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Vino
29 Ottobre 2012 Aggiornato il 6 Aprile 2019 alle ore 21:12

Separati alla nascita. Dieci vini fratelli, ma solo di nome

Passeggiando tra le sale della Città del Gusto mi è capitato di assaggiare vini molto diversi provenienti dalle stesse denominazioni e spesso della stessa
Separati alla nascita. Dieci vini fratelli, ma solo di nome

Passeggiando tra le sale della Città del Gusto mi è capitato di assaggiare vini molto diversi provenienti dalle stesse denominazioni e spesso della stessa annata che vi presento perché li ho trovati molto, troppo (!), diversi tra loro. Ecco cinque coppie di vini ‘separati alla nascita’ dei quali aggiungo, a titolo personale, i giudizi in scatti.

    1. Brunello di Montalcino docg 2007: Baricci e Le Chiuse sono due piccole aziende che molti appassionati apprezzano per la rigorosa qualità delle loro selezioni. I due vini premiati sono molto diversi tra loro, nervoso, fresco e dinamico il Baricci mentre Le Chiuse è ampio intenso rotondo. Ho trovato il carattere dell’annata ne Le Chiuse ma la grandezza del Brunello in Baricci.
      Baricci 3 scatti + secchio, Le Chiuse 2 scatti
    2. Brunello di Montalcino riserva Docg: Caprili 2006 e Col d’Orcia Poggio al Vento 2004. La differenza di annata fa sì che i due vini siano ancora più diversi tra loro dei precedenti: teso, succoso e un pò cinghialotto il Caprili, austero, formale e un pò ingessato il Poggio al Vento. Le riserve di Brunello sono per me poco comprensibili ma nel caso scelgo Caprili.
      Caprili 3 scatti, Col d’Orcia 1 scatto.
    3. Chardonnay Valle d’Aosta Doc: Les Cretes Cuvée Bois 2010 e Anselmet Fut de Chêne 2011.  Notevole la differenza tra i due vini che l’annata non spiega del tutto. Mi ha impressionato la potente finezza di Anselmet, intenso e fresco, affilato e nitido nella definizione mentre la Cuvée Bois, grande classico, abbonda di note burrose quasi evolutive.
      Les Cretes 2 scatti, Anselmet 4 scatti.
    4. Trento riserva Doc: Letrari 2007 e Cesarini Sforza Aquila Reale 2005. Il miglior spumante dell’anno mi è sembrato troppo abbondante per essere vero o almeno per essere bevuto mentre la riserva di Letrari è tesa fresca e citrica, un vino che conosco poco e mi è piaciuto molto.
      Letrari 3 scatti,  Cesarini Sforza 1 scatto
    5. Doro Princic e Davino Meroi: denominazione, vitigno e annata sono diversi ma quello che mi ha colpito è la diversa impostazione di questi due vini friulani. La malvasia 2011 di Princic è ricca, aromatica e intensa. E’ un vino denso di grande impatto, mentre il Friulano 2010 di Meroi è affascinante per la sua brillantezza essenziale che nulla concede alle rustiche esuberanze del vitigno.
      Princic 2 scatti, Meroi 3 scatti + secchio.

[Immagine: ilgiornale.it, buongustai.biz, wisesociety.it]

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