoro. L’unica nota negativa è l’abbondante presenza di latte, conseguenza necessaria dell’impiego di mozzarella.

Radicalmente diversa è la 50 Kalò dedicata a Ciro Salvo: crema di patate, soffritto di sedano, provola e scaglie di parmigiano sono un mix travolgente, forse anche esuberante.

Risulta a tratti pesante e se le papille vengono pervase dalla sapidità del parmigiano, il gioco di consistenze rende la pizza estremamente piacevole.

La Don Angelo, con mozzarella di bufala, pomodorino, culatello e burrata configura un miglior contrasto, latticino contro acido e sapido che si lascia mangiare da un tavolo già provato dalle precedenti portate.

Dulcis in fundo la Pignalosa ha stuzzicato il nostro interesse per l’abbinamento con la ricotta di Montella, quasi un richiamo alla periferia campana e a Salerno, che forse periferia non del Regno della Pizza non è più.

La pizza, con mozzarella, pomodorino giallo e ricotta dura, gioca sullo stesso contrasto ma risulta più leggera. Contribuisce poi la migliore cottura delle quattro e a lasciare il miglior ricordo della cena. Promossa a pieni voti.

Angelo Pezzella arricchisce un menu solido, che ci aveva già convinto in precedenza e che continua a farlo, innovandosi.

Il consiglio è quindi scontato, raggiungerlo sull’Appia potrebbe essere impegnativo per gli stanziali romani. ma sicuramente ne vale la pena.

Angelo Pezzella, pizzeria con cucina. Via Appia Nuova, 1095 (5,83 km). Roma. Tel. +39 06 718 8560

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